Il Fisiatra

Ultimo aggiornamento il 22 Maggio 2024
Fisiatra

Il dolore non passa? Scopri perchè un fisiatra esperto può aiutarti a risolvere il fastidio: ecco la guida completa per conoscere la figura professionale, le competenze e tutti i campi d’applicazione di un medico fisiatra, scoprire le tecnologie applicate e i trattamenti di cura.

Chi è il medico fisiatra?

Il fisiatra è un medico, laureato in Medicina e Chirurgia con un corso di Laurea della durata di 6 anni e che ha successivamente conseguito il diploma universitario di specializzazione in Medicina Fisica e Riabilitativa, con un corso di studi della durata di 4 anni. Un fisiatra, o medico fisiatra, è un medico specializzato nella diagnosi, nel trattamento e nella gestione dei disturbi che interessano il sistema muscolo-scheletrico e neurologico. Possiede le competenze necessarie per effettuare diagnosi mediche e prescrizioni in relazione di trattamenti conservativi di patologie e/o infortuni legati all’apparato locomotore (ossa, muscoli, articolazioni, tendini e legamenti).

La sua specializzazione, inoltre, gli permette di lavorare sulla riabilitazione fisica e sulla gestione del dolore. L’attività del fisiatra si basa sulla prescrizione di trattamenti non chirurgici necessari per risolvere le problematiche dell’apparato locomotore, come ad esempio fisioterapia, tutori, farmaci, ginnastica posturale, ecc.

I fisiatri sono spesso coinvolti nella gestione delle cronicità. Molti pazienti che soffrono di malattie croniche come l’artrite o la fibromialgia vivono con dolore costante. Infatti, il fisiatra può lavorare con il paziente per sviluppare un piano di gestione del dolore che includa farmaci, terapia fisica e altre tecniche per aiutare il paziente a controllare il dolore e migliorare la sua qualità di vita.

Il medico fisiatra deve prima di tutto esaminare il paziente e fare un’anamnesi completa e una prima analisi delle condizioni cliniche. Successivamente sarà suo compito eseguire una diagnosi accurata. Per accertarsi della condizione patologica, potrà eseguire una valutazione della postura, la misurazione della forza muscolare, la valutazione del movimento articolare o la prescrizione di test funzionali.

Dopo la diagnosi, il fisiatra sviluppa un piano di trattamento personalizzato per il paziente. Ciò potrebbe includere esercizi di riabilitazione, terapia manuale, farmaci per il dolore, infiltrazioni, terapia con terapie strumentali o altre tecniche fisioterapiche.

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Cosa fa e di cosa si occupa il fisiatra?

Il fisiatra, anche noto come medico specialista in medicina fisica e riabilitazione, è un professionista medico che si occupa della diagnosi, prevenzione e trattamento delle patologie che compromettono la funzionalità del sistema muscolo-scheletrico, neurologico e cardio-respiratorio. In particolare, il fisiatra si concentra sull’analisi e il miglioramento delle funzionalità, con l’obiettivo di aiutare a raggiungere il massimo livello possibile di autonomia e benessere.

Lavora con una vasta gamma di pazienti, dal neonato con una lesione cerebrale fino all’anziano con l’artrosi, passando per gli atleti con lesioni sportive. Infatti, le patologie che il fisiatra tratta possono essere di varia natura, tra cui malattie neurologiche come l’ictus, la sclerosi multipla e il morbo di Parkinson; patologie ortopediche come l’ernia discale cervicale, l’ernia lombare, la lombalgia, la lombosciatalgia, le patologie inserzionali, la fascite plantare, l’epicondilite, le fratture ossee, le lussazioni e le lesioni muscolari; malattie cardiovascolari e respiratorie, e patologie del sistema nervoso periferico come la sindrome del tunnel carpale. Tra le condizioni trattate dai fisiatri ci sono le lesioni spinali, l’artrite, la fibromialgia, il mal di schiena, le lesioni da sforzo. Il medico fisiatra esegue le sue visite in diversi contesti: in ospedale, cliniche riabilitative, centri di fisioterapia, centri di degenza, studio privato o in poliambulatorio.

