Idrokinesiterapia

Ultimo aggiornamento il 5 Agosto 2024
Idrokinesiterapia

L’Idrokinesiterapia, o riabilitazione in acqua, è una metodica riabilitativa che prevede l’esecuzione di esercizi in ambiente acquatico allo scopo di perfezionare e integrare la riabilitazione tradizionale. Le sedute di Idrokinesiterapia si svolgono in vasche sanitarie molto diverse rispetto alle piscine natatorie, sempre sotto la supervisione di un Fisioterapista specializzato. Le indicazioni di una riabilitazione con Idrokinesiterapia…

Cos’è l’idrokinesiterapia

L’Idrokinesiterapia (o idroterapia o idrochinesiterapia), o riabilitazione in acqua, è una tecnica riabilitativa eseguita in particolari piscine sanitarie, integrandosi e perfezionando il percorso riabilitativo eseguito a secco.

Idrochinesiterapia: significato del nome

Il significato della parola Idrochinesiterapia è da ricercare nell’unione di tre termini, i quali descrivono al meglio i risultati auspicabili di un percorso riabilitativo che prevede sessioni di fisioterapia in acqua:

  • Idro, dal greco ὑδρο-: «acqua»
  • Chinesi (o cinesi o kinesi), dal gr. κίνησις: «movimento»
  • Terapia, dal greco ϑεραπεία: «guarigione»

L’idrochinesi si presenta infatti come quell’insieme di movimenti accuratamente studiati in movimenti passivi, attivi e attivi assistiti, che sono affrontati dal paziente durante una seduta intrapresa sotto la supervisione di un Fisioterapista altamente specializzato.

Le sedute di Idrokinesiterapia si svolgono in vasche riabilitative strutturalmente molto complesse e diffuse principalmente in Centri di fisioterapia e riabilitazione collocati nelle grandi città. È, infatti, più probabile trovare queste strutture nei centri urbani più popolosi, dati i grandi investimenti necessari per la loro realizzazione e la loro manutenzione. A Roma, Top Physio ha deciso di puntare sull’Idrokinesiterapia, dotando di questo servizio le sue sedi presenti sul territorio della Capitale. In tal modo, i pazienti presenti in tutte le zone di Roma possono comodamente recarsi nel centro più vicino alla loro abitazione.

Sono proprio le vasche riabilitative a rendere l’idrochinesiterapia una forma di riabilitazione unica e non esclusiva, in grado di ampliare l’offerta della riabilitazione e rieducazione eseguita nei Centri di fisioterapia.

Le caratteristiche della vasca riabilitativa

Pe quanto riguarda la realizzazione degli impianti, bisogna essere consapevoli dei grandi investimenti richiesti e dei tanti fattori da prendere in considerazione, riassunti di seguito:

  • Struttura di base (a sfioro o con skimmer)
  • Temperatura dell’acqua (da tenere sempre sotto controllo)
  • Elementi strutturali aggiuntivi
  • Ausili, attrezzi e accessori
  • Percorsi facilitati di ingresso e uscita
  • Grandi spogliatoi

Le sedute di idrokinesiterapia si svolgono in acqua riscaldata a una temperatura che oscilla tra i 28 e i 34 gradi; è quindi decisamente più alta rispetto a quella che caratterizza le comuni piscine.

Inoltre, la vasca riabilitativa deve necessariamente essere provvista di tutti quegli elementi strutturali utili al movimento facilitato del paziente e alla modulazione degli esercizi; a questo scopo, contribuiscono anche specifici attrezzi e accessori (zavorranti o galleggianti) che di volta in volta il Fisioterapista farà adottare al paziente. Infine, percorsi facilitati, grandi spogliatoi e modalità semplificate di accesso in acqua contribuiscono alla sicurezza e alla comodità dei pazienti.

