Rehabrace migliora il recupero del modello di camminata nelle prime fasi riabilitative
Introduzione
La fase riabilitativa precoce a seguito dell’intervento chirurgico di ricostruzione del legamento crociato anteriore è un periodo di importanza fondamentale per il successo terapeutico a lungo termine. In questa fase, che dura 6 settimane, è pratica clinica comune adottare un tutore ortopedico per supportare il paziente nei movimenti della vita quotidiana. Nonostante ciò, la reale efficacia di un tutore post-operatorio rimane ad oggi argomento di dibattito.
Dopo la ricostruzione chirurgica del legamento, i pazienti sviluppano particolari strategie di attivazione neuromuscolare per prevenire l’instabilità del ginocchio. In una prospettiva a lungo termine questo può portare ad una persistente debolezza dei muscoli della coscia nell’arto operato, che alterano la normale meccanica del ginocchio e di tutto l’arto inferiore. In letteratura, le principali tipologie di tutore oggetto di studio includono ortesi di tipo profilattico, riabilitativo e funzionale. Nessuna di queste, però, permette ai soggetti di allenare la muscolatura e coadiuvare il recupero del modello di camminata.
Perciò, questo studio ha avuto l’obiettivo di valutare il ciclo del passo dopo l’utilizzo di due differenti tipologie di ortesi: un classico tutore bloccato in estensione, e un innovativo tutore con resistenza applicata al movimento, in pazienti che avevano subito una ricostruzione chirurgica del LCA. È stato ipotizzato che il nuovo tutore con resistenza applicata potesse portare a un migliore recupero del modello biomeccanico di camminata nei primi due mesi successivi alla chirurgia.
Metodi
Hanno preso parte allo studio 14 pazienti che avevano subito una ricostruzione artroscopica anatomica transtibiale con autotrapianto autologo di LCA o da tendine rotuleo (PT, 7 soggetti) o da semitendinoso e gracile (ST-GR, 7 soggetti). Tutte le operazioni sono state eseguite dallo stesso chirurgo con elevata esperienza, tra i 10 e 30 giorni dopo l’infortunio. Dopo l’intervento, tutti i pazienti hanno indossato uno tra i due modelli di tutore per 30 giorni, partendo dal terzo giorno post-operatorio.
7 soggetti (gruppo di controllo) hanno indossato un tutore classico bloccato a 0° di estensione (GNT-601, FGP S.R.L., Dossobuono, Italia – figura 1, a), mentre 7 soggetti (gruppo sperimentale) hanno indossato il modello di tutore innovativo con resistenza applicata (RehaBrace, FGP S.R.L., Dossobuono, Italia – figura 1, b-c). Questo tutore, oltre alla possibilità di essere bloccato alla completa estensione del ginocchio, è strumentato con un sistema a molle con giunzione policentrica che crea una resistenza di 2,5 Kg alla flessione del ginocchio, promuovendo perciò l’attività dei muscoli flessori della coscia durante il ciclo del passo, e nel completo arco di movimento del ginocchio.

b-c: tutore innovativo con resistenza applicata Reha-Brace,
FGP S.R.L., Dossobuono, Italia
Durante i primi 15 giorni dopo l’intervento chirurgico, i pazienti di entrambi i gruppi hanno indossato il tutore bloccato in massima estensione. Tra il 15° e il 30° giorno il gruppo sperimentale ha indossato il tutore con possibilità completa di movimento e con resistenza applicata alla flessione del ginocchio. Un protocollo standardizzato di riabilitazione di 5 giorni consecutivi a settimana è stato seguito da ogni paziente fino al secondo mese postoperatorio (tabella 1).
Discussione
I risultati di questo studio preliminare hanno dimostrato come l’adozione del nuovo tutore funzionale RehaBrace migliori la cinematica del ginocchio operato e la gestione delle forze di reazione vincolare sia antero-posteriori che verticali durante la camminata, nelle fasi precoci postoperatorie, rispetto ad un tutore tradizionale.
In questa investigazione il gruppo sperimentale ha dimostrato un maggiore angolo di flessione del ginocchio (+10° circa) nella gamba operata, così come una migliore simmetria bilaterale nel primo picco antero-posteriore di reazione vincolare (+28% circa) durante la fase di appoggio della camminata rispetto al gruppo di controllo due mesi dopo la chirurgia.
Le asimmetrie nella camminata sono da tempo riconosciute come un problema comune a seguito di ricostruzione del LCA, e hanno possibili implicazioni nell’inizio di processi degenerativi. Perciò, il miglioramento precoce del modello di camminata osservato nel gruppo sperimentale può aiutare i pazienti a recuperare rapidamente la qualità motoria ed a raggiungere gli obiettivi del percorso riabilitativo, riducendo la possibilità di complicazione a breve e a lungo termine.
L’analisi delle forze di reazione vincolare durante la fase di appoggio del ciclo del passo non ha mostrato nel tempo differenze significative riguardo il picco verticale nella gamba operata. Al contrario, l’impulso verticale iniziale ha evidenziato un incremento significativo a due mesi dall’operazione rispetto ai valori di pre e 15 giorni dopo, ma solo nel gruppo che ha indossato il tutore innovativo. È possibile che l’evoluzione dell’impulso verticale sia dovuta ad una migliore capacità di accettazione del carico nell’arto operato, abbinata ad una maggiore abilità nel dissipare le forze di contatto con il suolo.
Questo risultato è ulteriormente supportato dal fatto che il gruppo sperimentale ha mostrato un maggiore angolo di flessione del ginocchio, che sappiamo essere un parametro che influenza l’assorbimento degli impatti.
Il gruppo che ha indossato il tutore RehaBrace ha anche evidenziato una maggiore simmetria nel primo picco anteroposteriore di reazione vincolare rispetto al gruppo di controllo e nessun paziente ha lamentato fastidi o dolore nella zona della cicatrice relativa all’autotrapianto tendineo.
Ad oggi, la scelta medica di utilizzare o meno un tutore postoperatorio rimane a discrezione del chirurgo. Però i risultati di questo studio suggeriscono che il nuovo tutore proposto può essere considerato una valida alternativa ai tutori tradizionali, riducendo il rischio di danni articolari e creando una riabilitazione intrinseca ad ogni passo eseguito dal paziente che lo indossa. Questo può essere particolarmente utile per quei pazienti che non possono, per varie ragioni, seguire un protocollo di riabilitazione strutturato e supervisionato nelle prime fasi post-chirurgiche.
Tabella 1. Protocollo di riabilitazione seguito dai pazienti con ricostrizione di LCA dal 15° giorno al 2° mese postoperatorio.
NMES = Elettrostimolazioni neuromuscolari; ROM = Arco di movimento.
1° E 2° SETTIMANA
- Camminata con tutore
- Mobilizzazione passiva
- NMES attive quadricipite
- Sollevamenti gamba tesa
- Rinforzo polpacci
- Leggero stretching flessori
DALLA 2° ALLA 4° SETTIMANA
- Camminata con tutore
- Mobilizzazione attiva
- NMES attive quadricipite
- Esercizi di accosciata
- Sollevamenti a gamba tesa
- Rinforzo polpacci
- Rinforzo adduttori
- Leggero stretching flessori
DALLA 4° ALLA 8° SETTIMANA
- Recupero del ROM completo
- Camminata senza tutore
- Mobilizzazione attiva
- Esercizi di accosciata
- Rinforzo polpacci
- NMES attive quadricipite
- Allenamento con resistenze
- Stretching quadricpcite
- Stretching flessori