Riabilitazione post intervento LCA - Il Kinetec

Ultimo aggiornamento il 15 Luglio 2022
Riabilitazione post intervento LCA-Kinetec

Tra i macchinari più utilizzati durante la fase di riabilitazione post intervento all’LCA c’è il Kinetec (o CPM – Kinetec). Il Kinetec è un apparecchio che risponde all’esigenza di mobilizzare precocemente l’articolazione sottoposta a chirurgia, prevenendone la rigidità e contribuendo a riassorbire il gonfiore e l’edema. Nel caso dell’intervento LCA, il Kinetec è uno strumento…

Fisioterapia per lesione LCA

Le lesioni acute di ginocchio, come quelle a carico dell’LCA (Legamento crociato anteriore), sono in aumento nella popolazione.

LCA: anatomia e funzione

Il Legamento crociato anteriore è una struttura connettivale presente all’interno dell’articolazione del ginocchio e che concorre alla sua stabilità, collegando il femore (l’osso lungo della coscia) alla tibia (una delle due ossa lunghe della gamba). Si caratterizza da uno spessore non omogeneo: la sua parte centrale è decisamente più sottile rispetto alle due estremità, rendendola più vulnerabile a stress meccanici [1].

Le funzioni dell’LCA sono principalmente due:

  • agisce da stabilizzatore, limitando lo slittamento verso l’avanti e la rotazione verso l’interno della tibia rispetto al femore;
  • possiede un ruolo nella propriocezione: invia informazioni riguardo la percezione dell’orientamento del ginocchio nello spazio.

Una lesione a carico del Legamento crociato anteriore determina un’alterazione di entrambi questi ruoli, risultando in conseguenze biomeccaniche e nervose [2].

La frequente casistica per questo tipo di traumi rappresenta un motore trainante per le innovazioni in ambito chirurgico e riabilitativo dell’ortopedia del ginocchio: i continui passi in avanti degli ultimi anni hanno così consentito una netta evoluzione nei protocolli di gestione del paziente con lesione del Legamento crociato anteriore. Vediamo insieme come si inserisce la scelta del Kinetec in questo contesto.

Kinetec LCA

Per raggiungere gli ambiziosi obiettivi del recupero completo a seguito di una lesione LCA, uno degli strumenti, applicato fin dagli anni ‘90, è il Kinetec.

Il CPM-Kinetec è un apparecchio che permette ai distretti articolari colpiti da patologie degenerative, traumatismi e nel decorso post-chirurgico, di mantenere la loro funzionalità. Il Kinetec assicura uno schema motorio passivo, lento e controllato e può contribuire a migliorare e velocizzare il recupero. Un semplice telecomando permette di regolare l’ampiezza, la velocità e gli intervalli di stimolazione dell’arto, rendendo il Kinetec uno strumento sicuro e facile nel suo utilizzo.

La precoce Mobilizzazione Passiva Continua (Continuous Passive Movement) eseguita dal Kinetec nel perioperatorio (anche prima dell’operazione chirurgica) sembra correlata ad una serie di vantaggi:

  • una maggiore forza e una maggiore ampiezza del movimento articolare (range of motion – ROM) [3];
  • una minore frequenza e intensità di disturbi femoro-rotulei, incluso il dolore [4] e un minore tempo di return to play (più celere ripresa dell’attività sportiva, fattore molto importante da considerare in caso di atleti professionisti).

Tutto ciò è in netta contrapposizione rispetto a quanto si faceva in passato: storicamente, infatti, l’intervento avveniva secondo chirurgia convenzionale e si riteneva opportuno immobilizzare l’arto per 1 o 2 mesi. Recenti studi hanno però dimostrato che, ove possibile, è fondamentale adottare un approccio mini-invasivo e iniziare la mobilizzazione passiva.

Ecco perché oggi si tende ad eseguire l’intervento in artroscopia [5] e alla correzione chirurgica far seguire, quasi immediatamente, un programma di riabilitazione che comprenda movimenti lenti e controllati di modo da agire precocemente sull’articolazione.

L’importanza dei protocolli precoci

Il trattamento dopo la lesione del Legamento crociato anteriore ha come obiettivo il ripristino delle massime abilità motorie possibili per il paziente. Si rivelerà anche importante per ridurre il rischio di nuove lesioni e di degenerazione artrosica a carico del ginocchio interessato, ripristinandone la corretta propriocezione [6].

