La ionoforesi è una tecnica rivoluzionaria, che sfrutta l’uso di una corrente elettrica per somministrare un farmaco attraverso la pelle, in modo completamente indolore. Difatti grazie alla ionoforesi è possibile somministrare farmaci senza il bisogno di ricorrere ad un iniezione. Rappresenta un approccio elettroterapico in cui un principio attivo viene veicolato attraverso la pelle mediante l’impulso generato da una corrente costante. Un generatore, generando un campo elettrico, distribuisce una corrente continua a bassa intensità (approssimativamente 5/10 milliampere) attraverso due elettrodi posizionati sull’epidermide nella zona destinata al trattamento. Questa tecnica, spesso definita come “iniezione senza ago” riveste particolare interesse per la sua modalità unica di somministrazione di farmaci.
La ionoforesi è una tecnica non invasiva grazie alla quale è possibile somministrare per via transdermica, alte concentrazioni di un dato farmaco, usando una bassa carica elettrica. In questo modo l’elettrodo carico positivamente respingerà un farmaco carico positivamente attraverso la pelle e l’elettrodo carico negativamente respingerà il farmaco carico negativamente attraverso la pelle. Una volta all’interno degli strati più profondi della pelle, il farmaco verrà assorbito lentamente dagli stati più profondi per diffusione, garantendo un rilascio prolungato, con la garanzia di evitare gli effetti collaterali, che si manifesterebbero con altri tipi di somministrazione.
Come funziona la ionoforesi
La ionoforesi appartiene alla categoria delle elettroterapie che sfruttano la corrente continua, a differenza della TENS terapia che impiega corrente alternata. La corrente, con un’intensità compresa tra 5 e 10 milliampere, è generata da un’apposita macchina e condotta attraverso due elettrodi. Questi vengono posizionati a contatto con la pelle nella zona di somministrazione del farmaco.
Il farmaco da somministrare viene applicato sull’elettrodo in conformità alla sua polarità. Per esempio, per trattare affezioni come l’artrite e il gonfiore muscolare, si impiega l’acetilsalicilato di lisina, caratterizzato da una carica negativa, e pertanto collocato sull’elettrodo negativo. La corrente continua agisce come veicolo, trasportando il farmaco ionizzato verso il polo opposto, agevolando un assorbimento immediato e rapido. Prima di procedere con il trattamento tramite ionoforesi, la zona destinata al trattamento viene attentamente pulita e sgrassata per agevolare l’applicazione degli elettrodi. Solitamente, la durata di una seduta è di circa 20-30 minuti.
Indicazioni terapeutiche della ionoforesi
La ionoforesi, grazie ai suoi molteplici vantaggi terapeutici, si rivela efficace nella cura di diverse patologie. Principalmente, trova impiego nel sollievo del dolore associato a malattie dell’apparato muscolo-scheletrico) come artrosi, artrite, lombosciatalgia e lesioni muscolari. In ambito odontoiatrico, viene utilizzata per anestesie superficiali, profilassi anticarie, trattamenti endocanalari e per ridurre la sensibilità dentinale e curare le gengiviti.
Questo metodo di somministrazione farmacologica dimostra notevole efficacia nel trattamento dell’iperidrosi, ovvero la sudorazione eccessiva, interessando mani, piedi, viso e ascelle. Inoltre, la ionoforesi trova applicazione nel campo estetico per ridurre la cellulite, penetrando direttamente nel derma e mitigando gli inestetismi cutanei.
Pur non presentando particolari controindicazioni, è sempre consigliabile consultare un medico prima di intraprendere una seduta di ionoforesi. In ogni caso, l’uso è sconsigliato durante la gravidanza, in presenza di lesioni cutanee o in individui affetti da aritmia cardiaca o portatori di PMK.
