L’Osteopata è un Professionista riconosciuto come figura operante nell’ambito sanitario-assistenziale dal Ministero della Salute. Le competenze dell’Osteopata sono di ampio respiro ed includono valutazioni anatomiche, fisiologiche, patologiche, farmacologiche e nutrizionali, pur non essendo abilitato ad eseguire una diagnosi, che resta di appannaggio del Medico Chirurgo. L’Osteopata in Italia segue un training nelle tecniche manuali, come…
La figura dell’Osteopata in Italia è autorizzata a trattare una varietà di condizioni, inclusi i disordini osteo-muscolari, gli infortuni sportivi, il dolore cronico, i disordini del sistema gastrointestinale e svariate problematiche respiratorie. Il lavoro in équipe con il Medico specializzato in Medicina fisica e riabilitativa e con il Fisioterapista abilitato è fondamentale per seguire al meglio la/il paziente, in quanto
- la figura del Medico Chirurgo è l’unica ad effettuare una diagnosi e a disporre un trattamento,
- il Fisioterapista esegue una modalità di intervento complementare rispetto all’Osteopata.
Con il riconoscimento della Professione sanitaria dell’Osteopata per mezzo della Legge 3/2018, l’approccio osteopatico rappresenta un’assistenza complementare alla salute o, per meglio dire, una forma non primaria di cura. L’Osteopata in Italia può lavorare in un contesto di pratica sanitaria privato, ma anche in Cliniche, Aziende ospedaliere e Centri di riabilitazione di eccellenza.
Una nuova Professione sanitaria e le sue tecniche
La Professione sanitaria dell’Osteopata rappresenta una delle ultime nate in seno all’assistenza alla persona e all’health care nazionale: il suo approccio esclusivamente manuale si integra con la Medicina convenzionale e, come abbiamo visto, complementa le Professioni sanitarie di più antica memoria. La legge di riferimento che individua e pone le basi per l’Osteopatia in Italia risale alla fine del decennio scorso (Legge 3/2018), mentre il Profilo professionale è ancora più recente essendo definito in Gazzetta Ufficiale grazie alla pubblicazione del 21/9/2021.
L’osteopatia
Per comprendere che cosa fa un Osteopata è bene focalizzarci dapprima sulle principali applicazioni delle Tecniche osteopatiche: queste prevedono l’esecuzione di una serie di procedure manuali che non solo consentono di individuare tramite l’analisi palpatoria specifiche alterazioni, ma anche di intervenire e – auspicabilmente – correggere le disfunzioni analizzate. Lo scopo dell’Osteopatia è quindi quello di ripristinare la mobilità del sistema osteo-muscolare, riportandola alle sue condizioni fisiologiche: agendo su muscoli, ossa e articolazioni si tenderà verso un miglioramento delle prestazioni dei sistemi e degli apparati che torneranno a sostenere la naturale capacità del corpo di mantenere la buona saluta (omeostasi).
In altre parole, sfruttando la capacità intrinseca dell’organismo di restare in una condizione di equilibrio funzionale e di tornare, tramite meccanismi di autoguarigione, ad uno stato di salute, l’Osteopatia consente di intervenire nella relazione tra corpo e mente, rispettandola e potenziandone le relazioni reciproche, agendo su quelle che sono note come disfunzioni somatiche.
Disfunzioni somatiche e osteopatia
Nel corso del tempo sono stati evoluti sistemi di classificazione delle patologie che tengono conto del continuo aggiornamento in ambito medico-scientifico. Il Sistema di classificazione più usato e diffuso è proposto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e prende il nome di ICD 10 (dall’acronimo inglese International Classification of Diseases, Injuries and Causes of Death). All’interno della Sezione che fa riferimento al Sistema muscolo-scheletrico e al Tessuto connettivo, le disfunzioni somatiche sono riconosciute con il codice M99, che include le “Lesioni biomeccaniche non classificate altrove”. È su queste che agisce la pratica dell’Osteopata!
La possibilità di agire sulle disfunzioni somatiche rappresenta, se vogliamo, un riconoscimento ufficiale dell’OMS: questo definisce l’ambito all’interno del quale opera la figura dell’Osteopata, che integra il campo di azione degli altri Professionisti sanitari agendo specificatamente all’interno di un contesto non solo di benessere, ma anche laddove si sia verificata la perdita della salute.
Su cosa si basa il trattamento osteopatico?
