Tecar e Ipertermia: due tecnologie a confronto

Ultimo aggiornamento il 8 Aprile 2024
Differenze tra Tecar e Ipertermia

L’Ipertermia e la Tecarterapia sono due elettromedicali che stimolano la produzione naturale di calore (calore endogeno) a scopo terapeutico. Questi due strumenti presentano quindi punti in comune e differenze sostanziali. Vediamo insieme le caratteristiche principali.

no” divider_color=”#003834″ link_color=”ef6c00″ size=”5″ margin=”20″]

Il riscaldamento dei tessuti a scopo terapeutico e preventivo è sfruttato da tempo in Fisioterapia: oggi abbiamo a disposizione differenti strumenti in grado di generare un calore endogeno con lo scopo di supportare i naturali meccanismi di guarigione. La Tecar e l’Ipertermia sono due tra i macchinari più impiegati.

A fare la differenza tra le svariate tecnologie che consentono il riscaldamento dei tessuti durante un percorso di Fisioterapia e riabilitazione non è l’effetto finale (ovvero l’ipertermia) ma la fonte di energia impiegata e le risposte cellulari coinvolte nei meccanismi riparativi.

Il calore in fisioterapia

Il riscaldamento dei tessuti può essere realizzato attraverso tre modalità:

  • La conduzione termica, ovvero la diffusione del calore attraverso un mezzo, dalle zone con temperature più alte a quelle con temperature più basse. La conduzione termica avviene per contatto;
  • La convezione, cioè un tipo di trasporto di energia per lo più assente nei solidi e trascurabile nei fluidi molto viscosi. Si caratterizza da moti di circolazione interni al fluido (propriamente detti moti convettivi) e dipende dalle caratteristiche idrodinamiche del fluido stesso;
  • L’irraggiamento, ossia il trasferimento di energia termica tra due corpi per mezzo di onde elettromagnetiche, come conseguenza dei movimenti delle molecole e delle correnti elettriche presenti nei materiali. La frequenza e l’intensità dell’onda elettromagnetica aumenta all’incrementare della temperatura di un corpo, come conseguenza dell’incremento di queste oscillazioni e movimenti molecolari. A seconda della frequenza che possiedono, le onde elettromagnetiche si dividono in gruppi: quelle maggiormente impiegate per ricreare calore terapeutico sono gli infrarossi, le microonde e le radiofrequenze.

Le onde elettromagnetiche

Le onde elettromagnetiche possono essere classificate in base alla loro frequenza, un parametro fondamentale che descrive, per l’appunto, la frequenza di oscillazione di un’onda. Le onde con una frequenza inferiore ai 300 GHz (dove GHz è 1.000.000.000 Hz) sono dette radiofrequenze e sono impiegate dalla Tecaterapia; quelle comprese tra 300 GHz e 1 GHz, invece, sono le frequenze delle microonde, onde elettromagnetiche impiegate dall’Ipertermia.

Per indurre un riscaldamento nei tessuti è più conveniente e sicuro sfruttare l’applicazione dell’irraggiamento per via elettromagnetica piuttosto che la conduzione e la convezione termica: l’irraggiamento permette infatti di arrivare ad una maggiore profondità e quindi trattare la zona di interesse senza riscaldare eccessivamente la cute. Sia l’Ipertermia che la Tecarterapia inducono un calore endogeno attraverso le onde elettromagnetiche e in questo approfondimento verificheremo le principali differenze tra questi due usatissimi elettromedicali.

Il calore generato da entrambi questi elettromedicali ha come conseguenza l’ipertermia, ossia l’aumento della temperatura del distretto trattato.

Le risposte fisiologiche al calore endogeno indotto da Tecar e Ipertermia

Sia l’Ipertermia che la Tecar generano calore che si diffonde nei tessuti circostanti attraverso il sistema circolatorio e la conduzione termica. Ne deriva un aumento della temperatura, esattamente come potrebbe verificarsi durante uno stato infiammatorio o febbrile. In risposta a questo incremento si verificano tutta una serie di adattamenti che consentono di dissipare calore per evitare di arrecare danno alle cellule: uno dei più studiati e meglio noti e l’aumento del flusso sanguigno distrettuale, che permette di termoregolare molto efficientemente.

