L'osteopata tra aspettative e realtà

Ultimo aggiornamento il 4 Ottobre 2023

Il modello di una figura professionale che risponda alle esigenze e rispetti la normativa vigente

Non esisterà un percorso universitario che formi una figura professionale che sia più simile ad un Medico che ad un Fisioterapista. Per l’Osteopata, la legislazione italiana prevederà un percorso di studi triennale, ovvero una laurea tecnica al pari del Fisioterapista, dell’Infermiere, del Podologo etc. Si tratterà di una professione sempre e comunque soggetta alla diagnosi e all’indicazione di terapia da parte del medico. Attualmente, i corsi di Osteopatia erogati in forma privata non sono percorsi universitari ed alcune volte, per motivi commerciali, hanno veicolato un’interpretazione della diagnosi osteopatica non sempre corretta. Lo scopo di questo editoriale è far comprendere al lettore che in nessuna parte del mondo la diagnosi osteopatica sostituisce la diagnosi medica, bensì è sempre successiva alla diagnosi da parte del medico. Tuttavia, le tecniche osteopatiche per le patologie osteoarticolari, eccetto le manipolazioni vertebrali che rimangono e rimarranno manu medica, dovrebbero già di fatto essere un patrimonio del fisioterapista. Di fatto, fino a quando non ci sarà il primo laureato in Osteopatia che uscirà da un Ateneo pubblico riconosciuto, qualunque tecnica osteopatica può e potrà in futuro essere esercitata da un fisioterapista che la sappia tecnicamente eseguire. Al contrario, gli osteopati che ad oggi non sono fisioterapisti e che non hanno il titolo abilitante nell’area sanitaria, sono da considerarsi fuori dalla legge, se trattano un paziente affetto da patologia.
È bene quindi che un fisioterapista o l’organizzazione di un centro di fisioterapia scelga di offrire un servizio di tecniche di manualità osteopatica che risultino efficaci al contrasto delle patologie osteoarticolari.

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