Il trattamento osteopatico alla salute non è basato, contrariamente a quanto comunemente si pensi, sull’esecuzione di mere tecniche di manipolazione, ma sull’espressione della filosofia dell’Osteopatia integrata nel contesto clinico1. Questo concetto può sembrare solo in apparenza astratto e complesso, ma per approfondirlo è opportuno ripercorrere il momento storico in cui l’Osteopatia si è affermata e diffusa.
La Professione osteopatica, infatti, ha prodotto nel tempo un insieme di principi dalle caratteristiche distintive tra loro all’interno del panorama dell’health caring occidentale. Oggi l’applicazione delle così dette Manipolazioni Osteopatiche rappresenta il risvolto pratico del pensiero omonimo che, a sua volta, si configura come una vasta arte aperta a numerose interpretazioni.
I principali capisaldi dell’Osteopatia, chiamati Osteopathic Concepts, sono quattro. Reinterpretati nel 2009 dall’Educational Council on Osteopathic Principles of the American Association of Colleges of Osteopathic Medicine, li riportiamo di seguito:
- L’essere umano rappresenta un’unità dinamica funzionale di corpo, mente e spirito;
- Il corpo possiede i meccanismi di auto-regolazione che guidano all’autoguarigione e al mantenimento della salute;
- Struttura e funzione sono interconnesse a più livelli;
- Il trattamento razionale rappresenta la base di questi principi di unità, auto-regolazione e interrelazione di struttura e funzione.
I quattro enunciati che abbiamo riportato sono stati avanzati per la prima volta nel 1953 e, nonostante la loro recente rivisitazione, secondo alcuni Autori ancora non esprimono appieno le potenzialità della filosofia osteopatica1.

Storia dell’Osteopatia
L’applicazione dell’Osteopatia si basa sul concetto secondo cui tutti i sistemi corporei sono interconnessi: una vera e propria filosofia, come abbiamo avuto modo di precisare, sviluppata nel 1874 da Andrew Taylor Still. A Still si deve l’aver riconosciuto ed analizzato il concetto di benessere (wellness), ma anche il saper riconoscere l’importanza di trattare la malattia all’interno dell’unità rappresentata dal corpo e non, come si riteneva specialmente in tempi passati, alla stregua di un disturbo isolato.
Gli esordi dell’Osteopatia e la figura di Andrew Taylor Still
Nato in America nel 1828, Still divenne un Medico e Chirurgo durante gli anni della Guerra civile; fortemente deluso dalla medicina tradizionale per non essere riuscito a curare tre dei suoi figli deceduti per cause infettive, investì dieci anni della sua carriera nello studio del corpo umano e nella ricerca del modo migliore per trattare le patologie. Le sue considerazioni lo hanno condotto all’osservazione clinica secondo cui il sistema muscoloscheletrico gioca un ruolo di vitale importanza nel mantenimento dello stato di salute e nell’eventuale sviluppo di una malattia. La sua conclusione, alla base della moderna concezione osteopatica, si riassume nel concetto secondo cui il corpo possiede tutti gli elementi necessari per il mantenimento della salute, se propriamente stimolato. Il Dottor Still2 riteneva che, correggendo problemi relativi alla struttura corporea per mezzo di metodiche manuali (note come Manipolazioni osteopatiche), fosse stimolata la capacità di autoguarigione.
Altrettanto precocemente rispetto ai coevi era il ruolo centrale nel suo pensiero che assumeva la medicina preventiva: il Medico aveva la responsabilità di trattare il Paziente non come Individuo affetto da una patologia, ma nella sua interezza ed unicità. Ecco come, nel 1874, questo pioniere dell’olismo occidentale arriva ad enunciare i principi fondamentali di questa nuova disciplina, ufficializzandola nel salto da filosofia a Pratica clinica: a seguito dell’apertura della prima scuola di medicina osteopatica nel 1892 a Kirkville, nel Midwest americano, nasce la ASO, la American School of Osteopathy. Oggi negli USA il Dottori in Medicina osteopatica sono a tutti gli effetti dei Medici e devono passare stringenti esami per poter praticare, affiancando alle manipolazioni tipiche della professione l’opportunità di prescrivere medicine ed eseguire manovre Chirurgiche come i loro colleghi Medici statunitensi.
