Pseudoartrosi dell’avambraccio con difetto osseo

Ultimo aggiornamento il 3 Ottobre 2022

Metodica di Ilizarov e trattamento osteotron

del Prof. Alexander Kirienko  

La pseudoartrosi dell’avambraccio con difetto osseo più frequentemente viene trattata con il trapianto del perone vascolarizzato e l’osteosintesi con placca. Questo intervento, a parte le difficoltà tecniche, necessita il sacrificio del perone di una gamba sana e non sempre dà risultati stabili e durevoli nel tempo.

La tecnica di Masquelet risulta efficace nel trattamento dei difetti ossei dell’avambraccio con o senza infezione, ma prevede un trattamento frazionato in molti interventi e trapianto dell’osso autologo.

Le tecnica di Ilizarov permette di effettuare il trattamento dei difetti con un unico intervento di resezione della zona della preudoartrosi e tessuti necrotici, allungamento della parte ossea ben vascolarizzata con ripristino di lunghezza e correzione delle deformità concomitanti dell’avambraccio. Dopo il trasporto, a livello della giunzione ossea spesso è necessario effettuare un altro intervento di cruentazione e bone grafting per ottenere una consolidazione stabile della docking side. Mediante gli ultrasuoni pulsanti a bassa intensità si riesce ottenere la consolidazione senza ulteriore intervento nella zona di giunzione.

Caso clinico 

Il paziente, maschio di 31 anni, affetto da postumi frattura biossea di avambraccio, trattato con le due placche: la consolidazione del radio è avvenuta con successo, mentre la frattura pluriframmentaria di ulna non si è consolidata e si è formato un difetto osseo, per cui la placca si è mobilizzata (Fig. 1).

Questo paziente con un difetto osseo di ulna di 5,5 cm, accorciamento dell’ulna con dislocazione a livello dello sindesmosi radio-ulnare distale è stato trattato con la metodica di Ilizarov con un unico intervento di rimozione della placca dell’ulna, resezione e cruentazione dei monconi ossei e con l’osteotomia prossimale di ulna per allungamento e trasporto osseo.

Allungamento con il fissatore di Ilizarov (Fig. 2) iniziato dopo 5 giorni dall’intervento (Fig. 3) con il ritmo di 1 mm al giorno e proseguito per 60 gg per colmare difetto osseo e per allungare ulna e ripristinare il rapporto normale radioulnare distale (Fig. 4).

A livello dell’allungamento prossimale, l’osso rigenerato dell’ulna era molto buono e lineare ma, a livello del contatto tra due segmenti, il diametro dell’osso era piccolo e sarebbe stato difficile ottenere un buon callo osseo (Fig. 5). Per questo motivo è stato necessario proseguire le cure con la stimolazione ossea con gli ultrasuoni pulsanti a bassa intensità utilizzando l’apparecchio Osteotron. Il trattamento è durato 2 mesi con applicazione 2 volte al giorno per 20 minuti nella zona di contatto, fino alla rimozione del fissatore di Ilizarov.

Figura 1. Difetto postraumatico della diafisi dell’ulna in postumi di frattura biossea dell’avambraccio
Figura 1. Difetto postraumatico della diafisi dell’ulna in postumi di frattura biossea dell’avambraccio
Figura 2. Fissatore di Ilizarov per il trasporto  osseo dell’ulna
Figura 2. Fissatore di Ilizarov per il trasporto osseo dell’ulna

Il trattamento complessivo con il fissatore di Ilizarov è durato 235 giorni (index fissatore esterno 39 giorni/cm).

Dopo la rimozione del fissatore (Fig. 6) e relativo riposo per 1 mese è stata ancora effettuata la cura con Osteotron per rinforzare la struttura corticale dell’ulna consolidata. A distanza di un anno dal trattamento si osservava un callo osseo largo e ristrutturato (Fig. 7).

Figura 3. Radiografia dell’avambraccio dopo intervento con Ilizarov dimostra entità del difetto dell’ulna e osteotomia prossimale
Figura 3. Radiografia dell’avambraccio dopo intervento con Ilizarov dimostra entità del difetto dell’ulna e osteotomia prossimale
Figura 4. Radiografia dell’avambraccio dopo la fine di allungamento ulna prossimale di 6 cm
Figura 4. Radiografia dell’avambraccio dopo la fine di allungamento ulna prossimale di 6 cm
Figura 5. Radiografia dell’avambraccio prima di iniziare la cura con ultrasuoni
Figura 5. Radiografia dell’avambraccio prima di iniziare la cura con ultrasuoni
Figura 6. Rx dopo rimozione del fissatore esterno
Figura 6. Rx dopo rimozione del fissatore esterno
Figura 7. Radiografia a distanza di 1 anno dalla rimozione del fissatore con rimodellamento della zona di allungamento e di contatto
Figura 7. Radiografia a distanza di 1 anno dalla rimozione del fissatore con rimodellamento della zona di allungamento e di contatto

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