L’uso delle tecnologie digitali per la riabilitazione a distanza
Definizione
Secondo il Ministero della Salute, con il termine telemedicina si intende: “Una modalità di erogazione di servizi di assistenza sanitaria, tramite il ricorso a tecnologie innovative, in particolare alle Information and communication technologies (ICT), in situazioni in cui il professionista della salute e il paziente (o due professionisti) non si trovano nella stessa località”.
Trasferendo questa definizione nell’ambito riabilitativo, lo stesso Ministero riporta che: “La teleriabilitazione consiste nell’erogazione a distanza di prestazioni e servizi intesi ad abilitare, ripristinare o comunque migliorare, il funzionamento psicofisico di persone di tutte le fasce di età, con disabilità o disturbi, congeniti o acquisiti, transitori o permanenti, oppure a rischio di svilupparli”.
L’importanza dell’esercizio terapeutico
La fisioterapia si occupa della prevenzione, della cura e della riabilitazione di pazienti che presentano disturbi a livello muscolare, scheletrico e neurologico e lo fa tramite diversi tipi di interventi, tra cui:
- terapia manuale
- terapia posturale
- terapia manipolativa
- terapia fisica.
Quest’ultima è sempre più importante all’interno di un percorso strutturato ad hoc per ogni paziente. L’esercizio terapeutico, infatti, è utile per ritrovare il miglior benessere psicofisico e per prevenire dolori, infortuni o ricadute future. L’esercizio terapeutico può essere definito come una serie di movimenti corporei, esercizi e posture pianificati in base al tipo di disturbo rilevato nel paziente.
Il covid-19 e la spinta verso il digitale
Nell’ultimo decennio, e soprattutto sotto la spinta della pandemia Covid-19, c’è stata una crescita esponenziale nell’utilizzo della tecnologia digitale per la riabilitazione a distanza e per la valutazione della sua efficacia. Ciò è stato applicato in particolare all’esercizio terapeutico. La necessità di mantenere un distanziamento fisico e, talora, l’impossibilità di un incontro in presenza fra il paziente e i professionisti sanitari, hanno determinato lo sviluppo di soluzioni per favorire l’avvicinamento virtuale. Questi nuovi modelli di interazione fra il paziente e il professionista sanitario si stanno consolidando anche alla ripresa della nuova “normalità”.
La teleriabilitazione
La teleriabilitazione offre al paziente l’opportunità di fare riabilitazione a casa, sotto la supervisione a distanza del medico specialista e del fisioterapista, riducendo gli spostamenti. Il team di professionisti sanitari può scegliere anche di adottare un modello misto, con alcune sessioni in presenza ed altre a distanza, avendo la possibilità di monitorare continuamente l’esecuzione corretta degli esercizi da parte del paziente.
La tecnologia stessa può dare un feedback continuo al paziente, per esempio mostrando sullo schermo di un computer se i movimenti sono eseguiti secondo le indicazioni del fisioterapista.
La modalità più comune di teleriabilitazione è quella di un collegamento in videoconferenza con il fisioterapista, durante il quale il paziente indossa un sensore che misura in tempo reale i movimenti eseguiti, permettendo al fisioterapista di monitorare da remoto la corretta esecuzione degli esercizi. Tramite i sensori è possibile lavorare sull’equilibrio e sulla mobilità di tutti i principali segmenti corporei:
- rachide cervicale
- arto superiore
- tronco
- bacino
- arti inferiori.
Tramite dei software ad hoc, gli esercizi possono essere eseguiti in una realtà virtuale. Inoltre, è possibile eseguire a distanza anche alcuni test di valutazione funzionale che servono per valutare l’efficacia dell’intervento riabilitativo. Per fare qualche esempio:
- test per la valutazione del cammino
- test per la valutazione dell’equilibrio
- test per la valutazione del salto e della mobilità articolare dei principali segmenti corporei.
La tecnologia consente la condivisione dei dati fra medico, fisioterapista e paziente. In questo modo, il medico e il fisioterapista possono concordare su quale sia la strategia più efficace per la riabilitazione ottimale del paziente, in particolare per il passaggio fra una fase e l’altra dell’intervento.
Il ruolo della ricerca scientifica
La ricerca scientifica sta facendo passi da gigante nell’ambito della teleriabilitazione. Oltre allo sviluppo costante di nuove tecnologie, i ricercatori hanno dimostrato l’efficacia dei vari interventi da remoto in numerose patologie che includono anche le lesioni muscolo-scheletriche.
É stato dimostrato che questi interventi da remoto hanno migliorato l’efficienza fisica, la mobilità funzionale e il dolore. In altri casi, in seguito a un infortunio o un intervento chirurgico, molti pazienti ricevono esercizi specifici da svolgere a casa senza supervisione: spesso movimenti ripetitivi e noiosi, che risultano in una non aderenza compresa tra il 30% e il 50%. Anche in questo caso si è riscontrato che la teleriabilitazione in realtà virtuale può migliorare l’aderenza a questi programmi di intervento. Inoltre, la tecnologia da remoto viene applicata anche nelle fasi successive alla riabilitazione della fase acuta, nell’ambito della preparazione atletica per il ritorno allo sport e per la prevenzione delle ricadute. Si tratta indubbiamente di un approccio riabilitativo per il quale assisteremo ad una rapida evoluzione nei prossimi anni.
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