Uno dei cardini attorno al quale ruota l’Osteopatia è, secondo Still, lo studio dei meccanismi che mantengono lo stato di salute dell’uomo, ovvero i responsabili principali del mantenimento dell’omeostasi delle funzioni biologiche. L’omeostasi altro non è che il mantenimento di uno stato di equilibrio, noto come stato stazionario, che rappresenta l’optimum attorno al quale oscillano le variabili biologiche. Comprendere questi meccanismi e i sistemi a feedback che consentono il loro mantenimento, permette di individuare ed interpretare quelle che sono oggi note come condizioni e malattie, che derivano da un’alterazione degli stessi.
Per individuare e poi trattare la persona, è necessario valutare clinicamente il paziente considerandolo nel suo insieme piuttosto che come somma delle singole parti che lo compongono
In conclusione, l’approccio olistico dell’Osteopatia comporta una visione integrata del paziente, ripristinando, ove necessario, attraverso il trattamento manuale, un corretto dialogo tra i vari sistemi ed apparati che ne definiscono lo stato di salute. Lo scopo di un Trattamento Osteopatico Manipolativo è, quindi, quello di restituire la naturale capacità di auto-guarigione – o di compensare le alterazioni, quando la guarigione non è raggiungibile – incrementando la capacità di auto-sanarsi grazie alla rimozione di impedimenti che ne ostacolano l’attuazione1.
L’Osteopatia, inoltre, non tratta della sola salute scheletrica ma, attraverso questa, si occupa di ripristinare il benessere generale. A questo proposito, una pubblicazione del 2013 su International Journal of Osteopathic Medicine evidenzia come il sistema muscoloscheletrico (che comprende ossa, muscoli e tessuto connettivo) rappresenti una struttura unica e possieda una funzione che influenza la salute dell’intero organismo.
L’eredità di Still: Osteopatia negli USA e negli altri paesi
La filosofia e la pratica dell’Osteopatia ha rappresentato, all’epoca di Still, la reazione alla spesso insoddisfacente – se non addirittura dannosa – medicina ufficiale della seconda metà dell’ottocento. Oggi, invece, negli Stati Uniti la Medicina osteopatica rappresenta una pressoché unica branca della pratica medica che ha continuato ad evolversi all’interno del contesto del metodo scientifico.
Oltre agli USA, altri 44 Paesi prevedono che per praticare le Manipolazioni osteopatiche si debba precedentemente aver conseguito il diploma di laurea in Medicina. Sarà solo a metà del 1900, tuttavia, che l’Osteopatia viene riconosciuta dai singoli Stati americani per poi entrare di diritto, nel 1991, tra i servizi della Sanità pubblica statunitense.
In Europa, invece, l’Osteopatia subentra solo durante la Grande Guerra: nel 1917 Jhon Martin Littlejhon, allievo di Still, fonda a Londra la British School of Osteopathy o BSO, dando il via al movimento osteopatico nel Vecchio Continente. Qui, l’insieme di valori e pratiche manipolative Osteopatiche venne riconosciuto solo nel 1993.
Una delle principali differenze tra USA ed Europa risiede nel fatto che in quest’ultima non si è tenuti ad essere riconosciuti quali Dottori in Medicina osteopatica, come avviene in America, ma si consegue un Diploma di Osteopatia. Questa differenza genera una confusione più che comprensibile una volta che si procede a confrontare qualità e competenze regionali degli Osteopati: gli Osteopati non devono quindi essere Medici chirurghi, non possono effettuare una diagnosi ma eseguono una valutazione, non possono prescrivere medicine o eseguire operazioni chirurgiche. Sono invece esperti di tecniche di manipolazione osteopatica3.
Il contesto americano e le differenze principali con quello europeo
Sia i Medici osteopati americani che i Diplomati in Osteopatia europei si definiscono Dottori in osteopatia ma, come abbiamo visto, vi è una differenza importante tra queste due figure: gli Osteopati americani sono Dottori in Medicina osteopatica, mentre quelli europei hanno conseguito una formazione differente. A parità di titolo – quello di ‘Dottore in Osteopatia’ – i diritti ed i doveri di questa Figura sono molto diversi nei due contesti.
A tutt’oggi, gli Osteopati europei sono addestrati principalmente alla pratica delle tecniche di manipolazione osteopatica. Al contrario, i Medici osteopati statunitensi praticano l’intero ambito della medicina moderna, adottando un approccio olistico alla diagnosi e al trattamento di malattie e lesioni. I Medici osteopati statunitensi, infatti, possono scegliere qualsiasi specialità, prescrivere farmaci, eseguire interventi chirurgici e praticare la medicina ovunque negli Stati Uniti: le tecniche manipolative apportano quindi benefici aggiuntivi per la diagnosi ed il trattamento dei pazienti, integrandosi al valore indiscutibile del resto dello scibile medico.
