Cause, sintomi e diagnosi
del Dott. Alessandro Virgulti
La scoliosi nei pazienti tra i 10 e i 18 anni è chiamata scoliosi dell’adolescente e può essere dovuta a molte cause. Il tipo di scoliosi più comune nel periodo adolescenziale è quello in cui la causa non è nota. Per questo è chiamato scoliosi idiopatica o scoliosi idiopatica dell’adolescente (AIS).
Anche se la ricerca in questo settore è costantemente portata avanti, inclusa quella che indaga la base genetica dell’AIS, non ci sono oggi cause identificabili per questa condizione. Nonostante ciò, attualmente, esistono metodi accurati per determinare il rischio di progressione della curva della scoliosi e trattarla adeguatamente.
Teorie sulle cause dell’AIS
Nonostante i significativi sforzi per identificare la causa dell’AIS, ad oggi non ci sono fattori certi per questo particolare tipo di scoliosi. La maggioranza dei pazienti è fisicamente sana e non ha precedenti medici. Ci sono molte teorie sulla causa dell’AIS, tra cui:
- lo squilibrio ormonale
- la crescita asimmetrica
- lo squilibrio muscolare.
Circa il 30% dei pazienti affetti da AIS ha una storia familiare di scoliosi, e quindi sembra esserci una connessione genetica. Molti membri della Scoliosis research society stanno lavorando per identificare i geni che causano l’AIS e vi è grande fiducia nei risultati che questo filone di ricerca potrà portare. Molto probabilmente verranno identificati geni associati alla scoliosi utili ad individuare la patologia e a determinare il rischio di progressione della curva.
Sintomi della scoliosi idiopatica
La scoliosi idiopatica dell’adolescente generalmente non provoca dolore o sintomi neurologici. La curva della colonna vertebrale non esercita pressione sugli organi, compresi i polmoni o il cuore, e sintomi come la mancanza di respiro non si vedono comuni nei pazienti affetti da AIS.
All’esordio della patologia, i pazienti possono avere qualche dolore alla schiena, tipicamente nella zona lombare. Sebbene sia spesso erroneamente associato alla scoliosi, nella maggior parte dei casi la curvatura non provoca dolore riconoscibile. Il dolore lombare non è raro generalmente negli adolescenti. Molti di loro soffrono di mal di schiena a causa della partecipazione a un gran numero di attività senza avere una adeguata tonicità della muscolatura addominale e dorsale, così come buona flessibilità dei tendini del ginocchio.
Come già evidenziato, la scoliosi idiopatica dell’adolescente generalmente non provoca algia o problemi neurologici. Qualora questi sintomi inizino a manifestarsi, possono essere necessari ulteriori approfondimenti quali:
- una risonanza magnetica
- una TAC
- oppure una scansione ossea.
Segni fisici della scoliosi idiopatica
Esistono diversi sintomi associati alla scoliosi idiopatica dell’adolescente. A seconda del grado e della rotazione della curva, la scoliosi può essere appena visibile o può avere manifestazioni significative. Una delle più comuni è l’asimmetria dell’altezza delle spalle, laddove una spalla appare più alta dell’altra (vedi figura 1). Un’asimmetria dei triangoli della taglia con conseguente disassamento del tronco può verificarsi soprattutto quando c’è una singola curva nella parte toracica (parte alta della schiena) o lombare (parte bassa della schiena) della colonna vertebrale senza una seconda curva che aiuti a bilanciare il paziente. In questa circostanza è visibile un’asimmetria delle creste iliache con la conseguente percezione che una gamba sia più alta dell’altra (vedi figura 2). Una prominenza sulla schiena, denominata gibbo, è il segno più visibile della scoliosi (vedi figura 3).
In numerosissimi casi i pazienti con AIS hanno un aspetto normale se visti di lato e, in generale, non riferiscono deficit neurologici come debolezza o ridotta sensibilità agli arti superiori o inferiori (vedi figura 4).

Fig. 2: asimmetria dei triangoli della taglia con
conseguente disassamento del tronco

Fig. 4: paziente affetta da AIS vista di lato
Diagnostica per immagini
Le tipiche immagini radiografiche che confermano la diagnosi di scoliosi includono una radiografia in piedi dell’intera colonna vertebrale, sia da dietro (radiografia PA), sia di lato (radiografia laterale) (vedi figura 5).

Fig. 6: misurazione del grado di curvatura della colonna vertebrale con metodo Cobb
Queste radiografie sono spesso eseguite con schermi di piombo per proteggere il paziente, pur consentendo una chiara visione della colonna vertebrale. Una volta eseguito l’esame, il medico sarà in grado di misurare con precisione il grado della curva usando il metodo Cobb (vedi figura 6). Una colonna vertebrale diritta ha una curva pari a 0º. Qualsiasi curva superiore a 10º è considerata scoliosi.
Tra 0º e 10º la curvatura non è considerata una vera scoliosi. Il modo in cui un paziente sta in piedi al momento della radiografia o molti altri fattori possono causare una leggera curvatura. La radiografia laterale è usata per determinare il grado di cifosi toracica e di lordosi lombare (Swayback).
Ulteriori radiografie possono essere eseguite per determinare la flessibilità della curvatura (quanto si raddrizza) e vengono realizzate in diversi modi:
- le radiografie in cui il paziente è sdraiato sul tavolo e si piega a destra e poi a sinistra (vedi figura 7)
- le radiografie di trazione fatte con le braccia e le gambe del paziente tirate per allungare la colonna vertebrale
- le radiografie a fulcro eseguite con un rullo imbottito posto all’apice della curva per migliorare la correzione di quest’ultima.
Queste vengono generalmente richieste nella fase di pianificazione del trattamento chirurgico.
Quando si inizia il trattamento con busto ortopedico, le radiografie sono di solito eseguite con il busto indossato in modo da poterne verificare l’efficacia nel raggiungere una certa correzione della curva (o delle curve) (vedi figura 8). In questi casi le radiografie vengono eseguite anche per determinare i progressi nell’arresto dell’avanzamento della deformità e possono essere effettuate sia con il busto che senza, a seconda dell’indicazione data dal medico.

la flessibilità della colonna

In caso di sospetta AIS, uno studio con risonanza magnetica (MRI) della colonna vertebrale non è un’indagine di elezione. La risonanza magnetica è usata specificamente per esaminare altre caratteristiche della colonna vertebrale, ad esempio per vedere il midollo spinale ed assicurarsi che non vi siano anomalie. Una risonanza magnetica viene solitamente prescritta:
- se il medico riscontra anomalie neurologiche all’esame fisico
- se è presente un dolore significativo associato alla scoliosi
- se le radiografie dimostrano un modello di curva “atipico”.
La probabilità di riscontrare anomalie con la risonanza magnetica è abbastanza bassa, ma in caso di esito positivo si renderebbe opportuno richiedere una consulenza neurochirurgica.
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