Patologie trattate dal fisiatra

Ginocchio

  • Artrosi del ginocchio
  • Lesioni cartilaginee
  • Malattia femororotulea
  • Lesioni del legamento collaterale mediale del ginocchio
  • Lesioni meniscali
  • Lesioni del legamento crociato anteriore
  • Lesioni del legamento crociato posteriore
  • Tendiniti
  • Sindrome della banda iliotibiale
  • Malattia di Osgood-Schlatter

Spalla e gomito

  • Artrosi della spalla
  • Tendiniti e lesioni della cuffia dei rotatori
  • Instabilità di spalla
  • Impingement della spalla da borsiti e tendiniti
  • Periatrite scapolo-omerale
  • Epicondilite laterale

Mano e polso

  • Malattia di De Quervain
  • Morbo di Dupuytren
  • Rizoartrosi
  • Dito a martello
  • Dito a scatto

Anca

  • Artrosi dell’anca
  • Borsite pretrocanterica
  • Impingement femoro-acetabolare

Piede

  • Artrosi della caviglia
  • Fascite plantare
  • Alluce rigido
  • Neuroma di Morton
  • Piede piatto
  • Metatarsalgia

Colonna vertebrale

  • Fibromialgia localizzata
  • Lombalgia

Riabilitazione post-operatoria: perché bisogna seguire le indicazioni di un fisiatra

Dopo un intervento chirurgico, il fisiatra svolge un ruolo fondamentale. Infatti, nel post-intervento è obbligato a seguire protocolli di riabilitazione adeguati alla condizione clinica. È necessario riabilitare il paziente per recuperare la funzionalità della parte del corpo interessata dall’intervento stesso. Il fisiatra si occupa di prescrivere esercizi fisici, terapie manuali, e altre tecniche terapeutiche per aiutare il paziente a recuperare la forza, la flessibilità, l’equilibrio e la coordinazione. In particolare, il fisiatra valuta la situazione clinica del paziente, definisce gli obiettivi della riabilitazione e pianifica un programma di trattamento personalizzato, in base alle esigenze specifiche del paziente e del tipo di intervento subito. Il fisiatra lavora in stretta collaborazione con il chirurgo e gli altri professionisti della riabilitazione, come fisioterapisti, terapisti occupazionali e logopedisti, per garantire il miglior risultato possibile nella riabilitazione post-operatoria.

Valutazione funzionale in ambito neurologico: il ruolo del fisiatra

La valutazione funzionale in ambito neurologico è una valutazione clinica effettuata per valutare la funzionalità del sistema nervoso centrale e periferico. La valutazione funzionale in ambito neurologico prevede una serie di test che permettono di valutare la forza muscolare, la flessibilità, l’equilibrio, la coordinazione e la mobilità articolare. Inoltre, viene valutato il tono muscolare, la presenza di riflessi, la sensibilità, la coordinazione motoria e la capacità di compiere attività quotidiane. Questa viene effettuata sia a scopo diagnostico, per identificare eventuali problemi neurologici, sia a scopo prognostico, per valutare l’efficacia del trattamento e prevedere il tempo necessario per il recupero. Inoltre, la valutazione funzionale può essere utilizzata per valutare le capacità funzionali dei pazienti prima di determinati sport o attività fisiche, al fine di prevenire eventuali infortuni.

Quali sono i tempi di recupero della riabilitazione post-operatoria?