E mentre gli Stati americani con la più alta concentrazione di Medici osteopati sono l’Oklahoma, l’Iowa e il Michigan (dove queste figure rappresentano il 17-20% della forza lavoro medica totale), è la Pennsylvania a detenere il record di Osteopati, con i suoi 8.536 Specialisti in attività nel 2018. Altre realtà, come Washington, North Dakota e Vermont, mostrano invece che solo l’1-3% dei Medici ha una laurea in medicina osteopatica. Ne deriva che anche la consapevolezza pubblica della Osteopatia varia notevolmente nelle diverse regioni: gli abitanti del Midwest sono quelli che più facilmente entrano in contatto con l’expertise del Medico osteopata, fino a raggiungere, negli Stati Uniti nordorientali, interessanti concentrazioni: in questi più di un terzo dei medici di medicina generale e di famiglia sono Osteopati.
Attualmente, negli USA ci sono 35 Scuole di medicina che offrono dei corsi di Medicina osteopatica, il cui conseguimento permette di ottenere il titolo di Medico osteopata: i medici osteopati frequentano quindi una scuola di medicina come i loro colleghi Medici-chirurghi, acquisendo una formazione equivalente e frequentando gli stessi programmi di formazione. Ecco perché possono poi scegliere di perfezionarsi in tutte le specialità della Medicina e della Chirurgia. Proprio per questa ragione, nel contesto statunitense sono in corso dei dibattiti sull’utilità di mantenere percorsi separati e distinti per la formazione dei Medici e dei Medici osteopati, che sono in tutto e per tutto interscambiabili.
La norma comunitaria CEN EN 16686
In Europa, il 30 aprile 2015 è stata approvata la norma CEN EN 16686 nella quale l’Osteopatia è definita come una Disciplina sanitaria di primo contatto centrata sul paziente. Tale norma non sostituisce bensì integra la giurisdizione degli Stati comunitari: oggi i Paesi a vantare una legislazione nazionale che regolamenta la pratica osteopatica sono Danimarca, Finlandia, Francia, Islanda, Malta, Portogallo, Svizzera e Gran Bretagna, Lussemburgo, Lichtenstein, Russia e Turchia. Più in particolare, in Danimarca, Gran Bretagna, Lussemburgo, Svizzera, Malta e Islanda, l’Osteopatia rappresenta una professione sanitaria.
Laddove ancora non si sia raggiunto un dettaglio legislativo ad inquadrarla, è il documento europeo EN 16686 a regolamentare l’Osteopatia, che contiene le indicazioni relative alla valutazione osteopatica, alla cura ed al trattamento della persona che avesse necessità di rivolgervisi e stabilisce i criteri di elevata qualità per la pratica clinica, la formazione, la sicurezza e la deontologia.
Il fine del documento comunitario è quello di individuare criteri normativi uniformi nell’Unione Europea, di modo da fornire degli standard comuni che si basano su:
- Assistenza clinica di qualità, in base alla quale gli Osteopati si fanno carico di un bagaglio di competenze di base che li guidano nella diagnosi e nel trattamento dei loro pazienti, collaborando con le altre figure sanitarie e reinviandovi, quando necessario;
- Standards di comportamento etico e professionale elevati e, non ultimo, il rispetto rigoroso delle disposizioni di legge in vigore nel paese in cui praticano;
- Standards d’istruzione e formazione elevati, fondamentali per fornire un’assistenza di qualità. Nel contesto europeo sono previste due modalità formative:
- Tipo I, prevista per chi possiede una minima o nessuna formazione sanitaria pregressa, ma con una formazione di scuola superiore o equivalente;
- Tipo II, formulata per chi possiede una formazione nelle professioni sanitarie
In accordo con gli Standard Europei, gli Osteopati devono mantenere e sviluppare le loro conoscenze e abilità attraverso l’aggiornamento professionale continuo;
- Promuovere la coerenza delle qualifiche osteopatiche in tutta Europa, garantendo la possibilità di esercitare in tutti i Paesi comunitari e migliorando l’interazione della professione osteopatica con le istituzioni e con tutte le parti interessate in Europa.

