Riabilitazione del pavimento pelvico

Ultimo aggiornamento il 13 Febbraio 2023
Riabilitazione del pavimento pelvico

Una zona cruciale alla base di molte disabilità nascoste

Le patologie del pavimento pelvico rappresentano una disabilità nascosta di cui si parla ancora troppo poco nonostante nascondano un’elevata frequenza in tutte le fasce d’età. Per molte persone è, ancora, difficile decodificare i sintomi e capire a chi rivolgersi per risolvere il problema. Si finisce per soffrire in silenzio, vergognandosi di ciò che sta accadendo ed adeguando la propria quotidianità alla disfunzione presente.

E non è raro che queste patologie abbiano ripercussioni importanti sulla qualità di vita dei pazienti ed un importante impatto economico sulla spesa del servizio sanitario nazionale, colpendo sia donne che uomini.

La riabilitazione del pavimento pelvico rappresenta una specialità di cura del Fisioterapista e deve essere presa in considerazione dopo un’attenta valutazione da parte del Professionista o, ancora meglio, dopo una diagnosi medica.

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Cosa è il pavimento pelvico?

Iniziamo con lo spiegare cos’è il pavimento pelvico. Si tratta di quell’insieme di muscoli, fasce e legamenti che chiude la parte inferiore del bacino, posizionato nella parte inferiore della cavità pelvica, tra il pube e il coccige. Ha un duplice ruolo:

  • agisce da supporto attivo attraverso la componente muscolare e
  • rappresenta un ruolo di sostegno passivo mediante la componente legamentosa ed ossea.

Nella donna

Nella donna, il pavimento pelvico ha la funzione di sostenere gli organi pelvici (utero, vescica e retto) e addominali, garantendo la continenza dei visceri (urinaria e fecale). Ha, quindi, un ruolo fondamentale nella minzione, nella defecazione e nel benessere sessuale. È importante sottolineare come il pavimento pelvico abbia una connessione fondamentale con le zone circostanti nei diversi movimenti corporei, ed in particolare con il muscolo diaframma.

Questi muscoli, nel corso della vita, possono subire molte modificazioni. I principali fattori di rischio per le patologie pelvi-perineali sono

  • la stipsi o stitichezza,
  • le patologie respiratorie croniche,
  • la gravidanza (specie se accompagnata da un incremento di peso superiore al consigliato) ed il parto (soprattutto se operativo o complicato),
  • la menopausa,
  • il sovrappeso e l’obesità
  • alcuni sport che creano un sovraccarico delle pressioni intra-addominali non bilanciato da un’adeguata contrazione muscolare.

Ricordiamoci che un buon funzionamento di questa zona critica determina una buona qualità di vita e non dobbiamo pensare che le donne giovani siano esenti da questa problematica: si stima che nei 27 paesi europei oltre 36 milioni di persone soffrono di una forma di incontinenza, buona parte delle quali determinate da disfunzioni del pavimento pelvico, e il 60% sono donne di tutte le età.

Nell’uomo

Il pavimento pelvico svolge funzioni importanti anche per gli uomini: la perdita di tono muscolare o la sua mancata coordinazione possono essere debilitanti ed interferire con il regolare svolgimento delle attività quotidiane, inficiando persino del sonno. Nell’uomo costituisce la base d’appoggio degli organi del piccolo bacino, estendendosi dalla base del pene alle due ossa ischiatiche. Le cause delle sue disfunzioni possono essere molteplici: dall’eccessiva sedentarietà ai disturbi patologici, all’esecuzione ripetuta di gesti e movimenti errati, praticando un determinato sport o attività lavorativa.

In Italia il fenomeno riguarda più di 5 milioni di persone e questa probabilmente è una sottostima perché troppo spesso non se ne parla nemmeno al proprio medico.

Disfunzioni del pavimento pelvico: sintomi

I sintomi possono essere diversi: dal senso di peso sovrapubico, alla stipsi, dall’incontinenza, alle cistiti o candidosi ricorrenti, dai rapporti sessuali dolorosi alla presenza di ragadi o emorroidi, dall’impossibilità di tenere in sede un assorbente interno, alla perdita involontaria di urina o feci, all’urgenza minzionale. È importante non sottovalutarli e pensare che siano normali. Se avete uno di questi sintomi deve essere per voi un campanello d’allarme e in questo caso dovreste rivolgervi ad uno specialista che si occupi di pavimento pelvico per una valutazione.

Se hai uno di questi sintomi, devi intenderlo come un campanello d’allarme e rivolgerti ad uno Specialista che si occupi di pavimento pelvico per una valutazione clinica accurata.

Il dolore cronico

Il dolore cronico nella zona del pavimento pelvico è una patologia subdola, in quanto difficile da diagnosticare e, purtroppo, molto diffusa. Si tratta un dolore localizzato nell’area pelvica e perianale, che spesso si estende anche nelle zone circostanti come quella lombare ma anche le regioni dell’inguine, della vagina o delle cosce. Le cause variano da paziente a paziente ma l’origine è sempre dovuta a un’infiammazione e rappresenta, per chi ne soffre, una vera e propria limitazione fisica e psicologica.

Frustrazione, angoscia e stati d’ansia sono spesso associati a questa patologia, che deve essere affrontata sia con un approccio farmacologico, sia con tecniche di rilassamento e sedute di riabilitazione.

La Riabilitazione del pavimento pelvico

La riabilitazione del pavimento pelvico rappresenta un insieme di tecniche conservative, manuali e strumentali, che mirano alla correzione delle disfunzioni a carico di questa zona. La riabilitazione può agire in prevenzione (ad esempio nel post-partum, prima e dopo chirurgia pelvica) o nel trattamento delle disfunzioni (per esempio nelle incontinenze, nei prolassi, nelle problematiche sessuali).

Il protocollo riabilitativo Top Physio parte sempre da una valutazione funzionale iniziale che prenda in considerazione la zona pelvi-perineale ma anche la zona addominale, l’assetto respiratorio e quello posturale.

Da questa valutazione iniziale viene impostato un percorso personalizzato. Il trattamento riabilitativo si articola in diverse fasi che possiamo riassumere come segue:

  • apprendimento e presa di coscienza di questa importante zona anatomo-funzionale;
  • gestione/eliminazione delle dissinergie;
  • recupero di un tono muscolare adeguato;
  • automatizzazione di quanto appreso.

La rieducazione non può essere solo una semplice contrazione-rilassamento ma deve tener conto di importanti fattori come l’assetto posturale o respiratorio, o come la gestione dell’iperpressione addominale, che si configura come una forza che spinge verso il basso. Per poter essere risolutivo, il numero di sedute necessarie è variabile, correlato all’entità della disfunzione ma anche all’impegno della paziente e del paziente nell’eseguire a casa il training consigliato durante il trattamento.

Non solo: ogni approccio riabilitativo deve tener conto del significato profondo che questa zona ha nel corso della vita, collegandosi all’inizio ed alla fine del ciclo mestruale, al parto e alla sessualità. Per queste ragioni possiede un riferimento affettivo ed emotivo importante. Nell’ambulatorio dedicato, oltre al supporto offerto nel contesto dell’ambito strettamente fisico, è importante accompagnare le donne e gli uomini che possiedono una diagnosi di patologia del pavimento pelvico verso la consapevolezza dell’importanza di prendersi cura di sé per l’intero arco della vita.

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