Mal di schiena e credenze popolari

Ultimo aggiornamento il 4 Ottobre 2023
Falsi miti sul mal di schiena

I falsi miti sull’ernia del disco

Esistono così tante false credenze riguardo il mal di schiena che è sicuramente utile elencarle e fare chiarezza, essendo queste in molti casi la causa principale di ritardo nella diagnosi. Convinzioni errate, difatti, albergano non solo nella mente dei pazienti, ma anche in quella di molti medici e fisioterapisti. Oggi in particolare, sfateremo i falsi miti sull’ernia del disco.

Mito n.1

Il disco intervertebrale scivola fuori posto: il disco non può materialmente scivolare tra le vertebre essendo fermamente inserito tra esse, il legamento longitudinale anteriore e il legamento longitudinale posteriore. Esso può invece erniare. I tre stage dell’ernia discale dal più lieve al più grave sono: degenerazione, protrusione ed estrusione.

Mito n.2

L’ernia del disco fa male: l’ernia del disco è causa di dolore solo quando il materiale erniato contatta una radice nervosa.

Mito n.3

L’ernia del disco va sempre operata: avere un’ernia del disco non è mai il requisito necessario per essere sottoposti ad un intervento chirurgico, dal momento che, se non vi è un contatto con una radice nervosa, il paziente è sempre asintomatico.

Mito n.4

La maggior parte dei casi di dolore alla schiena è causato da un’ernia del disco: il paziente che soffre di ernia del disco, sia essa cervicale che lombare, non ha come sintomatologia principale il dolore alla schiena, che è invece causato nella maggior parte dei casi da patologie dei tessuti molli che circondano la colonna vertebrale.

Mito n.5

L’esame diagnostico più importante per il dolore alla schiena è la risonanza magnetica: di gran lunga più importanti sono l’anamnesi e l’esame obiettivo che indirizzano il medico a prescrivere l’esame di risonanza magnetica come conferma alla diagnosi clinica.

Mito n.6

La risonanza magnetica fa vedere sempre la causa del dolore alla schiena: con l’avvento della risonanza magnetica sono aumentate esponenzialmente le diagnosi di ernia del disco e di conseguenza gli interventi chirurgici ma, come abbiamo già visto, solo un piccolo numero di erniazioni richiedono un intervento chirurgico. In tutti gli altri casi il dolore alla schiena è causato da altre patologie, alcune delle quali, come la fibromialgia, non possono essere visualizzate alla risonanza magnetica.

Mito n.7

È possibile valutare in modo oggettivo il deficit (sensitivo o motorio) attraverso la risonanza magnetica: l’unico modo per valutarlo in modo oggettivo è effettuare una elettromiografia, obbligatoria nel caso sia necessario eseguire un intervento chirurgico.

Mito n.8

Se non si opera finisce sulla sedia a rotelle: che sia una semplificazione o una boutade il più delle volte svela la superficialità e la cattiva fede di chi lo dice. Nella maggior parte dei casi l’ernia del disco non necessita neanche di un intervento chirurgico e, nei casi in cui ciò sia necessario, in buone mani il successo del trattamento è praticamente del 100%.

Mito n.9

L’intervento chirurgico è l’unica opzione di trattamento dell’ernia discale: in primo luogo è bene chiarire che nella maggior parte dei casi vi è una degenerazione o una protrusione, che non richiedono quasi mai un trattamento chirurgico. Il trattamento chirurgico va riservato solo a quei pazienti che manifestano i segni di un deficit sensitivo e motorio certificato da un’elettromiografia condotta a regola d’arte. Solo in questo caso l’intervento chirurgico è necessario.

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