La regolamentazione dell’Osteopatia in Francia
La Francia è uno dei Paesi europei in cui l’Osteopatia è riconosciuta dal sistema sanitario: pur non facendo parte delle Professioni sanitarie, il titolo di Osteopata viene riconosciuto a coloro che abbiano terminato una specifica formazione4. Per consultare un Osteopata operante sul territorio francese, di conseguenza, i pazienti non hanno necessità di disporre di una prescrizione medica.
Secondo dati recenti, la Francia annovera 12.600 Osteopati qualificati e coloro che sono anche Fisioterapisti e Medici (il 40% degli Osteopati) sono registrati in un proprio elenco (Répertoire partagé des professionnels de santé – RPPS). Dei circa 1.500 medici che offrono servizi osteopatici, la metà fa anche parte dell’Associazione dei Medici osteopati di Francia.
Per poter praticare è necessario che l’Osteopata, come abbiamo detto, segua un corso abilitante ed il livello di formazione richiesto è tale che la formazione è distinta in base alle conoscenze di base: a fronte di 700 ore per i Medici, ne vengono richieste 1.894 per i fisioterapisti e 4.860 per i diplomati5. I programmi di Osteopatia sono accreditati solo dal Ministero della Salute e non hanno equivalenza universitaria; 31 Scuole hanno ottenuto la convalida dell’offerta formativa dal Direttorato Nazionale delle Certificazioni Professionali (RNCP), che fornisce una stima del valore dell’esperienza professionale: a certificarlo è l’AFO – Association Française d’Ostéopathie 6.
Fermo restando che solo i Medici possono eseguire tecniche di manipolazione cervicale, gli Osteopati francesi sono accreditati per effettuare manipolazioni manuali muscolo-scheletriche e miofasciali e, se non in possesso di titolo accademico in Medicina e Chirurgia, non possono intervenire nelle patologie d’organo che richiedono interventi terapeutici anche tramite medicinali o applicazione di agenti fisici, men che meno eseguire atti medici e chirurgici: il loro ambito di competenza resta la prevenzione e gestione di disturbi funzionali del corpo umano. L’aspetto della prevenzione, in Francia, rappresenta quindi un’importanza cruciale per la figura dell’Osteopata, che si occupa delle disfunzioni somatiche 7.
Riportiamo qui le 4 raccomandazioni che il Consiglio Nazionale dell’ordine dei Medici francese rivolge agli Osteopati 8:
- Il Medico è l’unico che può eseguire una prescrizione e degli esami complementari da effettuare;
- Allo stesso modo, il medico è tenuto a fornire un certificato che attesti l’assenza di controindicazioni alle manipolazioni del cranio, del viso e della colonna vertebrale;
- Per evitare di confondere i pazienti, il Consil National de l’Ordre des Médecins raccomanda di vietare la condivisione dei locali tra un medico e un osteopata non medico;
- La sezione di salute pubblica desidera ricordare quanto previsto dall’articolo 3 del decreto del 25 marzo 2007 relativo agli atti e alle condizioni di esercizio dell’Osteopatia, che vieta agli osteopati non medici di svolgere gli atti che includono le manipolazioni gineco-ostetriche ed i toccamenti pelvici 7.
Non essendo riconosciuto dal Sistema Sanitario francese, inoltre, solo alcune Assicurazioni private possono rimborsare le cure osteopatiche in dipendenza del contratto individuale o aziendale stipulato tra le parti.
L’Olanda, tra mancato riconoscimento e parziale regolamentazione
In Olanda è possibile praticare Osteopatia anche possedendo un diploma conseguito in un paese straniero: questa possibilità è data permettendo di aderire agli standard nazionali dopo il confronto tra quanto conseguito e quanto previsto dai colleghi olandesi. È importante anche possedere un certificato di livello B2 che attesti la padronanza della lingua nazionale. La professione dell’Osteopatia, tuttavia, non è riconosciuta in Olanda (né il suo titolo, se è per questo), ma è parzialmente regolamentata dalla legge relativamente a quanto richiesto per esercitare.
La Germania e l’Austria
La pratica della medicina complementare e alternativa è riconosciuta in Germania da un’unica legge che consente sia ai Professionisti sanitari (Medici, Fisioterapisti, ecc), che ad altre figure specializzate, come quella del Naturopata, di esercitare all’interno di un contesto definito. In questo modo, sia le professioni sanitarie che i naturopati sono legalmente autorizzati a praticare l’osteopatia, che nel Paese non assume i connotati di una professione sanitaria organicamente strutturata.