Indicazioni Idrokinesiterapia

Fin dall’antichità, l’acqua assolve al sostentamento e all’igiene delle comunità umane; anche il suo impiego a scopi terapeutici, sinonimo di progresso e civilizzazione, era molto diffuso: perfino Ippocrate (460-375 a.C.), considerato il Padre della medicina, raccomandava di alternare l’immersione in vasche calde e fredde per la cura e gestione di svariate patologie. Da questi impieghi terapeutici ancestrali, di cui abbiamo notizia attraverso testimonianze più o meno dirette, si evince come il nostro legame con l’acqua, oltre ad essere molto antico, è stato più volte incentivato nel corso della storia. Oggi sappiamo che integrare l’idrochinesi nel percorso terapeutico è un’opzione sostenuta da un corpus di evidenze sempre più fiorente, rendendo l’idroterapia fortemente consigliata in caso di congestione dei tessuti per edema e rallentamento del flusso linfatico. L’abilità di riconoscere e sfruttare la particolare azione benefica di questo elemento sugli individui deriva oggi dalla conoscenza delle proprietà fisiche che lo caratterizzano.

Con il tempo si sono così anche affinate le tecniche riabilitative che fanno utilizzo dell’acqua e dei suoi effetti favorevoli. Nello specifico, i notevoli risultati dell’Idrokinesiterapia sono ormai ampiamente documentati e la sua utilità è accertata per il recupero di funzionalità momentaneamente perdute e per il rinforzo muscolare.

Oggi si riconoscono le seguenti indicazioni per la riabilitazione in acqua:

  • Patologie muscolo-scheletriche (anche debolezza e contrattura muscolare, instabilità di specifici distretti corporei)
  • Patologie nervose e neurologiche (anche perdita della propriocezione)
  • Patologie cardiovascolari
  • Patologie oncologiche

L’Idrokinesiterapia può risultare molto utile, anche indirettamente, per gestire traumi e lesioni: riducendo lo stress, migliorando la fiducia nei propri movimenti e riattivando l’umore, l’idrokinesi regala la possibilità di eseguire piccoli gesti articolari senza particolare dolore e di ottenere miglioramenti sin dalle prime sedute. Il tutto si traduce in un approccio più costruttivo nell’alleanza terapeutica che caratterizza la fase riabilitativa, sia in ambiente acquatico, sia a secco.

Viste le molte condizioni per le quali l’Idrokinesiterapia si rivela indicata è ora necessario esplorare insieme quali siano i reali benefici e da quali fattori quest’ultimi siano incentivati.

I principi fisici alla base della terapia

L’efficacia dell’Idrokinesiterapia è data dalla combinazione di alcuni importanti principi fisici che la caratterizzano, ovvero il principio di Archimede (spinta idrostatica), la legge di Stevin (pressione idrostatica) e le leggi di Reynolds (resistenza e idrodinamica). Analizzandoli singolarmente possiamo constatare gli effetti benefici che tali principi hanno per il paziente e la sua riabilitazione:

  • Il principio di Archimede afferma che ogni corpo immerso parzialmente o completamente in un fluido riceve una spinta verticale dal basso verso l’alto uguale per intensità al peso del volume del fluido spostato. Questo viene sapientemente sfruttato nella riabilitazione in acqua per permettere una ripresa del carico di rachide e arti inferiori in modo graduale e progressivo.
  • Per la legge di Stevin la pressione che il liquido esercita sul corpo è direttamente proporzionale alla profondità di immersione e alla densità del liquido stesso. La compressione così ottenuta determina il passaggio di liquidi dagli spazi interstiziali al torrente circolatorio, facilitando la circolazione di ritorno venoso al cuore, con riduzione degli edemi declivi. Lo stimolo tattile, esercitato dall’acqua sulla pelle, favorisce una migliore percezione della propria posizione nello spazio.
  • Per la seconda legge di Reynolds, quando il corpo si muove in un fluido è soggetto ad una resistenza proporzionale alla sua forma e velocità. L’applicazione pratica porta a scegliere esercizi terapeutici di contro-resistenza a difficoltà crescente, modulando la velocità di esecuzione anche tramite l’utilizzo di palmari e pinne.

