Padel e infortuni: un binomio comune

Ultimo aggiornamento il 22 Febbraio 2023
Padel e infortuni: un binomio comune

Padel e infortuni sono legati a doppio filo: lo sport del momento riserva, per molti, problematiche di natura osteo-muscolare che solo un Ortopedico e un Fisiatra esperti possono diagnosticare, indirizzando verso il percorso terapeutico più opportuno. Patologie quali epicondiliti, borsiti e tendiniti sono infatti piuttosto frequenti tra i giocatori di Padel e, fin troppo spesso, conseguenti ad un approccio scorretto a questa divertentissima attività.

Padel, il giovane sport che ha conquistato (anche) l’Italia

Nato alla fine degli anni ’70 in Messico, il paddle (o padel) sta diventando estremamente popolare: in Italia la Federazione Italiana Gioco Padel (FIGP) nacque nel Febbraio del 1991 per essere finalmente riconosciuta dal CONI nel 2008 attraverso l’inserimento del settore nella FIT (Federazione Italiana Tennis). Nonostante la pandemia, i tesserati FIT nel biennio 2019-2021 si sono decuplicati ed i proprietari delle strutture sportive faticano a soddisfare le richieste di amatori e professionisti, che rappresentano un bacino quasi inesauribile di infortunati.

L’importanza di indirizzarsi verso il giusto Specialista

A richiedere le consulenze di Ortopedici e Fisiatri sono molti giocatori che si lanciano sul campo a qualsiasi età, ma la fascia compresa tra i 30 e i 55 anni risulta particolarmente colpita dagli infortuni. Il fascino di questo sport, tecnicamente più semplice del tennis, e la voglia di evasione, che con il periodo estivo è sempre più incalzante, sono i motivi alla base del fatto che sempre più persone si dedicano al padel. A questo si aggiunge l’aspetto conviviale di questa disciplina che coinvolge appassionati ma anche gruppi di amici in cerca di uno svago diverso. La scarsa preparazione atletica e la sedentarietà che contraddistingue la popolazione media, però, rendono questi gruppi di persone maggiormente a rischio di infortuni.

Le dinamiche di gioco sul campo da padel impongono tipologie di infortuni per certi versi differenti rispetto al tennis, che da alcuni punti di vista presenta delle similarità con questo sport. Spesso, infatti, nel padel si carica il colpo all’altezza della spalla, o comunque sopra l’altezza del gomito, esponendo i tendini e i legamenti di queste strutture a sovraccarichi importanti; nel tennis, invece, i movimenti compiuti per colpire la palla prevedono un minore coinvolgimento della spalla, e quindi una minore entità degli infortuni che la riguardano.

Tipologie di infortuni nel padel

Le infiammazioni più frequenti coinvolgono i tendini e la borsa subacromiale (il cui ruolo è quello di evitare che muscolo e tendine subiscano delle lesioni nello sfregamento con l’osso), il gomito del tennista (epicondilite), i traumi distorsivi della caviglia e le distorsioni del ginocchio. Quest’ultimo in particolare viene ampiamente sollecitato, date le frequenti rotazioni previste durante il gioco, con conseguente aumento delle lesioni che interessano il legamento crociato anteriore. Distorsioni di caviglia e ginocchio sono causati per lo più dai veloci cambi di direzione richiesti sul campo da padel: un campo sintetico, provvisto di pareti di fondo e recinzioni, ampio circa la metà di quello da tennis. Le sue dimensioni ridotte rappresentano un altro fattore di rischio, soprattutto per traumi da contatto. Non mancano poi i traumi da contatto: un campo più piccolo comporta un maggior rischio di urti, sia contro le pareti, ma anche con i compagni di squadra.

Completano il quadro le rotture e le lesioni del tendine di Achille di varia gravità, oltre a strappi e lesioni muscolari del polpaccio.

Per saperne di più su questo sport, che sta sempre più spopolando in Italia, su come provenire gli incedenti durante le partite e su quali infortuni sono più frequenti:

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Incidenza degli infortuni nel padel sulla popolazione

Il Professor Ezio Adriani, direttore di Traumatologia dello sport e Chirurgia del ginocchio del policlinico Gemelli di Roma, ha sottolineato quanto nel padel le donne rappresentino la fascia di popolazione più interessata da lesioni del legamento crociato. Come tiene a specificare, non si tratta tanto di preparazione atletica (mancante anche in tanti uomini che praticano padel) quanto di una predisposizione fisica. Infatti, la popolazione femminile è caratterizzata da una maggiore larghezza del bacino e da un più marcato valgismo delle ginocchia, che predispongono a un rischio più alto di infortuni al crociato anteriore. Basti pensare che le donne rappresentano circa il 70% di coloro che vengono operati per questa lesione.

L’importanza dell’allenamento e del recupero

Ovviamente, più si è allenati e preparati fisicamente meno saranno frequenti infortuni e incidenti sul campo. Fare opera di prevenzione facendo esercizi di stretching prima e dopo l’attività e dedicandosi al riscaldamento e al rinforzo muscolare sono sicuramente ottimi modi per ridurre il rischio di brutte sorprese. Ma, qualora non sia stato possibile evitare l’infortunio, sarà opportuno mettere in atto dei passaggi essenziali per non complicare ulteriormente la situazione. In caso di distorsione alla caviglia, per esempio, sarà fondamentale applicare del ghiaccio e capire se il gonfiore e il dolore tendano a diminuire. Nel caso questo non dovesse avvenire, sarà fondamentale osservare attentamente la situazione tramite una radiografia o una risonanza magnetica, secondo indicazioni del Medico di fiducia. Un’altra accortezza da non tralasciare è quella di fermarsi quando si inizia a sentire dolore. Infatti molti, all’insorgere di un piccolo fastidio o di un dolore non troppo intenso che non costringe a fermarsi, tendono a non interrompere il gioco: questo comportamento potrebbe rivelarsi controproducente e provocare una complicazione dell’eventuale lesione e del dolore. Essenziale sarà, piuttosto, dedicarsi al recupero muscolare.

Se vuoi rinforzare i muscoli per prevenire infortuni nel padel o vuoi capire quale sia il programma di allenamento più adatto a te:

Trattamento delle lesioni nel padel: fisioterapia e riabilitazione

Dopo un trauma distorsivo, in seguito al quale siano state escluse fratture, il trattamento è quasi sempre di tipo conservativo. Solitamente, i trattamenti indicati in questo tipo di circostanze meno gravi, pur variando a seconda dei casi, sono:

  • Applicazione del ghiaccio
  • Riposo
  • Assunzione di farmaci antinfiammatori
  • Elevazione dell’arto colpito

Dopo questa prima forma di intervento sarà necessaria l’adozione di tutori che possano tenere fermi gli arti e l’utilizzo di bastoni canadesi nel caso in cui siano interessati gli arti inferiori. Dopo circa tre settimane sarà possibile dare inizio alla riabilitazione e alla fisioterapia, che prevedrà esercizi di rinforzo muscolare, esercizi volti al recupero della propriocezione e applicazione del Kinesio Taping (bendaggio adesivo elastico applicato a scopo terapeutico). Dopo qualche mese dal trauma, circa 3 solitamente, si può riprendere l’attività sportiva e dedicarsi a nuove sfide nel campo da padel.

Va detto che, nonostante il grosso numero di incidenti nel padel, gli amatori non si lasciano scoraggiare e anche campioni di altri sport affrontano con passione match all’ultimo colpo: anche Francesco Totti rientra nel novero di coloro che ne sono rimasti completamente affascinati!

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