I tempi di recupero della riabilitazione post-operatoria possono variare notevolmente in base alla gravità dell’intervento chirurgico e alle condizioni individuali del paziente, come età, condizione fisica generale e presenza di eventuali patologie pregresse. In generale, il periodo di riabilitazione post-operatoria può durare da alcune settimane a diversi mesi, a seconda della complessità dell’intervento e delle necessità specifiche del paziente. Nelle prime fasi della riabilitazione, il paziente sarà spesso incoraggiato a compiere esercizi leggeri per favorire la circolazione sanguigna e prevenire la formazione di coaguli di sangue. In seguito, il focus della riabilitazione si sposterà verso l’aumento della forza muscolare, della flessibilità, della coordinazione e della stabilità, nonché verso il ripristino della funzionalità dell’articolazione o della parte del corpo interessata. La durata esatta della riabilitazione post-operatoria dipenderà da una serie di fattori, tra cui:

  • La complessità dell’intervento chirurgico e la durata dell’ospedalizzazione
  • La presenza di eventuali complicazioni o problemi post-operatori
  • L’aderenza alla riabilitazione e al programma di esercizi prescritti dal medico
  • La qualità del programma riabilitativo

È importante che il paziente segua scrupolosamente le indicazioni del medico e, successivamente, del fisioterapista, sia durante che dopo la riabilitazione post-operatoria, al fine di garantire il miglior recupero possibile e ridurre il rischio di complicazioni.

La valutazione fisiatrica in ambito cardiologico

In ambito cardiologico la valutazione fisiatrica consiste in una serie di test e valutazioni che permettono di valutare la funzionalità del sistema cardiovascolare del paziente. La valutazione in questo ambito clinica comprende:

  • Misurazione della pressione arteriosa a riposo e in risposta all’esercizio fisico
  • Elettrocardiogramma (ECG) a riposo e sotto sforzo
  • Valutazione della capacità di tollerare lo sforzo fisico mediante un test di sforzo, che prevede l’incremento graduale dell’intensità dell’esercizio fisico su un tapis roulant o una cyclette
  • Valutazione della funzione respiratoria mediante la misurazione del volume di aria inspirata ed espirata
  • Valutazione della capacità di svolgere le normali attività quotidiane del paziente.

In base ai risultati della valutazione funzionale, il fisiatra può prescrivere un programma di esercizio fisico personalizzato, che aiuta a migliorare la funzionalità cardiovascolare e a ridurre il rischio di complicanze cardiache.

La valutazione fisiatrica in ambito ortopedico

La valutazione funzionale in ambito ortopedico funzionalità di una determinata parte del corpo, in particolare di quella scheletrica. I test valutano la forza muscolare, la flessibilità, l’equilibrio, la coordinazione e la mobilità articolare. Inoltre, viene valutato il dolore, la presenza di rigidità o di altri disturbi. La valutazione funzionale viene effettuata sia a scopo diagnostico, per identificare eventuali problemi muscolo-scheletrici, sia a scopo prognostico, per valutare l’efficacia del trattamento e prevedere il tempo necessario per il recupero.

Laboratorio funzionale: come è fatto, a cosa serve

Il laboratorio di valutazione funzionale permette di valutare la funzionalità di un determinato distretto corporeo a seguito di un trauma o di un intervento chirurgico. Effettuando valutazioni nel tempo è possibile fornire al paziente ed ai medici, importanti informazioni riguardo l’andamento del processo riabilitativo, di valutare il raggiungimento degli obiettivi prefissati e di stabilire i parametri di progressione nel percorso di rieducazione motoria. Un laboratorio funzionale di un fisiatra è uno spazio dotato di attrezzature e strumenti specifici per la valutazione e il trattamento delle disfunzioni motorie e delle disabilità fisiche.

Le principali attività svolte in un laboratorio funzionale sono:

  • Valutazione della funzionalità muscolo-scheletrica e neurologica mediante test specifici, valutazione della forza muscolare, della coordinazione, della stabilità articolare e della sensibilità;
  • Somministrazione di terapie fisiche e strumentali personalizzate;
  • Programmazione di esercizi fisici personalizzati per il paziente, finalizzati al recupero della funzionalità motoria e alla riduzione del dolore;
  • Monitoraggio della progressione del paziente attraverso valutazioni periodiche della funzionalità motoria e degli eventuali miglioramenti ottenuti

In sintesi, il laboratorio funzionale di un fisiatra è uno spazio dedicato alla valutazione e al trattamento delle disabilità fisiche, che offre la possibilità di personalizzare il percorso riabilitativo dei pazienti in base alle loro specifiche necessità e di monitorarne costantemente la progressione. Grazie ad un approccio integrato, la riabilitazione motoria può contribuire a migliorare la qualità della vita dei pazienti e a ridurre il rischio di complicanze e di disabilità permanenti.