Idrokinesiterapia benefici

Prima di parlare dei benefici derivanti dall’Idrokinesiterapia è necessario comprendere l’iter che il paziente dovrebbe generalmente seguire per accedere alla vasca riabilitativa. Le sedute di Idrokinesiterapia, infatti, devono essere prescritte necessariamente da un Medico Fisiatra ed essere supervisionate da un Fisioterapista specializzato in grado di proporre un percorso personalizzato. È necessario che i professionisti coinvolti nella gestione del percorso di cura del paziente lavorino in sinergia; infatti, Fisiatra e Fisioterapista devono conoscere in modo preciso le attività che il paziente sta eventualmente portando avanti nell’ambito della riabilitazione tradizionale: solo seguendo questo percorso sarà possibile massimizzarne i risultati.

Gli effetti positivi dell’Idrokinesiterapia, come dicevamo, si devono anche alla sola immersione in acqua: le differenti forze che agiscono sul corpo, rispetto agli esercizi a secco, fanno familiarizzare il paziente con delle stimolazioni inedite. Il movimento in acqua provoca infatti un diverso coinvolgimento muscolare e una differente attivazione neuromuscolare, molto utili in fase riabilitativa. Tutto questo prima ancora di considerare i benefici apportati dallo svolgimento degli esercizi fisioterapici che, studiati al meglio sul singolo paziente, possiedono caratteristiche peculiari:

  • generano un effetto calmante sul dolore (antalgico) e rilassante sulla muscolatura. Il calore della piscina riabilitativa comporta una deattivazione operata dal sistema nervoso e dal sistema ormonale. Il risultato di questo adattamento consiste nella liberazione di una serie di sostanze che favoriscono l’analgesia (come le endorfine). Inoltre, la temperatura dell’acqua detta termoneutrale (proprio perché compresa tra i 32 e i 34 °C) risiede in un intervallo che massimizza gli adattamenti antalgici e permette, di conseguenza, una migliore capacità di eseguire i movimenti terapeutici richiesti per mobilizzare un’articolazione sottoposta ad un trauma acuto o cronico, o in convalescenza dopo un intervento chirurgico.
    Allo stesso modo, il calore dell’acqua permette un rilassamento della muscolatura che può apparire involontariamente contratta per difendere il segmento corporeo non al suo massimo: una volta alleviato il dolore, il paziente sarà in grado di eseguire movimenti che prima gli erano preclusi;

  • concorrono al miglioramento dell’escursione delle articolazioni. Sia l’effetto calmante sul dolore, sia quello rilassante sulla muscolatura hanno come risultato una migliore mobilità. La riduzione delle forze compressive che agiscono sull’articolazione, infatti, determina una sensazione di leggerezza e minore sforzo rispetto ad un identico movimento eseguito a secco. Ne risulta il soddisfacimento di uno dei principali obiettivi terapeutici di ogni percorso riabilitativo: ripristinare il fisiologico ROM (range of motion, o range di mobilità articolare). Soddisfare tale requisito è cruciale sia in caso di riabilitazione post-trauma o incidente, sia durante un percorso mirato al pieno recupero funzionale post-chirurgia, passando per qualsiasi altra manifestazione cronica di alterata escursione articolare.
    Due esempi: idrochinesiterapia ginocchio ed idrochinesiterapia spalla sono due delle indicazioni che possono essere prescritte dal Medico di riferimento per agire in modo mirato su queste articolazioni e velocizzare il ritorno ad una piena mobilità;

  • avviano alla rieducazione e ad un miglior tono muscolare. Sarà la resistenza imposta dalla viscosità dell’acqua a permettere di programmare il miglior protocollo di idrochinesiterapia.
    Di solito, si procede per step (eventualmente intervallati da una visita fisiatrica di controllo per validare il corretto andamento della terapia prescritta), volgendo verso un programma di esercizi mirati al rinforzo per guidare il paziente al pieno recupero. Non è un caso, infatti, che le tecniche che vengono proposte dal Fisioterapista guidino alla progressione graduale che si ottiene usando il galleggiamento e gestendo le forze che derivano da sollecitazioni progressive degli arti: ecco perché la riabilitazione in acqua è sempre un processo non solo scalare, ma anche modulabile a seconda delle necessità tipiche del/della paziente.

