I menischi (mediale e laterale) sono due strutture di fibrocartilagine posizionate all’interno dell’articolazione del ginocchio che hanno numerose funzioni: rendono morfologicamente congrue le superfici articolari; hanno funzione stabilizzatrice, specialmente il menisco laterale; ammortizzano i carichi meccanici tra femore e tibia; impediscono movimenti estremi dell’articolazione; presentano recettori di posizione importanti per la biomeccanica dell’arto inferiore.
Traumi distorsivi del ginocchio possono causare la rottura dei menischi, in varie forme e in varie sedi, con conseguente perdita della funzionalità e dolore. Altri sintomi di una rottura meniscale possono essere una sensazione di scatto interno al ginocchio, determinata dallo spostamento del frammento instabile che si viene a creare, fino a veri e propri blocchi articolari in cui il ginocchio si può flettere ma non si può estendere. Anche il versamento dopo sforzo può accompagnarsi agli altri sintomi.
Una rottura del menisco rimane tale e raramente si ripara da sola, salvo particolari tipi di lesione nella zona vascolare, per cui, dopo una corretta diagnosi, che definisce la sede e la natura della lesione, l’indicazione è chirurgica.
Una buona fisioterapia può ridurre la sintomatologia iniziale, ma se il menisco è rotto questa si ripresenta a ogni sforzo o sovraccarico del ginocchio.
L’intervento, che si esegue in artroscopia, consiste nella rimozione del frammento meniscale instabile e nella regolarizzazione del residuo, di cui si lascia la maggior parte possibile per garantire la maggior conservazione possibile delle funzioni meniscali. Le meniscectomie totali, un tempo unica possibilità nell’era pre-artroscopica, determinano un precoce invecchiamento della cartilagine articolare e problematiche artrosiche precoci.
Per approfondimenti:
www.pierpaolomariani.it
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