Villa Stuart, ecco come sono i nuovi test antivirus che promettono ritiri sicuri

Ultimo aggiornamento il 12 Agosto 2022

Il Direttore della Casa di Cura Villa Stuart Marco Santini, spiega ai microfoni de La Gazzetta dello Sport come funziona il test sierologico rapido, di ultima generazione, per accertare il contagio da Coronavirus. Il protocollo sanitario che Villa Stuart è pronta a passare al calcio. Non tanto per una ripartenza immediata, ma per organizzare al meglio il mondo che dovrà convivere col virus.

“Noi non abbiamo alcun ritorno economico – dice Marco Santini, direttore della clinica – perché non forniamo servizi al pubblico. Ma questo lavoro potrà essere utile per quando si ripartirà. Il test sierologico a fluorescenza, è stato validato dall’Ospedale Spallanzani e da Tor Vergata, per poi avere il placet della Regione Lazio. Riguardo al tampone, già adesso Veneto e Toscana stanno per utilizzarlo per gli screening collettivi, e lo si farà anche per Poste e Carabinieri. A differenza delle card, che hanno una affidabilità solo del 75%, questo tipo di esami sono equiparati ai migliori, Clia o Elisa, che arrivano al 98%. Per questi, però, c’è bisogno del prelievo in vena e tempi di risposta più lunghi”.

A questo punto, il protocollo si comincia a individuare. Lo strumento della Medica Group, in combinazione con quello per i tamponi, prodotto dalla Menarini, potrebbe consentire sicurezza e tracciabilità – grazie a una banca dati accessibile anche da remoto – per i ritiri , consentendo così persino turnazioni e non quarantene. Con almeno un paio di macchine per club la copertura sarebbe capillare, visto che di test sierologici se ne possono fare uno ogni 10 secondi. Perché c’è bisogno di affiancarlo con i tamponi? Perché il sierologico fornisce una precisione storica, ma lascia una finestra scoperta tra gli ultimi 3-6 giorni. Detto che così il calcio si controllerebbe in autonomia, cioè senza intasare i laboratori, i costi fanno sorridere.

“Lo strumento per il sierologico è gratuito, si pagano solo le card, che costano 25 euro, mentre la macchina della Menarini arriva a 4.500 euro. Intendiamoci, il rischio zero non esiste, ma le criticità non sarebbero mai durante gli allenamenti, anche di gruppo, bensì solo negli spostamenti e negli alloggi extra-ritiro”.

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