  • non è infrequente che il nostro corpo mostri un’asimmetria funzionale: a seconda delle nostre abitudini di vita, infatti, tendiamo a sovraccaricare maggiormente un lato del corpo anziché distribuire in modo più omogeneo i carichi e i movimenti. Questa situazione può essere amplificata durante un infortunio, oppure a seguito di un intervento chirurgico.
    Qualsiasi sia il trauma, infatti, può verificarsi una condizione temporanea di alterata circolazione, sia sanguigna che linfatica. L’idrochinesiterapia può agevolare il ritorno ad una simmetria del movimento, lavorando attivamente sui compensi posturali che vengono attuati più o meno volontariamente dal paziente che vive dolore e limitazioni della parte alterata del corpo, prevenendo una condizione cronica di infiammazione, dolore e affaticamento degli arti sani. È grazie allo scarico ponderale che si verifica in acqua che il paziente riesce ad eseguire degli esercizi che permettono un lavoro simmetrico, in modo da evitare di agire con dannosi sovraccarichi e compensi.
  • determina un miglioramento della circolazione e della pelle. Il calore dell’acqua permette di dilatare i vasi sanguigni, aumentando il flusso ematico nelle aree periferiche e nutrendo con maggiore efficienza cute e muscoli; questo cambiamento nella vascolarità consente un maggiore afflusso di nutrienti alle aree danneggiate, favorendone un più veloce recupero. Il risultato è una precoce mobilizzazione delle zone sottoposte a traumatismo accelerandone la guarigione.
    Da non sottovalutare: la ripresa precoce dell’esercizio in acqua migliora anche la fitness cardio-polmonare!
  • mostra un conclamato effetto drenante, agendo sulla parte linfatica del circolo, al punto che è possibile può paragonare l’immersione in vasca ad una stimolazione sulla circolazione ottenuta con l’utilizzo di calze elasto-compressive. L’acqua, infatti, esercita una forza sui tessuti del corpo di fatto schiacciando (in misura proporzionale all’immersione) i vasi superficiali ed i muscoli. In tal modo favorisce il ritorno di liquidi dalla periferia ed esegue un linfodrenaggio naturale.
  • non manca di mostrare effetti psicologici positivi. La spinta del galleggiamento, il miglior aspetto dei tessuti e la capacità di compiere escursioni maggiori gestendo al meglio il vincolo della forza di gravità sono determinanti cruciali durante un percorso terapeutico. Per molti pazienti, infatti, l’idrochinesi è un valido ausilio per recuperare alcune capacità funzionali che, a loro volta, determinano un aumento della fiducia nelle proprie capacità. Ne deriva un approccio più favorevole alla terapia e, quindi, una migliore compliance che guida verso un circolo virtuoso di benefici inediti.
  • determinano un aumento delle afferenze esterocettive. La consapevolezza delle parti immerse in acqua a sensazione determina un effetto guanto: questa tipica sensazione, unita al galleggiamento, stimola i recettori nervosi che inviano segnali alle aree centrali del sistema nervoso, di modo da guidare il paziente ad un miglior orientamento nello spazio.

L’elenco che abbiamo riportato, seppur nutrito, non è di certo esaustivo ma può servire a definire i vantaggi principali determinati dall’idrochinesi: la risposta adattativa agli stimoli meccanici e termici determina, così, effetti concreti sul trofismo tissutale e sul sistema circolatorio.

