Il polso è l’articolazione che permette un quantitativo di movimenti fini e dall’incredibile precisione. Spesso però questa articolazione è limitata da una patologia nota come Sindrome del Tunnel Carpale.
Questa eventualità si manifesta quando il nervo mediano (che si estende dall’avambraccio alla mano e controlla le sensazioni motorie delle prime tre dita e di alcuni piccoli muscoli che permettono i movimenti di presa e opposizione) viene sottoposto continuamente a pressione o schiacciamento all’interno del polso, nel suo passaggio all’interno di una struttura anatomica nota come canale carpale. Questo è un passaggio stretto e rigido, costituito dal legamento trasverso e dalle ossa alla base della mano, e ospita il nervo mediano e i tendini flessori delle dita. A volte il rigonfiamento delle guaine che avvolgono i tendini o l’ispessimento del legamento restringono il tunnel e fanno sì che il nervo mediano risulti compresso.
Tunnel carpale nei piloti: perché è un evento frequente e come trattarlo
Questa presentazione può accadere frequentemente ai piloti automobilistici: infatti presa a pugno chiuso del volante, muscoli ipertrofici dell’avambraccio, vibrazioni eccessive e microtraumi ripetuti in pista alterano tutti, un po’ alla volta, quel precario equilibrio che esiste dentro l’articolazione del polso a danno del nervo mediano. I sintomi di solito si manifestano gradualmente con frequenti bruciori, formicolii avvertiti a fine gara e sensazioni di addormentamento delle dita, in particolare a pollice, indice, medio e parte dell’anulare. Quando i sintomi peggiorano diventano sempre più frequenti sino a costringere il pilota a pochi giri in pista.
La diagnosi e le cure sono importanti e devono essere precoci per evitare danni permanenti al nervo mediano: un esame clinico in mani “esperte” permette di trarre diagnosi che comunque dovranno essere confermate da uno studio elettromiografico.
A questo punto si proporranno trattamenti chirurgici e non chirurgici: se questi ultimi trattamenti non chirurgici prevedono l’uso di farmaci ed integratori per il trofismo dei nervi, cortisonici locali e per via generale, e l’uso di tutori da portare alcune ore al giorno, i primi prevedono tecniche operatorie che tendono tutte a decomprimere il canale, per mezzo di:
- intervento classico, tramite un’incisione di pochi centimetri del palmo per sezionare il legamento traverso e decomprimere il nervo mediano;
- altre tecniche usate tramite strumenti endoscopici, che con piccole incisioni permettono ugualmente la decompressione del mediano (intervento artroscopico).
Studi rilevanti a carattere scientifico hanno dimostrato che i risultati tra le varie metodiche chirurgiche sono sovrapponibili, ma comunque migliori dei trattamenti farmacologici. La riabilitazione prevede un periodo di riposo di due settimane per poi gradualmente riprendere il ritorno in pista.
A cura del Dottor Massimo Massarella, Top Specialist per la diagnosi e chirurgia di polso e mano presso il Centro di Eccellenza FIFA e FIMS della Casa di Cura Villa Stuart – Top Physio Balduina.