Magnetoterapia: controindicazioni in fisioterapia

Ultimo aggiornamento il 15 Marzo 2023
Magnetoterapia controindicazioni

La Magnetoterapia rappresenta un trattamento integrato in un percorso di fisioterapia e riabilitazione: come tale deve esserne vagliato l’impiego da parte del Medico di fiducia per valutare al meglio i pro ed i contro della sua applicazione. Vediamo insieme le principali controindicazioni dell’applicazione di questo elettromedicale, che può essere anche comodamente utilizzato durante sedute di…

La Magnetoterapia rappresenta una terapia erogata da un elettromedicale non invasivo e di facile impiego: tramite l’applicazione di campi magnetici pulsati a bassa intensità e frequenza (CEMP) viene comunemente suggerita per stimolare diversi processi biologici essenziali, trattando il dolore, l’infiammazione e l’edema, ma anche guidando verso la riparazione dei tessuti ed il rilasciamento delle contratture. Nel contesto di un percorso riabilitativo, sono molteplici i benefici ascrivibili della magnetoterapia controindicazioni e pericoli per la salute saranno evidenziati meglio in questo approfondimento.

La magnetoterapia è spesso utilizzata in modo autonomo dai pazienti grazie alla sua praticità di impiego. Sono infatti molteplici i servizi che permettono un comodo noleggio di questo elettromedicale, ma attenzione alla sicurezza dell’elettromedicale che eroga la magnetoterapia: controindicazioni e limiti di impiego devono essere sempre attentamente considerati.

I limiti di impiego della magnetoterapia: controindicazioni

La Magnetoterapia è un trattamento fisico sicuro. La sua applicazione però è sconsigliata in caso di:

  • Gravidanza;
  • Pazienti portatrici e portatori di pace-maker o altri dispositivi elettrici impiantati;
  • Protesi acustiche;
  • Presenza di mezzi di sintesi magnetizzabili e metalli (anche se questo punto è fonte di accesa discussione in letteratura scientifica, diversi Autori considerano la presenza di strutture magneto-sensibili una controindicazione assoluta perché la loro presenza nell’area da trattare potrebbe interagire con le onde elettromagnetiche erogate e rendere non solo vana, ma perfino dannosa la terapia;
  • Tubercolosi;
  • Tumori;
  • Diabete e altri stati di alterazione metabolica, specialmente se a coinvolgimento vascolare;
  • Micosi e malattie virali;
  • Emorragie intestinali sospette o note.

La magnetoterapia può essere pericolosa?

L’utilizzo del trattamento tramite CEMP è ad oggi sottoposto ad attenta valutazione: la comunità scientifica è divisa tra chi sostiene l’incredibile versatilità di questo elettromedicale e chi invece, più cautamente, ne valuta l’applicazione all’interno di un percorso riabilitativo più complesso. Senza scendere nei dettagli della discussione accademica (ne abbiamo parlato estesamente in questo approfondimento rispondendo all’interrogativo: “La magnetoterapia funziona?”), il reale pericolo ascrivibile alla magnetoterapia rappresenta la magnificazione dei suoi effetti.

Essendo spesso utilizzata autonomamente dai pazienti, è possibile, poi, che in assenza di una diagnosi certa da parte di un Medico-chirurgo quadri sfumati se non francamente patologici vengano ignorati per diverso tempo. Il contesto più sicuro nel quale eseguire la magnetoterapia è, quindi, all’interno di un percorso strutturato in un Centro di eccellenza (oppure in un percorso di fisioterapia domiciliare) sotto supervisione di un Fisioterapista abilitato.

Magnetoterapia, controindicazioni e sicurezza: la valutazione del rischio

Esistono diversi dispositivi in grado di erogare impulsi elettro-magnetici di intensità e frequenza ideali per ottenere le risposte biologiche dei tessuti. Se i Macchinari per magnetoterapia aderiscono ai più alti standard tecnici e sono correttamente manutenuti, si attuano le condizioni ideali per porre in primo piano la sicurezza, per cui

  • i produttori si fanno carico della gestione della sicurezza elettrica,
  • gli organi di controllo nazionali e sovranazionali si adoperano per la sicurezza del paziente.

Alcuni dubbi, in via precauzionale, si riservano per il rischio riservato all’Operatore: mentre il paziente è solitamente esposto all’azione terapeutica del campo magnetico per 30-60 minuti a sessione, per 10-15 sessioni, gli Operatori sanitari possono maneggiare questo elettromedicale anche per 6-8 ore al giorno, per 5-6 giorni a settimana. Il rischio lavorativo, quindi, è sensibilmente più alto del rischio riscontrato nella popolazione generale, sebbene necessiti di una valutazione approfondita.

Magnetoterapia: effetti collaterali

Non sono noti effetti collaterali significativi conseguenti all’applicazione della magnetoterapia: la praticità e la versatilità di questo elettromedicale ne permette un impiego per il trattamento di diverse condizioni, specialmente per il trattamento del dolore. Se utilizzata in modo corretto, la magnetoterapia rappresenta una terapia sicura a cui si associa, solo raramente, un aumento modesto e transitorio del dolore a carico della zona trattata.

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