Le stime più recenti evidenziano che nel 2017 a 7 milioni di uomini italiani di varie età è stata diagnosticata l’ipertrofia prostatica benigna, una patologia non tumorale che comporta l’ingrossamento anomalo della prostata, connotandosi come il disturbo urologico maschile più diffuso. Molti di questi pazienti sono stati sottoposti a interventi di “disostruzione urinaria” mediante chirurgia tradizionale, una soluzione che in molti casi si sarebbe potuta evitare ricorrendo, per esempio, alle soluzioni terapeutiche che utilizzano i raggi laser per incidere, vaporizzare e coagulare i tessuti.
L’evento romano dedicato al Laser Verde
Se ne parlerà a Roma il 12 aprile prossimo in un simposio medico di cui il dr. Luca Cindolo sarà il coordinatore. Il simposio avrà come responsabile scientifico il professor Luigi Schips (Clinica urologica Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti) e riunirà alcuni tra i massimi urologi italiani che su queste terapie hanno maturato grandi competenze.
Nel simposio verranno approfonditi tutti gli aspetti della patologia che, lo ricordiamo, è progressiva, presenta numeri destinati ad aumentare con l’invecchiamento della popolazione e, se non adeguatamente trattata, può provocare danni permanenti alla vescica con conseguenze gravi e impatti pesantissimi sulla vita quotidiana.
Iperplasia prostatica benigna: prime terapie e interventi chirurgici
Le prime terapie adottate per l’ipertrofia prostatica sono, in genere, farmacologiche e prevedono farmaci alfa-bloccanti, oppure inibitori della 5-reduttasi o, in alcuni casi, trattamenti fitoterapici. Quando però i trattamenti farmacologici non sono efficaci, si fa ricorso alla chirurgia tradizionale (Turp) oppure, sempre di più, agli interventi con tecnologie che sfruttano l’energia laser.
Va ricordato che i “raggi di luce” vengono impiegati in misura crescente in medicina e in chirurgia per le caratteristiche di sicurezza, efficacia e bassa invasività. Il raggio di luce sprigiona energia e calore secondo una specifica lunghezza d’onda ed è proprio in virtù della lunghezza d’onda che è possibile agire sui tessuti con delicatezza, arrivando a trattare aree di piccole dimensioni con precisione ed elevato potere coagulante, ma senza coinvolgere i tessuti circostanti.
Il Laser Verde al centro del Simposio medico che si terrà a Roma il 12 aprile
L’innovazione terapeutica che animerà il confronto con colleghi di tutta Italia è, in particolare, legata al laser verde (Greenlight Laser), oggi riconosciuto come una delle soluzioni più efficaci soprattutto per il potere emostatico che consente, aspetto niente affatto marginale, di non sospendere la somministrazione di farmaci anticoagulanti in previsione dell’intervento e di operare quei pazienti che non desiderano o non possono ricevere trasfusioni. Ulteriore vantaggio della tecnologia Greenlight laser rispetto alla tradizionale Turp, è la riduzione dei giorni di degenza e dei tempi di cateterizzazione.
Le diverse procedure eseguibili con il GreenLight laser
Con il laser verde è possibile effettuare diversi interventi: vaporizzazione standard, vaporizzazione anatomica, enucleazione. Con la vaporizzazione, il tessuto prostatico in eccesso viene trasformato in vapore e cenere; con quella anatomica si ottiene una più ampia escavazione del tessuto prostatico che comporterà una recidiva più tardiva dei sintomi urinari. Con l’enucleazione dell’adenoma prostatico (adatta a prostate voluminose) si ottiene una disostruzione molto ampia ed una lunghissima durata dei benefici sul piano urinario.
Il trattamento Green Laser inserito nelle linee guida dell’Associazione Europea di Urologia
Il dibattito consentirà di fare il punto sulla diffusione di queste terapie e sulla concreta possibilità che un numero più elevato di pazienti possa accedervi; oggi, i centri italiani che effettuano interventi “gentili” con il laser verde sono circa una cinquantina; è però opinione condivisa che i vantaggi per i pazienti siano molto significativi, e tali da auspicarne la maggiore diffusione. E non è un caso che questa opzione terapeutica sia stata inserita nelle linee-guida dell’Associazione Europea di Urologia e che prestigiose istituzioni europee come l’inglese NICE (National Institute for Clinical Excellence), che valuta l’efficacia degli interventi medici) e la tedesca G-BA (Gemeinsame Bundesausschuss, che determina i rimborsi sanitari) ne abbiano certificato l’efficacia rispetto alla chirurgia tradizionale.
Il simposio medico sull’impiego del laser verde per l’ipertrofia prostatica si terrà venerdì 12 aprile a Roma.
Location
Mercato Centrale, Spazio Fare.