Analisi della documentazione sanitaria: di cosa ha bisogno il fisiatra per la diagnosi

Il lavoro del fisiatra arriva ad una diagnosi accurata delle patologie del paziente, che può includere esami diagnostici come radiografie, tomografie computerizzate (TC), risonanza magnetica (RM) e elettromiografia (EMG). Una volta effettuata la diagnosi, il fisiatra elabora un piano di trattamento personalizzato, che può comprendere terapia farmacologica, fisioterapia, terapia occupazionale, terapia del dolore e altri approcci terapeutici. Il fisiatra svolge un ruolo importante sia nella prescrizione di protocolli riabilitativi sia nel monitoraggio del successo e dei tempi di guarigione. Questo processo può richiedere un periodo di tempo prolungato, a seconda della gravità della patologia e dell’età del paziente.

La fisiatria: che branca della medicina è e di cosa si occupa?

La fisiatria si concentra sul ripristino delle funzioni del paziente, migliorando la sua qualità della vita e aiutandolo a tornare alle sue attività quotidiane. La branca medica della fisiatria si occupa della prevenzione, della diagnosi, della terapia e della riabilitazione dei disturbi muscoloscheletrici, neurologici e cardiopolmonari, nonché delle disabilità associate ad essi. Si può quindi affermare che la fisiatria lavora per aiutare le persone che hanno subito lesioni o patologie e che devono recuperare la loro forza muscolare, la flessibilità, la mobilità e, più in generale, l’autonomia.
La fisiatria interviene in due principali categorie: sia nel trattamento di patologie di nuova insorgenza sia nella prevenzione su pazienti con patologie croniche. Il primo approccio di questa branca medica è generalmente di tipo conservativo; questo approccio prevede la rieducazione motoria e le terapie fisiche che ci consentono di aumentare l’autonomia del paziente e attenuare i sintomi dolorosi.  

Fisiatria interventistica: che cosa si intende

Sviluppatasi negli ultimi anni, la fisiatria interventistica è una sottobranca ultraspecialistica della Fisiatria che include tutte le procedure mini-invasive come le infiltrazioni intra-articolari, peritendinee o la frammentazione delle calcificazioni tendinee;

Si tratta di una porzione, innovativa e ancora in fase di sviluppo, della medicina fisica e riabilitativa. Questo tipo di approccio contempla un’ampia gamma di trattamenti a metà strada tra il trattamento conservativo abituale (attraverso macchinari e mezzi fisici o fisioterapia manuale) e le procedure chirurgiche. Le procedure terapeutiche della fisiatria interventistica sono a minima invasività e sono ad accesso percutaneo e attuate, per lo più, sotto guida ecografica. Tutte le procedure infiltrative/iniettive nei vari distretti anatomici sono a cura del fisiatra, medico che nel proprio bagaglio di conoscenze tecniche possiede l’idoneità per eseguire questa terapia antalgica. Il tutto deve essere sempre inserito in un progetto riabilitativo di più ampio respiro.

PRP e fattori di crescita: le applicazioni della fisiatria interventistica

L’utilizzo del Plasma Ricco di Piastrine, detto anche PRP, nella medicina rigenerativa è una pratica che ormai si conferma valida e consolidata a livello nazionale e internazionale.

Le infiltrazioni di PRP trovano applicazione in campo fisiatrico, ortopedico, nella medicina dello sport, nella dermatologia e in altre specialistiche della clinica. Il PRP è composto da due elementi principali, ossia il plasma (costituente liquido del sangue) e le piastrine (frammenti di cellule del sangue essenziali nei processi di guarigione). Queste ultime contengono importanti fattori di crescita responsabili della riproduzione cellulare e della rigenerazione dei tessuti.

