Risale al 13 aprile 2022 il Disegno di Legge presentato al Senato riguardo il riconoscimento di una condizione multifattoriale e di difficile diagnosi: la Neuropatia del pudendo. La risonanza, insperata, della Proposta – cui ha partecipato come madrina Giorgia Soleri accompagnata dal fidanzato Damiano David, cantante dei Måneskin – dà voce a molti pazienti affetti dalle manifestazioni dolorose tipiche di questa neuropatia che, ancora oggi, sono orfane di una diagnosi. Per queste affezioni, la riabilitazione del pavimento pelvico può fornire un valido supporto. Vediamo come.
Neuropatia del pudendo e salute del pavimento pelvico
La Neuropatia del nervo pudendo è una condizione cronica, caratterizzata da dolore di tipo neuropatico, cioè da una sintomatologia dolorosa determinata da una lesione primaria o da una disfunzione del sistema nervoso. Si caratterizza per una marcata iperalgesia (risposta amplificata a uno stimolo doloroso) e un’allodinia (viraggio della percezione di uno stimolo da tattile a doloroso) in sede pelvica o perineale, con possibili irradiazioni alla schiena, all’inguine e alle cosce.

In Italia la Neuropatia del pudendo colpisce 10 individui ogni 10.000 abitanti anche se, probabilmente, si tratta di una sottostima: spesso, infatti, la Neuropatia, se e quando riconosciuta, non è trattata come una condizione a sé ma come una manifestazione ascrivibile ad altre patologie. Il dolore di questa Neuropatia è il sintomo tipico: si tratta di una sensazione così intensa e pervasiva da costringere chi ne è affetto a desistere dal compiere i più comuni atti di vita, come lo stare seduti. Se a ciò si aggiunge il fatto che al riconoscimento clinico di Neuropatia del pudendo si arriva spesso dopo un percorso costellato di errori diagnostici (tante prostatiti o cistiti, per esempio, sono in realtà Neuropatie del nervo pudendo) e di sintomi continuamente sminuiti, ci si rende conto di come la qualità della vita di questi pazienti sia fortemente compromessa.
I Criteri di Nantes [Labat J-J et al., Neurourol Urodyn. 2008;27(4):306-10] sono oggi impiegati per diagnosticare la neuropatia e comprendono:
- dolore nel territorio anatomico del nervo pudendo che non svegli il paziente di notte;
- dolore che peggiora con la posizione seduta ma non associato a perdite sensoriali;
- blocco del nervo pudendo anestetico positivo.
La diagnosi di Neuropatia del nervo pudendo è dunque essenzialmente clinica: il Medico specialista del pavimento pelvico (Urologo, Neurologo, Ginecologo, Terapista del dolore, Proctologo, Fisiatra) arriva a riconoscerla ed avvia il trattamento farmacologico e riabilitativo. Il pavimento pelvico, dopotutto, è spesso compromesso in chi possiede una Neuropatia del pudendo: questo rappresenta il piano di muscoli e legamenti che chiude, letteralmente, la parte inferiore della cavità addominale e che concorre a mantenere gli organi nella loro posizione regolando anche il tono degli sfinteri. Questa importante area muscolo-legamentosa è spesso trascurata non solo dai non addetti ai lavori, ma anche dal Personale sanitario: un percorso mirato ad opera di terapisti del dolore e Fisioterapisti specializzati, in presenza di nervi intrappolati o particolarmente danneggiati, può aiutare a gestire questa alterazione neuropatica, regolando il tono basale della muscolatura o stimolandone contrazioni e rilasciamenti volontari.
Riabilitazione del pavimento pelvico
La Neuropatia del pudendo colpisce, con la Vulvodinia (altra patologia inclusa nel Disegno di Legge a cui abbiamo accennato), complessivamente il 4% dei pazienti che si rivolgono al proprio Specialista di fiducia per ottenere un consulto riguardo il sintomo del dolore localizzato al pavimento pelvico. La sua origine multifattoriale necessita del trattamento congiunto di più figure professionali. Tra queste, il Fisioterapista riveste un ruolo cruciale per rieducare la muscolatura coinvolta nel mantenimento della condizione neuropatica: un’alterazione del tono basale del pavimento pelvico, infatti, è un importante determinante per queste alterazioni e deve essere trattata con esercizi specifici, ma anche elettrostimolazioni mirate. Oggi si propone al paziente un vero e proprio programma riabilitativo, attraverso una chinesiterapia pelvi-perineale (chiamata anche ginnastica perineale), una biofeedback-terapia e una stimolazione elettrica cosiddetta funzionale.
Il percorso riabilitativo per Neuropatia del pudendo
La proposta che è stata avanzata a Palazzo Madama richiede che la Neuropatia del nervo pudendo venga riconosciuta come malattia cronica da inserire nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) della nostra Sanità: resta la speranza che questa condizione non sia più ignorata ma, anzi, ne vengano finalmente organizzati algoritmi diagnostico-terapeutici condivisi.
È d’obbligo precisare, a questo punto, che ogni percorso riabilitativo rappresenta un protocollo a sé, anche e soprattutto nel caso di condizioni neuropatiche: sarà l’équipe medica, di volta in volta, a stabilire il trattamento adeguato e a guidare il Fisioterapista nell’applicazione delle metodiche migliori in base alle esigenze del paziente.