Tecnologia tecar: come funziona il macchinario

Ultimo aggiornamento il 10 Luglio 2024
Macchinario tecar

La tecar-terapia rappresenta un trattamento fondamentale in fisioterapia per alleviare il dolore e le infiammazioni derivanti da lesioni osteoarticolari e muscolari. Si basa sull’utilizzo della diatermia da contatto, ovvero la produzione di calore endogeno terapeutico. Per questa ragione la tecar è un valido strumento riabilitativo, disponibile anche per il noleggio.


La tecar è una terapia ampiamente riconosciuta per accelerare i tempi di recupero e migliorare la gestione del dolore che compare a seguito di un’operazione o un infortunio. Si presta, in particolare, per trattare infiammazioni, rigidità e traumi tramite la stimolazione mirata delle aree coinvolte in questi processi. Di principi fisici, principali applicazioni, effetti collaterali e controindicazioni abbiamo già parlato in un altro articolo; in questo approfondimento, invece, ci concentreremo sulle specifiche tecniche del macchinario della tecar: vedremo come funziona e quali sono i suoi punti di forza, nozioni indispensabili da tenere a mente per essere, insieme al medico che prescrive la terapie e al fisioterapista che la esegue, parte integrante del processo decisionale e del percorso clinico.

Come funziona il macchinario della tecar

Il macchinario della tecar sfrutta i principi elettrici di un condensatore, ovvero un componente formato da:

  • due armature, ossia due piastre caricate elettricamente posizionate una di fronte all’altra;
  • del materiale isolante posto tra le piastre di modo che si verifichi una distribuzione uniforme di carica tra le due armature;
  • un generatore elettrico che carica le due armature, di modo che abbiano cariche uguali e segni opposti.

Rendiamo meno astratta questa spiegazione: le armature del condensatore coincidono con le piastre usate dal fisioterapista. Una sarà mobile e da applicare sulla parte interessata dal trauma o dalla particolare patologia infiammatoria e l’altra sarà fissa e posizionata nella parte opposta alla zona dolente. Il materiale isolante coincide, invece, con la zona anatomica sulla quale intervenire, mentre il generatore elettrico corrisponde al macchinario della tecar a cui sono collegate le piastre. In un condensatore, le cariche elettriche si concentrano soprattutto vicino al materiale isolante e, quindi, nel caso della tecar-terapia, in prossimità delle piastre, agendo efficacemente sulla zona da trattare.

La tecar, tramite il circuito elettrico impostato dal suo apparecchio, attiva un’importante stimolazione cellulare. Differenti livelli di energia erogati dal macchinario della tecar generano diversi tipi di reazioni endogene: gli effetti biologici ottenuti in questo processo variano dall’aumento della velocità del microcircolo (livelli energetici bassi), passando per la vasodilatazione (livelli energetici intermedi) fino ad arrivare all’incremento della temperatura (livelli energetici alti).

Differenze tra i macchinari: oltre il prezzo

Non tutte le apparecchiature tecar sono uguali: la scelta del dispositivo giusto va oltre la mera considerazione economica e mira a ottimizzare l’efficacia e l’efficienza dei trattamenti. Prima di iniziare un trattamento di tecar-terapia, infatti, potrebbe essere utile porsi le seguenti domande: «Qual è la frequenza e l’intensità dell’uso dell’apparecchio della tecar che andrò a fare?», «Svolgerò la seduta di tecar all’interno di un programma di riabilitazione o sarà l’unico elettromedicale che mi sarà proposto dal professionista?», «Il macchinario della tecar sarà utilizzato in studio o a casa, tramite un noleggio?», «Posso svolgere autonomamente le sedute di tecar o è necessario l’intervento di un fisioterapista?».

Questi quesiti ci permettono di sottolineare come esistano diversi macchinari per la tecarterapia, alcuni adatti per un utilizzo presso uno studio o centro di riabilitazione, magari in combinazione con altre procedure fisioterapiche, altri per uso domestico e quindi anche meno intensivo: in altre parole, non tutte le apparecchiature tecar sono uguali e la scelta del dispositivo adeguato è indispensabile per ottimizzare i trattamenti.

tecar

Apparecchi per tecar-terapia: principali marche

Oggi è possibile riconoscere sul mercato molte alternative di macchinari per tecar-terapia, i cui prezzi possono raggiungere diverse migliaia di euro. Alcuni apparecchi includono un carrello adatto al trasporto oppure semplici versioni da tavolo. Le opzioni disponibili sono sempre estremamente versatili e, non di rado, proposte anche in caso di terapia domiciliare. Tra le principali marche non si possono non nominare INDIBA per evidenti ragioni storiche, ma anche Human Tecar: questi sono due tra i leader di settore che il personale riabilitativo mirerà ad avere nel suo parco elettromedicali. La Human Tecar, in particolare, rappresenta una tecnologia all’avanguardia, ampiamente utilizzata nei centri di Fisioterapia e Riabilitazione. Si tratta, infatti, di una tecnologia brevettata che ha rappresentato davvero un punto di svolta nell’ambito delle terapie riabilitative.

Dopo un suo primo utilizzo negli anni ’90, principalmente in ambito sportivo, la Human Tecar si è poi diffusa anche in altri campi che esulavano la medicina dello sport. La sua applicazione è oggi fortemente consigliata non solo ad atleti, ma anche a tutti coloro che abbiano subito infortuni o abbiano bisogno di prevenire o intervenire su patologie dovute ad eventi traumatici o problemi infiammatori e per velocizzare il recupero durante il decorso post-operatorio.

Considerazioni finali nella scelta del macchinario tecar

Un paziente può certamente informarsi su quale sia il macchinario per tecar più adatto alle sue esigenze, per valutare il rapporto costi/benefici a lungo termine. Ad esempio, chiedere se il fisioterapista utilizzerà una tecar dalla tecnologia avanzata potrebbe significare trattamenti più veloci e più efficaci.

Ricordiamo che è sempre opportuno orientarsi verso macchinari per tecar-terapia che siano specificamente utilizzati per applicazioni idonee al singolo caso, ottimizzati per i trattamenti muscoloscheletrici presso distretti specifici, per la salute pelvica e fisio-estetica. La versatilità clinica di un macchinario per tecar deve essere adeguata anche in caso di protesi, punti chirurgici e aree sensibili, come la zona perioculare.

Ulteriore questione che interessa il paziente, specialmente chi intende avvalersi di sessioni di tecar-terapia a domicilio, è sapere se il macchinario può essere noleggiato: sarà il fisioterapista incaricato della fase riabilitativa a rispondere a questa domanda, suggerendo eventualmente di abbinare questo elettromedicale con un macchinario diverso (per esempio una magnetoterapia o un dispositivo ad ultrasuoni) all’interno del percorso di riabilitazione prescritto dal medico, ma vi anticipiamo che nei grandi centri urbani, come Roma, la tecar è spesso parte del parco elettromedicale di cui il fisioterapista si avvale nel corso delle sedute di fisioterapia.

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