I progressi delle tecniche chirurgiche per i tumori al seno

Ultimo aggiornamento il 19 Gennaio 2023
tumori seno - tecniche chirurgiche

DOTT. RICCARDO MASETTI – DIRETTORE UOC CHIRURGIA SENOLOGICA FONDAZIONE POLICLINICO UNIVERSITARIO GEMELLI IRCCS

DOTT. STEFANO MAGNO – RESPONSABILE CENTRO KOMEN ITALIA PER I TRATTAMENTI INTEGRATI IN ONCOLOGIA – FONDAZIONE POLICLINICO UNIVERSITARIO GEMELLI IRCCS

Il tumore del seno è la neoplasia maligna più frequente nelle donne e si stima che nel corso della vita una donna ogni nove riceva questa diagnosi. È una malattia multidimensionale con ripercussioni fisiche, funzionali e mentali, che necessita di un approccio polispecialistico, basato su evidenze scientifiche ma che rispetti al tempo stesso le peculiarità e le attitudini di ogni paziente.
Un approccio realmente personalizzato deve offrire le più avanzate terapie oncologiche, differenziate in base agli aspetti biologici e genetici della malattia, una valutazione olistica e una presa in carico globale della persona malata, a partire dalla diagnosi e lungo tutto il percorso di cura.


Secondo i dati ARTUM 2020, ogni anno in Italia vengono diagnosticati 55.000 nuovi casi di tumori mammari.

Se da un lato il trend di incidenza di questa malattia è in lieve aumento (+0,3% per anno), grazie alla maggiore diffusione degli strumenti di diagnosi precoce ed ai progressi nei trattamenti, si registra una diminuzione della mortalità nell’ultimo decennio, con una sopravvivenza a 5 anni pari all’87%.
In Italia sono in vita attualmente oltre 834.000 donne con una pregressa diagnosi di tumore mammario, e la maggior parte di loro è destinata ad una lunga sopravvivenza.

Il trattamento chirurgico resta un caposaldo fondamentale nel percorso terapeutico. Si è registrato un processo di progressiva de-escalation delle procedure chirurgiche, passando dai criteri della “massima terapia tollerabile” previsti dalla mastectomia radicale, con asportazione in blocco della mammella, dei muscoli grande e piccolo pettorale e di tutti i linfonodi ascellari, ai criteri della “minima terapia efficace” assicurati dalla chirurgia conservativa.
Si è affermata la strategia di perseguire approcci sempre più conservativi e rispettosi dell’anatomia, dell’immagine corporea e della cosmesi capaci al tempo stesso di garantire una efficace radicalità oncologica.
Per assicurare margini di resezione ampi e liberi da malattia e contemporaneamente ridurre il rischio di deformità e asimmetrie del seno, sono state introdotte nuove tecniche di chirurgia “oncoplastica”. Queste procedure combinano i principi della chirurgia oncologica con quelli della chirurgia plastica per ottimizzare l’efficacia della chirurgia conservativa sia in termini di controllo locale che di risultati estetici. Sempre al fine di offrire trattamenti meno demolitivi, negli ultimi decenni sono notevolmente aumentate le indicazioni alla chemioterapia neoadiuvante, o pre-operatoria, che consente, in casi selezionati, una riduzione dello stadio di malattia loco-regionale prima dell’intervento chirurgico.

tumori al seno

Oggi quindi la chirurgia conservativa è considerata il gold standard nel trattamento loco-regionale dei tumori del seno. Tuttavia nel 20-25% dei casi permane ancora l’indicazione ad una chirurgia più radicale. Per queste pazienti sono oggi disponibili tecniche di mastectomia “conservativa” (Skin-sparing mastectomy e Nipple-sparing mastectomy), che permettono, nella maggior parte dei casi, una ricostruzione immediata attraverso protesi o lembi miocutanei, con ottimi risultati estetici ed ovvie ripercussioni positive sul grado di accettazione della paziente.

Il fisioterapista specializzato in senologia, in sinergia con gli oncologi curanti e gli esperti di medicina integrata, può svolgere un ruolo di assoluto rilievo nel dare risposte razionali, sicure e basate su evidenze a queste domande di salute che rischiano altrimenti di non emergere.
Le terapie integrate in oncologia sono risorse terapeutiche che affiancano il percorso oncologico standard. Attraverso il supporto psicologico, il miglioramento dello stile di vita e l’uso di terapie complementari scientificamente validate, mirano a migliorare il benessere psico-fisico durante il percorso di cura e a ridurre gli effetti collaterali e il rischio di recidiva.

Tutte le pazienti con diagnosi di tumore del seno entrano in un percorso olistico che prevede un’assistenza personalizzata ed integrata che si propone, tra i suoi obiettivi terapeutici:
⁜ una preabilitazione all’intervento chirurgico e alla chemioterapia neoadiuvante attraverso un’assistenza sugli stili di vita e il supporto psicologico;
⁜ una riduzione degli effetti collaterali della patologia e dei trattamenti antitumorali (con terapie complementari quali agopuntura, riflessologia, mindfulness) per migliorare l’aderenza agli schemi terapeutici convenzionali;
⁜ un recupero del benessere psico-fisico e di una migliore qualità di vita, attraverso il supporto psicologico individuale e di gruppo, tecniche di meditazione ed altre discipline complementari (musicoterapia, arteterapia, laboratorio di scrittura).

Nell’ambito della riabilitazione post-chirurgica, le pazienti operate presso il Centro del Policlinico Universitario Gemelli IRCCS ricevono alla dimissione in reparto un opuscolo con i movimenti dell’arto consentiti e quelli raccomandati nell’immediato post-operatorio. In presenza di particolari criticità, le pazienti vengono invitate a partecipare alla Breast School, coordinata da fisioterapiste, in collaborazione con il Servizio di Fisiatria del Policlinico Gemelli. In queste classi, a cadenza settimanale, le pazienti sono istruite e monitorate nelle attività motorie più appropriate alla fase specifica del percorso terapeutico, al fine di prevenire limitazioni funzionali, posture errate e sieromi.
Le pazienti che sviluppano complicanze più tardive, tra cui le retrazioni cicatriziali, dolore o linfedema, sono inviate ad un percorso di fisioterapia individuale, mediante l’utilizzo di tecniche manuali e strumentali (LPG Endermologie®).
Questo approccio innovativo si propone come un modello razionale, sicuro e sostenibile per un sempre maggiore coinvolgimento della donna nel suo percorso di cura.

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