I fattori di crescita sono proteine che si trovano naturalmente nel nostro organismo e che svolgono un ruolo importante nella crescita, nella riparazione dei tessuti e nella rigenerazione cellulare. Essi sono prodotti dalle cellule stesse e sono in grado di attivare e regolare diversi processi biologici, tra cui la proliferazione cellulare, la differenziazione cellulare e la sopravvivenza cellulare.

Quando andare dal fisiatra?

Ci sono diverse situazioni in cui è opportuno considerare di andare in visita dal fisiatra. Il medico fisiatra lavora con pazienti che presentano disabilità, limitazioni fisiche dovuti a patologie croniche o di recente insorgenza o successive ad un intervento chirurgico.

  • Dolori muscolari e articolari persistenti: se si soffre di dolore muscolare o articolare che dura da più di qualche settimana e non migliora con il riposo o i farmaci da banco, potrebbe essere il caso di consultare un fisiatra per valutare la causa e sviluppare un piano di trattamento personalizzato.
  • Lesioni muscolari o articolari: se si subisce un infortunio o si ha una lesione muscolare o articolare, il fisiatra può aiutare a valutare la gravità della lesione e a sviluppare un piano di riabilitazione per aiutare a recuperare la funzionalità.
  • Disabilità fisiche: se si ha una disabilità fisica a seguito di una patologia o di un infortunio, il fisiatra può aiutare a valutare la disabilità e a sviluppare un piano di trattamento personalizzato per migliorare la funzionalità e la qualità della vita.
  • Disturbi del movimento: se si hanno problemi di equilibrio, difficoltà nel camminare o altri problemi del movimento, il fisiatra può valutare la causa e sviluppare un piano di trattamento per migliorare la mobilità.
  • Dolore cronico: se si soffre di dolore cronico, il fisiatra può aiutare a valutare la causa e a sviluppare un piano di trattamento che può includere terapie fisiche o manuali, terapie e/o infiltrazioni.

In generale, il fisiatra può essere utile in molte situazioni in cui si verificano problemi muscolari, articolari o neurologici che causano limitazioni nella vita quotidiana. Il fisiatra è in grado di aiutarti a recuperare la tua mobilità e il tuo benessere fisico in modo rapido ed efficace, e può consigliarti terapie personalizzate per ogni esigenza.

Perché il fisiatra è il primo medico che dovresti incontrare?

Quando non è necessario un intervento chirurgico, il fisiatra è il medico più indicato per valutare la condizione del paziente e identificare le possibili cause. Grazie alla sua formazione e alle sue competenze, il fisiatra è in grado di valutare la funzionalità motoria del paziente, identificare i problemi muscolo-scheletrici e neurologici e stabilire un piano di trattamento personalizzato che può includere la prescrizione di terapie fisiche, la gestione del dolore, l’educazione del paziente e la prescrizione di farmaci appropriati.
Il fisiatra è dunque il primo medico che deve essere consultato in caso di problemi muscolo-scheletrici e neurologici. Quando non è necessario un intervento chirurgico, il fisiatra è in grado di identificare le possibili cause della sua disfunzione motoria e stabilire un piano di trattamento personalizzato che può includere la prescrizione di terapie fisiche, la gestione del dolore, l’educazione del paziente e la prescrizione di farmaci appropriati.

Cosa fa il fisiatra per la cervicale?

Per pazienti con problemi di cervicalgia, il medico fisiatra effettua una valutazione e una diagnosi accurata. Individuando le cause del dolore e delle disfunzioni legate alla zona cervicale è in grado di individuare il progetto riabilitativo personalizzato più adatto alla risoluzione del problema. La valutazione può includere:

  • l’esame fisico,
  • l’analisi dei test di imaging
  • la valutazione della storia medica del paziente

In alcuni casi, può prescrivere farmaci per il dolore, come analgesici, rilassanti muscolari (miorilassanti), antinfiammatori. In altri casi, può prescrivere fisioterapia fisica con macchinari specifici o fisioterapia manuale. Per problemi di cervicalgia è prevista la fisiatria interventistica, con la predisposizione di infiltrazioni sottocutanee per ridurre l’infiammazione e migliorare la funzionalità del distretto.