L’evoluzione dei programmi di riabilitazione LCA

I programmi di riabilitazione post chirurgia LCA sono progrediti con l’avanzare delle conoscenze riguardo l’anatomia e la funzione dell’articolazione del ginocchio, tanto che negli ultimi vent’anni si è assistito ad una vera e propria rivoluzione nel trattamento articolare. Se prima, infatti, si tendeva a raccomandare un periodo di immobilizzazione di 6-8 settimane dopo l’intervento chirurgico, un impiego fino a 12 settimane delle stampelle e si consigliava di evitare premature contrazioni isolate del quadricipite, oggi il panorama è decisamente diverso: si contraddistingue per l’approccio mini-invasivo e per la precocità nella mobilizzazione. Eppure il primo tentativo di fisioterapia e di intervento “accelerato” documentato è avvenuto solo nel 1987 [7]: questo pionieristico protocollo ha aperto la strada per metodi più “aggressivi” [8].

Esistono diverse tipologie di Kinetec, a seconda dell’articolazione da trattare e dell’entità del danno riportato: scegliere l’apparecchio adeguato è fondamentale per portare avanti un corretto percorso riabilitativo.

Kinetec ginocchio

Nel caso del Kinetec ginocchio e del suo impiego in caso di lesione LCA, questo strumento si inserisce nel contesto di rispondere all’esigenza di mobilizzare immediatamente l’articolazione. Come per ogni intervento medico-chirurgico è però importante ricordare che sono la personalizzazione della fisioterapia e il monitoraggio delle performance ad avere un ruolo di primo piano. Ecco quindi che non esiste un protocollo riabilitativo LCA Gold standard, ma una riabilitazione su misura del paziente, attraverso la programmazione di obiettivi intermedi: in questo contesto, la mobilizzazione passiva continua tramite Kinetec può essere efficace per raggiungere gli obiettivi di ripristino della biomeccanica e della propriocezione articolare.

Noleggiare il Kinetec per la riabilitazione post intervento LCA

Un confronto con il Medico di fiducia potrà confermare ai pazienti con lesione LCA o post-intervento di ricostruzione dello stesso, le tempistiche di applicazione del Kinetec e l’angolo di flessione del ginocchio a cui impostare l’apparecchio. Queste due puntualizzazioni, indicate in apposita prescrizione, per solito coincidono con le prime due settimane post-intervento e con un angolo di mobilizzazione passiva continua, da raggiungere gradualità e continuità, di 110-120 gradi.

Una volta conosciute queste specifiche, il CPM-Kinetec potrà essere noleggiato al prezzo di pochi euro al giorno, evitando l’acquisto di un macchinario molto utile, ma costoso. Non solo: spesso, senza indicazione da parte di uno specialista, si ricorre a tipologie di macchinari inopportune, senza alcun supporto tecnico, e senza alcun razionale riabilitativo.

Ecco perché è consigliabile rivolgersi a professionisti di settore per un affitto semplice, veloce, sicuro, che soddisfi gli alti requisiti imposti per effettuare una manutenzione continua, nonché le elevate esigenze igienico-sanitarie previste nel rispetto della certificazione ISO 9001.

Bibliografia

[1] Duthon VB, Barea C, Abrassart S, Fasel JH, Fritschy D, Ménétrey J. Anatomy of the anterior cruciate ligament. Knee Surg Sports Traumatol Arthrosc. 2006;14(3):204-13.

[2] Nyland J, Gamble C, Franklin T, Caborn DNM. Permanent knee sensorimotor system changes following ACL injury and surgery. Knee Surg Sports Traumatol Arthrosc. 2017;25(5):1461-1474.

[3] Gáspár L, Farkas C, Szepesi K, Csernatony Z. Therapeutic value of continuous passive motion after anterior cruciate replacement. Acta Chir Hung. 1997;36(1-4):104–105.

[4] D’Amore T, Rao S, Corvi J, et al. The Utility of Continuous Passive Motion After Anterior Cruciate Ligament Reconstruction: A Systematic Review of Comparative Studies. Orthopaedic Journal of Sports Medicine. June 2021.

[5] Fu FH, Bennet CH, Ma CB, Menetrey J, Lattermann C. Current trends in anterior cruciate ligament reconstruction. Part II. operative procedures and clinical correlations. Am J Sports Med 2000;28:124-30.

[6] Barrack RL, Lund PJ, Munn BG, Wink C, Happel L. Evidence of reinnervation of free patellar tendon autograft used for anterior cruciate ligament reconstruction. Am J Sports Med. 1997;25(2):196-202.

[7] Noyes FR, Mangine RE, Barber S. Early Knee motion after open and arthroscopic anterior cruciate ligament reconstruction. Am J Sports Med 1987;15:149-60.

[8] Shelbourne KD, Nitz P. Accelerated rehabilitation after anterior cruciate ligament reconstruction. Am J Sports Med 1990;18:292-9.

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