Dal punto di vista legale, infatti, all’interno del panorama tedesco è improprio parlare di Osteopati; le compagnie di assicurazione sanitarie hanno iniziato solo nel 2012 a rimborsare parte della spesa sostenuta dai loro assistiti per i trattamenti osteopatici, ma solo se eseguiti da personale sanitario.
Anche in Austria l’Osteopatia non è una professione riconosciuta: si stima ci siano 500-600 Osteopati che quasi sempre risultano Professionisti sanitari, tra cui Medici e Fisioterapisti, che hanno conseguito un Master post-laurea. I Medici hanno piena autonomia nella pratica della disciplina osteopatica, mentre i Fisioterapisti devono comunque sottostare a prescrizione e indicazione medica. Il Sistema sanitario assicurativo austriaco offre solo una minima copertura per le cure osteopatiche (fino al 2018 rimborsava 12 euro a trattamento), alcuni piani integrativi privati possono tuttavia sostenere i costi di tali cure in toto o in parte, sempre se effettuate dopo prescrizione medica.
Il panorama variegato della Spagna
Ad oggi, l’osteopatia non è riconosciuta in Spagna come professione sanitaria, non essendo inclusa nella Legge di Ordinamento apposita. È però un’ordinanza ministeriale (2135/2008) a stabilire che il curriculum formativo del Corso di Laurea in Fisioterapia debba comprendere l’Osteopatia come tecnica con cui i laureandi devono avere dimestichezza. La mancanza di un riconoscimento formale in ambito normativo e legislativo rende la disciplina orfana di un inquadramento chiaro e cautelativo per l’assistita/o e ha rappresentato un terreno fertile per la nascita di numerose associazioni professionali che rappresentano gruppi diversi di Osteopati. In questo panorama estremamente variegato, la Federazione spagnola degli osteopati (FOE) fa le veci di un organismo che riunisce tre associazioni professionali i cui membri sono tenuti a soddisfare gli standard internazionali ed europei. La FOE rappresenta la Spagna all’interno del Forum e della Federazione Europea degli Osteopati (EFFO).
Sebbene nel territorio Iberico il poter ricorrere ai trattamenti osteopatici sia un’azione prevalentemente volontaria e l’accesso agli stessi segue un razionale di prima intenzione, i pazienti vi giungono anche dopo indicazione medica o fisioterapica.
L’Osteopatia in Portogallo
Nel 2013 in Portogallo l’Osteopatia è stata riconosciuta, come in Francia e in altri Paesi europei di primo contatto, in quanto “Terapia non convenzionale”. Più nello specifico, queste terapie comprendono Agopuntura, Omeopatia, Naturopatia, Medicina tradizionale cinese, Chiropratica e Medicina Erboristica.
Nell’ambito del processo di regolamentazione, l’ingresso nella professione dipende dal compimento di un corso di laurea di 4 anni a tempo pieno che rappresenta 240 crediti (ECTS) divisi tra le quattro aree principali necessarie all’esercizio (scienze fondamentali, scienze tecniche cliniche, principi di osteopatia e pratica dell’osteopatia), a cui si aggiunge l’obbligatorietà di eseguire almeno 1000 ore di pratica clinica supervisionata.
Per i professionisti che già esercitavano la pratica clinica prima che la legge fosse approvata in parlamento, il governo ha introdotto un periodo di transizione fino al 2025. Nonostante questo, l’Osteopatia non è ancora inserita nel Sistema Sanitario Nazionale portoghese, e quindi di appannaggio del settore privato, dove segue una vocazione neuro-muscoloscheletrica.
La Gran Bretagna: patria europea dell’Osteopatia
Ben diverso è il contesto dell’Osteopatia in Gran Bretagna, dove la pratica è riconosciuta come una Professione sanitaria alleata. Il Consiglio Generale Osteopatico (OPS) regolamenta la pratica osteopatica per promuovere la sicurezza del paziente, registrando professionisti qualificati e stabilendo, mantenendo e sviluppando standard di pratica e condotta osteopatica.
Il lavoro professionale dell’Osteopata è incentrato sui principi e sulle applicazioni dell’indagine scientifica proprie della filosofia osteopatica. Gli osteopati analizzano e trattano un’ampia varietà di condizioni mediche: sono professionisti dell’assistenza sanitaria primaria che possono indirizzare i pazienti ad un altro professionista sanitario qualificato, quando necessario.