Effetti Idrokinesiterapia

Idrokinesiterapia esercizi

Gli esercizi di Idrokinesiterapia mirano proprio a sfruttare gli effetti dell’acqua sul corpo. In questo modo, consentono al paziente di eseguire movimenti che a secco non potrebbe mai fare. L’opportunità di praticare gli esercizi consigliati dall’Operatore in modo scalare e graduale è fondamentale per modulare il carico sui distretti corporei che necessitano delle cure riabilitative. Il supporto nell’esecuzione di questi compiti da parte di un Fisioterapista che abbia seguito un corso specifico di Idrokinesiterapia è essenziale.

Quindi i benefici prodotti dall’immersione in acqua si sommano a quelli derivanti dalla corretta esecuzione degli esercizi di idrokinesi che, in ambito ortopedico-fisiatrico, sono:

  • Trattamento delle patologie muscolo-scheletriche, delle patologie nervose e delle patologie reumatiche
  • Recupero della mobilità articolare
  • Rinforzo muscolare
  • Controllo neuromuscolare
  • Recupero della propriocezione
  • Recupero della stabilità del tronco

Soprattutto nella fasi iniziali del percorso terapeutico sarà essenziale aiutare il/la paziente in modo che possa svestirsi e vestirsi senza fatica. Sarà quindi essenziale metterlo/a a proprio agio all’interno di questo nuovo ambiente. Anche l’interazione in acqua è importante non solo per dare un senso di sicurezza ma anche per sollecitare e controllare i movimenti del/della paziente.

Idrokinesiterapia costi

Abbiamo precedentemente accennato ai grandi investimenti richiesti per la costruzione e la manutenzione delle vasche sanitarie in cui si svolgono le sedute di Idrokinesiterapia. Abbiamo parlato degli ausili strutturali, degli attrezzi e degli accessori che devono essere contemplati per proporre i giusti esercizi. Inoltre, abbiamo fatto riferimento alla necessaria presenza di personale specializzato per poter aiutare in modo efficiente il paziente nel suo percorso di cura.

Tutti questi aspetti messi insieme hanno ovviamente un’influenza sul costo da sostenere per svolgere sedute di idrokinesiterapia. Il consiglio, quindi, è quello di pensarci bene prima di accettare un preventivo molto basso che, tenendo conto delle considerazioni appena fatte, sarebbe pressoché impossibile sottoporre ai pazienti.

Un altro suggerimento, prima di cominciare le sedute, è quello di accertarsi che la propria assicurazione sanitaria copra i costi di questo servizio. A seconda delle forme contrattuali previste da ciascuna assicurazione, la sanità integrativa potrebbe prevedere rimborsi per le sedute di Idrokinesiterapia, alleggerendo così quanto a carico del paziente.

Stesso principio vale per la mutua privata che, nonostante l’impossibilità di un totale rimborso, potrebbe però garantire un contenimento dei costi. Infine, è bene dare anche uno sguardo alla Circolare n 19 del 2012, per avere chiarimenti circa la corretta compilazione della dichiarazione dei redditi. Potrebbe infatti essere possibile detrarre una parte della spesa inerente alle sedute di idrokinesi nella dichiarazione annuale dello stato reddituale.

Dove fare Idrokinesi a Roma?

Sono sei i centri Top Physio a cui rivolgersi per svolgere sedute di Idrokinesi a Roma. Ogni quartiere della Capitale presenta infatti Centri di fisioterapia dotati di vasca riabilitativa e personale qualificato per poter eseguire al meglio gli esercizi necessari al proprio programma riabilitativo. L’obiettivo di Top Physio è proprio quello di servire tutte le zone di Roma offrendo il servizio più completo ed efficiente di Idrokinesiterapia.

Per svolgere sedute di Idrokinesiterapia a Roma Nord ci si può orientare verso tre centri Top Physio diversi:

Se sei in zona Roma Est il centro Top Physio più vicino per svolgere sedute di idrokinesi è:

Se invece ti trovi nelle vicinanze di Roma Ovest e Roma Sud i centri Top Physio più adatti al tuo caso sono:

Se hai bisogno di un consiglio sul centro più adatto a cui rivolgerti in base alla zona in cui vivi e al tipo di riabilitazione da eseguire non esitare a contattarci:

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