La ionoforesi è indicata nel trattamento delle seguenti condizioni:
- Patologie inserzionali (epicondilite laterale, fascite plantare, tendinite del rotuleo, tendinite dell’Achilleo)
- Periartrite scapolo-omerale
- Borsiti
- Edema
- Miosite ossificante
- Spasmi muscolari
- Capsulite adesiva
Quali sono i benefici della ionoforesi
La ionoforesi si distingue come una forma di trattamento farmacologico con molteplici benefici. In primo luogo, si rivela particolarmente vantaggiosa per i pazienti sottoposti a terapie sistemiche che coinvolgono l’epidermide, riducendo notevolmente gli effetti collaterali comuni di questa modalità di somministrazione. Grazie alla ionoforesi, il farmaco viene amministrato direttamente nella zona target, agevolando un assorbimento rapido e accelerando i tempi di recupero. Rispetto alle iniezioni epidermiche tradizionali, la procedura ionoforesica non provoca dolore, manifestando al massimo un lieve formicolio temporaneo durante il trattamento.
Durante il trattamento con ionoforesi, si verifica un aumento della soglia di eccitabilità, portando a una rapida riduzione del dolore. La liberazione graduale del farmaco durante la ionoforesi prolunga l’effetto antidolorifico, contribuendo a migliorare la qualità della terapia.
Quando è indicata la ionoforesi?
La ionoforesi è impiegata in varie aree, tra cui il trattamento dell’iperidrosi, la sudorazione eccessiva, e il recupero da traumi muscolari e ossei. Può anche essere utilizzato nell’ambito estetico per ridurre macchie cutanee e rughe attraverso la somministrazione di vitamina C.
Costi e durata del trattamento
La ionoforesi è considerata una terapia strumentale efficace e sicura. Spesso è inserita nei protocolli riabilitativi più strutturati ed è parte di un percorso che può comprendere anche altre terapie. Il costo di una singola seduta di ionoforesi varia a seconda della città e del tipo di servizio richiesto. Generalmente, sono necessarie più sedute per raggiungere risultati significativi, e vengono offerti pacchetti con tariffe vantaggiose.
Farmaci usati nella ionoforesi
- Corticosteroidi: I corticosteroidi, dato il loro profondo effetto antinfiammatorio, sono i farmaci principalmente usati nella ionoforesi. Differenti corticosteroidi sono disponibili per la somministrazione transdermica. I più usati sono il Desametasone ed il Metilprednisolone. I corticosteroidi inibiscono il processo infiammatorio riducendo la migrazione dei neutrofili nell’area infiammata e riducendo l’attività dei globuli bianchi. In ogni caso, i corticosteroidi non devono essere somministrati nelle aree infette, perché inibiscono il sistema immunitario.
- Lidocaina: la lidocaina è un anestetico locale ampiamente usato in medicina. La lidocaina crea una dilatazione dei vasi sanguigni ed una profonda anestesia locale. In alcune condizioni, la lidocaina viene somministrata insieme ai corticosteroidi.
- Epinefrina: l’epinefrina è il vascocostrittore maggiormente usato insieme alla lidocaina.
- Ialirunidase: la ialirunidase è un enzima, che degrada l’acido ialuronico, il maggior costituente del tessuto connettivo.
- Istamina: l’istamina è un vasodilatatore ampiamente usato nella ionoforesi.
- Acido acetico: l’acetato aumenta la solubilità dei depositi di calcio nei tendini.
Storia della ionoforesi
Anche se i primi esperimenti sulla somministrazione transdermica di farmaci attraverso l’elettricità sono stati eseguiti nel 1745, fu solo nel 1879, che Munck dimostrò chiaramente la possibilità di far passare attraverso la pelle degli ioni. Pochi anni dopo nel 1898 Morton pubblicò un esperimento in cui descrisse il passaggio di particelle attraverso la pelle. Ma fu LeDuc, che nel 1908 eseguì il primo esperimento scientifico in cui dimostrò il meccanismo della ionoforesi. Da allora migliaia di esperimenti e trial clinici sono stati eseguiti sulla ionoforesi, fino alle ricerche più recenti sul rilascio controllato di farmaci.