Il contesto svizzero
Nel 2017, l’Osteopatia è stata inserita nella nuova legge federale sulle professioni sanitarie in Svizzera ed è riconosciuta come una professione di cure primarie in grado di gestire i pazienti indipendentemente dalle loro condizioni bio-psico-sociali. La qualifica richiesta per esercitare è un Master of Science in Osteopatia rilasciato da un’Università pubblica accreditata.
Le cure osteopatiche sono coperte da un’assicurazione sanitaria privata e gli Osteopati lavorano per lo più come figure professionali indipendenti, svolgendo un ruolo importante nella gestione dei disturbi muscolo-scheletrici e dei disturbi funzionali, gestendo anche le dimensioni psicosociali della salute. Le cure osteopatiche comprendono indagini ed esami medici, cure manuali, educazione alla salute, prevenzione e consulenza. Gli operatori sono tenuti a sapere perché e quando indirizzare i pazienti a cure mediche alternative.
Anche Malta riconosce l’Osteopatia come professione sanitaria
Anche a Malta l’Osteopatia è una professione sanitaria riconosciuta e regolamentata; a stabilirne limiti e caratteristiche è il Consiglio per le Professioni Complementari alla Medicina. La regolamentazione è conforme all’Health Care Professions Act e sua modifica effettuata nel 2003. Per questa professione, la definizione stessa di pratica “complementare” alla medicina implica che questa non sia svolta dai Medici, bensì da professionisti che integrano il loro lavoro.
La Russia verso l’apertura all’internazionalità
In Russia il training osteopatico è iniziato nel 1994, dapprima presso scuole private e solo in seguito all’interno di strutture superiori e dipartimenti medici. Contrariamente alla relativa uniformità condivisa dagli altri Paesi che abbiamo avuto modo di analizzare, la formazione dell’Osteopata si basava fino a non molto tempo fa su programmi differenziati a seconda dell’istituto, al termine dei quali non era previsto un certificato universale in grado di fornire un accreditamento all’esercizio della professione. Nel 2012, tuttavia, è cominciato un nuovo periodo per quanto riguarda l’Osteopatia russa grazie al riconoscimento, da parte del Ministro della Salute, della pratica osteopatica come professione medica all’interno dei programmi di educazione superiore.
Ecco che, per poter esercitare da Osteopata in Russia, ogni specialista deve oggi completare la sua formazione all’interno di istituti riconosciuti a cui afferiscono docenti accreditati. Nel 2013, per poter coordinare al meglio la formazione osteopatica all’interno dei programmi di aggiornamento continuo, è stato creato l’organo del Consiglio, che ha lo scopo di coordinare, rappresentare e proporre piani di training per l’Osteopata. Il Consiglio ha anche il compito di sviluppare:
- Un meccanismo idoneo ad assicurare i più elevati standard per la formazione osteopatica per mezzo di approcci comuni da definire, standard educativi da rispettare, ordine di appartenenza da instaurare;
- Una metodologia di accreditamento professionale dei programmi di educazione e per le istituzioni che forniscono il training;
- Un meccanismo di accreditamento per la professione dell’Osteopata.
In sostanza, per fornire una formazione qualificata osteopatica, devono essere evoluti e sedimentati standard occupazionali nel pieno rispetto di tutte le competenze individuate da parte di programmi formativi sempre aggiornati. Non solo: nel contesto russo rivestono tutt’ora un ruolo di primo piano nello sviluppo dell’Osteopatia la rete di ricerca scientifica internazionale che coinvolge le scuole osteopatiche oltre-Urali, segno di fratellanza scientifica e di superamento dei confini geografici; la gestione di eventi promozionali e scientifici per diffondere la filosofia osteopatica; le pubblicazioni
Esistono diverse organizzazioni internazionali che regolamentano l’educazione osteopatica e i suoi ambiti di applicazione. Esiste anche un’organizzazione internazionale di enti a giurisdizione nazionale che si occupa di regolamentare statuti e università/scuole professionali che offrono formazione osteopatica (medica e non). Questa è nota come Osteopathic International Alliance (OIA).
Chi è l’Osteopata e che differenza c’è con il Fisiatra ed il Fisioterapista
In Italia, i Medici specialisti in medicina fisica e riabilitativa (meglio noti come Fisiatri), i Fisioterapisti e gli Osteopata provengono da differenti percorsi formativi ed è per questo che le loro figure professionali mostrano diverse expertise all’interno del contesto della pratica della salute.
