La sciatrice alpina Sofia Goggia, campionessa olimpica, guadagna l’argento della discesa libera femminile di Pechino 2022: la sua ultima impresa, un risultato sperato ma non scontato, si è tenuta lo scorso 15 febbraio.
I segreti della Goggia: dalla riabilitazione alle infiltrazioni di PRP
Sofia si era infortunata a gennaio durante il SuperG di Cortina d’Ampezzo, a pochi giorni dall’inizio dei Giochi olimpici invernali.
Subito evidenziata dal Prof. Panzeri (direttore del CTR, Centro di Fisioterapia Riabilitativa – Top Physio Como) la presenza di lesioni al legamento crociato sinistro, una piccola frattura del perone e una sofferenza muscolo-tendinea si è subito dato il via all’incalzante programma riabilitativo. La riabilitazione è stata così eseguita presso il Fisiocenter Multimedica – Top Physio Bagnolo San Vito. Per riportare in pista la sciatrice si è tenuta una vera e propria lotta contro il tempo: in soli 23 giorni la sua grinta e l’intervento riabilitativo a cui ha aderito hanno permesso di recuperare una forma ottimale. Così Sofia Goggia ha vinto la sfida, aggiudicandosi un meritatissimo secondo posto.
Alla straordinaria tenacia dell’atleta si è aggiunto un asso nella manica: l’infiltrazione di PRP, il Plasma ricco di Piastrine, un trattamento di medicina rigenerativa impiegato per una vasta gamma di condizioni, dalle sindromi dolorose alle lesioni muscolo-scheletriche, riducendo il tempo medio di recupero.
Il PRP: la medicina rigenerativa applicata al legamento crociato
L’infiltrazione di PRP è una procedura ampiamente utilizzata sulle grandi articolazioni, dal ginocchio alla spalla, tipicamente in presenza di artrosi; l’applicazione sui legamenti crociati è invece più recente e la letteratura a disposizione non è vasta, ma promettente.
Riguardo il caso Sofia Goggia e l’applicazione di PRP (Plasma ricco di Piastrine), il ginocchio lesionato è stato trattato con infiltrazioni di PRP, un gel che si ricava da un normale prelievo di sangue venoso. L’emoderivato viene successivamente centrifugato con il risultato di un composto concentrato di plasma e piastrine e fattori di crescita. Viene, quindi, iniettato all’interno dell’articolazione con una semplice infiltrazione: la metodica, minivasiva, è stata ben tollerata dalla sciatrice: si è trattato di un caso eccezionale di applicazione al crociato ma indispensabile per far calzare nuovamente gli scarponi a Sofia Goggia.