L’aumento della vascolarizzazione ha a sua volta come conseguenza:

  • un aumento del metabolismo delle cellule;
  • una riduzione dello stato infiammatorio (effetto antiflogistico);
  • una riduzione del dolore (effetto antalgico);
  • una riduzione della rigidità articolare (agendo sulla capacità di allungamento delle fibre di tessuto connettivo).

L’Ipertemia come fonte di calore terapeutico

Le microonde impiegate dall’Ipertermia si propagano dalla superficie dei tessuti, dove è presente la sonda erogatrice, verso l’interno, dove si trova l’organo bersaglio. Mentre questa diffusione procede, la loro energia si attenua inducendo contemporaneamente un aumento di temperatura tramite la generazione di calore endogeno.

Per il modo in cui è stratificato l’apparato muscolo scheletrico (dalla superficie alla profondità: cute, pannicolo adiposo sottocutaneo, muscolo, osso) e per come è orientato il campo elettromagnetico delle microonde, a parità di altre condizioni, l’onda che attraversa gli strati più superficiali tende a disperdere la maggior parte della sua energia. Ne conseguirebbe un innalzamento di temperatura della zona superficiale di gran lunga superiore al necessario; per ovviare a questa eventualità, il macchinario dell’Ipertermia fisioterapica è dotato di un bolus, una parte appositamente strutturata per regolare la temperatura cutanea. In questo modo la pelle non viene riscaldata oltremisura determinando un piacevole effetto per il paziente. Il bolus è, di fatto, una sorgente esogena di energia in grado di sottrarre il calore in eccesso sulla superficie tramite contatto con un liquido a temperatura controllata.

Il risultato di questo fine meccanismo è lo spostamento verso l’interno del picco di massima temperatura, che si troverà tra i 2 e i 4 cm sotto la superficie di contatto, con livelli terapeutici di temperatura fino a 6/7 cm di profondità.

La Tecar e la sua azione ipertermica

Come l’Ipertermia, la Tecar genera calore all’interno dei tessuti. Con la Tecarterapia si possono raggiungere profondità anche di 7 cm senza utilizzare sorgenti di energia molto forti, eliminando così le controindicazioni e gli effetti spiacevoli del surriscaldamento della superficie, della disidratazione e della dispersione di energia a livello dei tessuti corporei superficiali. La regione interessata viene riscaldata anche fino a 41-45°C senza coinvolgere la pelle.

Il movimento dell’elettrodo della Tecar, inoltre, permette un trattamento più esteso e non solo puntuale, come si riserva per l’Ipertermia.

Il calore endogeno come trattamento

Pur generando simili risposte biologiche, la Tecar e l’Ipertermia vengono scelte secondo il seguente razionale:

  • l’Ipertermia trova indicazione nei casi in cui la patologia sia localizzata nei tessuti più ricchi di acqua (muscoli) mentre la TECAR trova maggiore indicazione nelle patologie articolari;
  • Un protocollo standard di Tecarterapia prevede un’applicazione di 20 minuti per circa 10 sedute in modalità capacitiva (per patologie più superficiali e relative a tessuti molli) ed in modalità resistiva (per patologia più profonde relative a tendini e tessuti ossei). È inoltre possibile regolare l’emissione di calore;
  • Un protocollo standard di Ipertermia prevede un’applicazione di circa 30 minuti per un numero di sedute pari a 8-10. Anche qui si può regolare il calore e quindi la temperatura.

Differenze tra Ipertermia e Tecar

Ipertermia:

  • Impiega le microonde
  • Genera calore in modo controllato e localizzato
  • Energia massima trasformata in calore che dipende dalla profondità e decresce velocemente con il progredire della diffusione dell’onda
  • Temperatura superficiale termostatata dal bolus
  • Azione benefica fino a 6/7 cm di profondità
  • Applicazione statica e puntuale come la grandezza dell’erogatore (circa 20 cmq)

TECAR:

  • Impiega le onde radio
  • Genera calore all’interno alle diverse profondità
  • Energia massima trasformata in calore indipendente dalla profondità
  • Poca variazione di temperatura in superficie come conseguenza del controllo dell’operatore e dei movimenti del manipolo
  • Azione benefica entro i 10 cm di profondità
  • Applicazione dinamica

Dove ti fa male?

Compila il form e un nostro specialista ti risponderà

Oppure