Come fare una diagnosi accurata
del Dott. Matteo Turchetta, Medico Chirurgo Fisioterapia e Riabilitazione
La caviglia è il distretto anatomico del nostro corpo che più facilmente può andare incontro a episodi traumatici. Sono
comuni i pazienti che dimenticano di avere avuto in passato lesioni alla caviglia e che, anche a distanza di anni, possono presentare disturbi legati a quei traumi. In questi casi, è difficile inquadrare la problematica a posteriori anche se il disturbo si ripresenta. Le lesioni, se trascurate o non diagnosticate, possono lentamente progredire fino a causare un’artropatia diffusa con la compromissione della cartilagine e lo sviluppo, nel peggiore dei casi, di quadri artrosici. È essenziale in caso di disturbi come questi, quindi, inquadrare subito il problema. Andranno ricercate lesioni legamentose anche parziali che, alterando i rapporti articolari e la cinematica della caviglia, generano lesioni articolari come:
- sinoviti;
- impingement (conflitti ossei);
- corpi liberi;
- lesioni condrali.
L’esame diagnostico specialistico più accurato è la Risonanza Magnetica ad alto campo unito alla Valutazione Funzionale in laboratorio. A volte, i disturbi sono semplicemente correlati a problemi di appoggio del piede. In questi casi, i plantari sono
mirati a correggerne la postura e vengono realizzati dal tecnico ortopedico. In caso di instabilità, invece, il paziente viene inserito in un percorso terapeutico a più ampio spettro grazie ad un team di professionisti dedicati alla caviglia che lo conducono in un processo riabilitativo mirato a riattivare tutti i meccanismi propriocettivi e funzionali per ritrovare la stabilità e l’affidabilità della stessa.
In caso di recupero parziale, è possibile valutare con il chirurgo ortopedico un intervento minimamente invasivo di artroscopia di caviglia per approfondire la diagnosi ed eventualmente riparare i legamenti lesionati e le lesioni associate. La protesi di caviglia è indicata nei pazienti che, con un quadro artrosico conclamato, hanno bisogno di tornare alla propria vita e migliorare la capacità funzionale e, di conseguenza, l’autonomia. È bene, quindi, porre sempre attenzione ai messaggi che il corpo invia. Se la caviglia, dopo aver fatto sport o una camminata un po’ più lunga del solito, dà fastidio, si gonfia o si ha una sensazione soggettiva di instabilità, non bisogna sottovalutare il problema ed approfondire il quadro in un percorso specialistico mirato.