Patologie del Tendine d'Achille: il dott. Forconi su Rai 3

Ultimo aggiornamento il 19 Dicembre 2023

Durante la puntata di Elisir, andata in onda su Rai3 del 18 Dicembre 2023, il dott. Fabrizio Forconi Ortopedico Specialista in Diagnosi e chirurgia di piede e caviglia della Casa di Cura Villa Stuart, Centro medico d’eccellenza FIFA&FIMS ha illustrato le cause e le possibili terapie per le tendinopatie legate al Tendine d’Achille.

Il dott. Forconi, docente dei Master universitari Unicamillus organizzati con Top Physio Academy in Fisioterapia nello Sport e Chinesiologia nello Sport ha argomentato riguardo le tendinopatie con particolare focus sul tendine d’Achille.

Recentemente il Dott. Forconi è stato anche protagonista di un Live Webinar di grande successo dal titolo “L’Instabilità di caviglia: dal trauma distorsivo alla riparazione artroscopica”, con oltre 400 iscritti. Chiunque se lo fosse perso, può comunque rivederlo gratuitamente e in qualsiasi momento, facendo richiesta attraverso la pagina dedicata.

Tendinopatia del tendine d’Achille: cos’è?

Nella puntata RAI, il dott. Forconi ha argomentato in merito al tendine d’Achille, il più grande del corpo umano, una struttura che spesso va incontro a processi patologici. Si può trattare di piccole lesioni, che le cellule non possono più riparare e che cronicizzano. Tipicamente, il dolore si localizza dietro al tallone e nella parte più bassa della caviglia. La tendinite è un processo infiammatorio che riguarda le guaine dei tendini ma può capitare che, in casi di recidiva o di aggravamento della sintomatologia, possa derivare da processi di alterazione e di usura della struttura principale. Può interessare molti distretti: nel ginocchio con la tendinopatia del rotuleo, nella spalla con la cuffia dei rotatori, nel gomito con l’epicondilite.

Che significa patologia inserzionale e non inserzionale?

Il dott. Forconi ha quindi risposto a questo quesito spiegando che la distinzione corrisponde alla zona di dolore, in una posizione molto bassa, che si posiziona dentro la scarpa. La tendinopatia inserzionale che si associale a delle calcificazioni, come lo sperone calcaneare, con una condizione molto dolorosa. Per la patologia non inserzionale, si intende un tendine che ha subito un ispessimento a fuso come se si creasse una matassa nel tendine.

La causa della tendinopatia è da attribuirsi nella maggior parte dei casi da sovraccarichi eccessivi a carico del tendine d’Achille. Ad esempio negli atleti professionisti, il cambio di direzione repentino e negli sport di resistenza, come per i maratoneti, i movimenti più impattanti possono procurare microtraumi e la formazione di lesioni. In questi casi le cellule non riescono a riparare la lesione, l’aspetto microscopico del tendine si modifica ed è molto più difficile uscirne.

Quali sono i tipi di scarpe che favoriscono i dolori?

Quando si fa sport, è bene evitare l’uso di scarpe usurate. Le scarpe hanno un chilometraggio e deve essere in grado di attutire il peso dei passi o mantenere l’allineamento del retropiede se si ha un difetto posturale. Fare lunghe camminate in salite con una scarpa troppo piatta può procurare un sovraccarico eccessivo.

La diagnosi per la tendinopatia – continua il dott. Forconi si fa con un esame clinico, con la palpazione del tendine. Possono esserci diverse patologie associate che possono giustificare la tendinopatia; in questi casi è bene indagare i tessuti molli e l’estensione dell’infiammazione con degli esami di accertamento quali ecografia e risonanza magnetica.

Che tipo di terapia è prevista per la tendinopatia?

La terapia per questo tipo di infiammazioni è sicuramente il riposo. per gli sportivi il consiglio è di modulare le attività, riducendo il carico di sforzo per evitare il dolore il giorno dopo. Funzionali al trattamento della tendinopatia, lo stretching e l’applicazione di ghiaccio in sedute di 20 minuti ogni 4 ore. Se fallisce la prima fase (il riposo e la terapia fisica), si possono utilizzare altre tipologie di terapie strumentali quali laser, ultrasuoni, onde d’urto le focali di media o altra intensità, che stimolano il lavoro delle cellule e la neovascolarizzazione del tendine.

Uno studio della Columbia University propone l’utilizzo delle cellule staminali per la riparazione dei tendini per dare uno stimolo alle cellule che possono attivare processi riparativi. Come ultimo stadio del trattamento della tendinopatia, la chirurgia. Esistono diverse tecniche chirurgiche adatte a questa problematica. In alcuni casi, è necessario togliere diverse parti del tendine malato, tendenzialmente la parte centrale e più profonda, e suturare le parti laterali. Quando invece il problema è inserzionale, l’intervento prevede il distaccamento del tendine per rimuovere tutta la parte patologica e, nel caso in cui vi fossero delle parti d’osso, reinserirle. Questo tipo di intervento è possibile attuarlo con strumenti percutanei, a minor invasività con gli strumenti che si usano, ad esempio, nell’artroscopia di ginocchio. In questi casi, è possibile fare una pulizia del tendine e con gli stessi strumenti riuscire a spostare i tendini per rinforzare l’azione del tendine d’Achille e sgravarlo della sua iperattività.

Dove ti fa male?

Compila il form e un nostro specialista ti risponderà

Oppure