In breve, il Fisiatra è un Medico che è specializzato in medicina fisica e riabilitativa, ha completo il ciclo di Laurea magistrale di 6 anni ed un programma di specializzazione in fisiatria che lo ha formato nei confronti della specialità scelta. Ne deriva che il Fisiatra è prima di tutto un Medico chirurgo che ha poi maturato specifiche competenze nella diagnosi, trattamento e riabilitazione dei pazienti con problemi di natura muscolo-scheletrica, ma anche neurologica e altre affezioni che incidono sulla mobilità e funzione del sistema osteo-muscolare. La Fisiatria prevede, tra le altre cose, la prescrizione ed applicazione di un insieme di trattamenti che include la prescrizione di interventi farmacologici ed integratori, l’esecuzione di infiltrazioni, la prescrizione di esercizi riabilitativi e di ginnastica terapeutica e la scelta di apparecchiature elettromedicali che possono aiutare il paziente a gestire le sue condizioni fino alla guarigione e migliorare la sua qualità di vita.
Il Fisioterapia è, invece, un professionista sanitario allineato nel percorso di cura del paziente e che lavora di solito in équipe con il Medico prescrittore. Ha completato un programma formativo in fisioterapia che consta di 3 anni universitari durante i quali si è specializzato in svariate tecniche manuali, come i massaggi, la mobilizzazione ed esercizi, ma anche nella gestione e pratica delle principali tecniche elettromedicali. Lo scopo del suo intervento consiste nel donare al paziente una mobilità migliore e una funzione osteo-muscolare di più ampio respiro, contribuendo a gestire il dolore e a favorire il recupero dagli infortuni e dagli interventi chirurgici. Il Fisioterapista tratta pazienti di tutte le età affetti da un ampio spettro di condizioni, anche, eventualmente, con comorbidità. Le principali tipologie di pazienti sono affetti da disordini muscoloscheletrici, da condizioni neurologiche e da problemi respiratori.
L’Osteopata è anch’esso alleato in un percorso riabilitativo e ha completato un percorso di studi di durata variabile a seconda della sua formazione di partenza, ottenendo un diploma non universitario. Si è allenato in tecniche manuali come la manipolazione, la mobilizzazione ed il massaggio e consiglia un ampio ventaglio di esercizi. Il suo obiettivo è aiutare il paziente a ripristinare il suo equilibrio funzionale sensibilizzando verso un salutare stile di vita. Una delle principali differenze tra Osteopata e Fisioterapista è che il primo propone trattamenti dal respiro olistico e si incentra sui pazienti con problematiche muscolo-scheletriche, ma anche con problemi digestivi e respiratori, trattando svariate condizioni.

Per concludere, mentre il Fisiatra, il Fisioterapista e l’Osteopata in Italia possiedono alcuni punti in comune, la loro formazione e gli ambiti di applicazione delle loro tecniche ne fanno delle figure estremamente diversificate per il trattamento delle condizioni muscoloscheletriche. Parleremo meglio del riconoscimento dell’Osteopatia in Italia e della sua regolamentazione in questo approfondimento.
Bibliografia e sitografia
[1] The core principles of osteopathic philosophy. Paulus S. International Journal of Osteopathic Medicine (2013) 16.
[2] A brief History of Osteopathic Medicine – AACOM American Association of Colleges of Osteopathic Medicine.
[3] The Difference Between U.S.-Trained Osteopathic Physicians and Osteopaths Trained Abroad – AACOM American Association of Colleges of Osteopathic Medicine.
[4] Finding a way between osteopathic principles and evidence-based practices: Response to Esteves et al. Ménard M, et al. International Journal of Osteopathic Medicine (2020) 37:45-47.
[5] Décret n° 2014-1505 du 12 décembre 2014 relatif à la formation en ostéopathie.
[6] L’elenco delle Scuole incluse dall’AFO è consultabile a questo link: https://www.afosteo.org/espace-etudiants/etablissements-agrees/#1544533094489-f42bdf14-f1e3.
[7] Décret n° 2007-435 du 25 mars 2007 relatif aux actes et aux conditions d’exercice de l’ostéopathie.
[8] Chère consoeur, cher confrère. Raccomandazione per gli Osteopati francesi non medici.
[9] World Health Organization (2010) Benchmarks for Training in Osteopathy. World Health Organization.