Cosa fa il fisiatra per il mal di schiena?

Moltissime persone sono affette dal mal di schiena. Il dolore alla colonna vertebrale può dipendere da numerosi fattori scatenanti che il medico fisiatra è in grado di individuare e trattare. La lombalgia, dorsalgia o dorsolombalgia sono sinonimi del più comune “mal di schiena”. Se il dolore dalla schiena si irradia ad una parte o a tutta la gamba per un interessamento del nervo sciatico, il termine più esatto è lombosciatalgia. Per una diagnosi è consigliabile eseguire una visita dal fisiatra per un eventuale approfondimento con indagini strumentali, prevalentemente in esami radiologici.

Ernia del disco: la valutazione di un fisiatra è necessaria?

L’ernia del disco si verifica quando il materiale gelatinoso all’interno di un disco intervertebrale spinge nel rivestimento esterno del disco, causando dolore e potenziale compressione del nervo. Per un approccio globale e personalizzato per la gestione dell’ernia del disco, il medico fisiatra lavora in collaborazione con altri professionisti sanitari come fisioterapisti, ortopedici, neurochirurghi. In questo modo, ti verrà assicurato un percorso di guarigione e di cura specifico per le tue esigenze

L’equipe multidisciplinare: con chi lavora il medico fisiatra?

I medici specialisti in fisiatria lavorano in stretta collaborazione con altri professionisti sanitari, come fisioterapisti, terapisti occupazionali, logopedisti e assistenti sociali, per fornire un trattamento integrato e completo ai pazienti. L’approccio del medico fisiatra richiede spesso un approccio multidisciplinare: le diverse specialità lavorano insieme per sviluppare di cura personalizzato. Il fisiatra svolge un ruolo importante nella coordinazione di tutti i professionisti in gioco.

Fisiatra e fisioterapista: le differenze

Il medico fisiatra e il fisioterapista lavorano in stretta collaborazione per la progettazione e lo sviluppo di un piano riabilitativo. Tuttavia, sono diverse le differenze tra i due ruoli. Il fisiatra è un medico laureato in Medicina e Chirurgia e specializzato in Fisiatria o Medicina Fisica e Riabilitativa con particolare esperienza nel trattamento di disabilità causata dalle diverse affezioni patologiche e/o dal dolore e con competenze specifiche in ambito neuromuscolare, osteoarticolare, cognitivo-relazionale, e biomeccanico-ergonomico.

Il fisioterapista è un professionista sanitario iscritto all’Albo Professionale, in possesso del diploma universitario abilitante, che svolge in via autonoma, o in collaborazione con altre figure sanitarie, gli interventi di prevenzione, cura e riabilitazione nelle aree della motricità, delle funzioni corticali superiori, e di quelle viscerali conseguenti a eventi patologici, a varia eziologia, congenita od acquisita.

Fisiatra e ortopedico: che cosa fanno e le differenze

Il medico fisiatra e il medico ortopedico sono due specialisti che si occupano di patologie muscolo-scheletriche ma le loro aree di intervento sono differenti. Il fisiatra si concentra sulla valutazione del paziente nel suo insieme, considerando la storia medica, i sintomi, la funzionalità dei vari distretti. Predispone una soluzione di tipo riabilitativo, che può comprendere fisioterapia, prescrizione di farmaci, fisiatria interventistica, come infiltrazioni di cortisone o altri infiammatori locali.

L’ortopedico è un medico specializzato nella diagnosi e nella chirurgia dell’apparato locomotore. Si tratta delle malformazioni ossee o articolari e sulla gestione delle fratture, lussazioni, delle lesioni dei legamenti e delle tendinopatie. Nella risoluzione del problema in caso di indicazione chirurgica è lo specialista più indicato.

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