Nel calcio, l’estremo difensore è esposto al rischio di traumi ed infortuni a carico di mano e polso. Il Dottor Massimo Massarella, Top Specialist per la diagnosi e chirurgia di polso e mano presso il Centro di Eccellenza FIFA e FIMS della Casa di Cura Villa Stuart – Top Physio Balduina ci spiega traumi e patologie che colpiscono chi difende strenuamente lo specchio della porta, con particolare riferimento alle lesioni della fibrocartilagine articolare.
Buffon, Zoff, Preud’ Homme, Lev Yashin e René Higuita. Il ruolo del portiere è di sicuro il più folle, romantico e letterario del calcio. Stefano Benni, Umberto Saba e Darwin Pastorin ne hanno decantato le gesta, restituendoci l’immagine di un atleta a metà tra solitudine e parate memorabili. Nel gioco del calcio, quello dell’estremo difensore è anche uno dei ruoli maggiormente soggetti ad infortuni e patologie, con particolare riferimento ai traumi a carico di mano e polso. La posizione in campo e la specificità del gesto atletico (tuffi, uscite spericolate e cadute a mani protese) possono determinare un vasto numero di traumi e patologie tra cui fratture di polso, lussazioni interfalangee, pollice del portiere e frattura dello scafoide.
Dott. Massarella, il ruolo del portiere è affascinante quanto “pericoloso”. Quali sono i rischi?
Nel gioco del calcio, circa il 10% degli infortuni sono a carico di mano e polso. Durante la partita, il portiere viene chiamato ad interventi particolari come tuffi, uscite spericolate e cadute a mani protese. Queste situazioni di gioco possono causare traumi e patologie, come lussazioni interfalangee e metacarpofalangee, pollice del portiere e frattura dello scafoide. Uno dei casi più ricorrenti attiene alla c.d. lesione della fibrocartilagine triangolare.
Fibrocartilagine triangolare del polso, di cosa si tratta?
La fibrocartilagine triangolare è una formazione capsulo-legamentosa (messa a ponte tra l’estremità distale del radio e l’ulna, le due ossa lunghe che formano lo scheletro della mano) ed è in grado di favorire i movimenti di prono-supinazione della mano e del gomito.
Con quali sintomi si presenta la lesione?
I sintomi più evidenti sono dolore ed impotenza funzionale; gesti quotidiani come sollevare un oggetto e/o forzare la presa, possono risvegliare questo dolore. Talvolta, il paziente riferisce di un piccolo scatto del polso, come se il radio e l’ulna si sovrapponessero.
In che modo viene diagnosticata questa lesione?
La diagnosi di lesione della fibrocartilagine triangolare passa per una visita accurata, accompagnata da specifici esami strumentali come ecografia, TAC e Risonanza Magnetica. Attraverso queste indagini, lo Specialista decide se intraprendere un trattamento di tipo conservativo o chirurgico.
L’artroscopia di polso risulta particolarmente utile. Quali sono gli aspetti che sostanziano questa procedura chirurgica?
L’artroscopia è una tecnica chirurgica in grado di fornire l’esatta diagnosi della gravità di lesione, favorendo la riparazione della stessa. Tecnicamente, attraverso piccole incisioni viene inserito in un’articolazione l’artroscopio; lo strumento trasmette le immagini sul monitor permettendo così al Chirurgo di osservare direttamente l’interno dell’articolazione.
Quali sono i tempi di recupero di un intervento artroscopico alla fibrocartilagine triangolare?
Nelle lesioni semplici il recupero post-operatorio è immediato, mentre in caso di lesioni complesse sono necessarie alcune settimane.