La ginnastica posturale comprende una serie di esercizi volti a ristabilire l’equilibrio del sistema muscolo-scheletrico. Interviene sulle aree più irrigidite e doloranti al fine di alleviare i sintomi, migliorando la postura e la consapevolezza del proprio corpo.
Quindi, attraverso la ginnastica posturale è possibile sia prevenire posture scorrette che curare quelle presenti.
Benefici della ginnastica posturale
Ecco i principali benefici della ginnastica posturale:
- Correzione della postura: aiuta a sviluppare una consapevolezza corporea e a correggere le abitudini di postura sbagliate, per esempio durante il lavoro, lo studio o nel letto.
- Alleviamento del dolore: è utile per ridurre i dolori muscolari e articolari, in particolare, nelle aree più colpite in caso di posture scorrette, quali, zona lombare, collo e le spalle.
- Miglioramento della flessibilità e della mobilità: gli esercizi di ginnastica posturale migliorano l’elasticità muscolare e la mobilità articolare, prevenendo rigidità e contratture.
- Prevenzione di infortuni: una postura corretta distribuisce meglio il carico corporeo e riduce il rischio di infortuni, sia durante l’attività fisica che nelle attività quotidiane.
- Rilassamento e benessere generale: gli esercizi mirano a rilassare il corpo, migliorando la circolazione sanguigna e riducendo lo stress, favorendo un benessere complessivo.
- Equilibrio e coordinazione: questa attività favorisce l’equilibrio e la coordinazione, soprattutto nelle persone che soffrono di problemi di stabilità o in età avanzata.
Ginnastica posturale e patologie
La ginnastica posturale è particolarmente utile per trattare diverse patologie che riguardano principalmente la colonna vertebrale. Oltre al comune mal di schiena, essa risulta efficace in numerose condizioni, tra cui:
- Cervicalgia, un disturbo che colpisce le vertebre cervicali, causando dolore e rigidità nella zona del collo.
- Lombalgia, dolore localizzato nella parte bassa della schiena.
- Sciatalgia, infiammazione del nervo sciatico che provoca un dolore esteso dalla regione lombare fino al piede, interessando l’intero arto inferiore.
- Ernia del disco, una condizione in cui il materiale gelatinoso del disco intervertebrale fuoriesce, causando dolore e sensazioni di intorpidimento.
- Scoliosi, una curvatura anomala della colonna vertebrale che si manifesta soprattutto durante l’adolescenza.
- Artrosi, una malattia degenerativa delle articolazioni che si sviluppa con l’invecchiamento e il deterioramento della cartilagine articolare.
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Esercizi di ginnastica posturale
Gli esercizi di ginnastica posturale sono molteplici ed è possibile eseguirli a seconda della problematica con un fisioterapista, così da ottenere un programma personalizzato e più risolutivo. Bisogna considerare infatti diversi fattori del clinico: il tipo problema, le sue condizioni di salute, l’età e le specifiche necessità individuali.
Di seguito una serie di esercizi di ginnastica posturale che possono aiutare a migliorare la postura e a ridurre il dolore muscolare, in particolare nella zona della colonna vertebrale. Vanno eseguiti con attenzione e, se possibile, sotto la supervisione di un fisioterapista.
1. Allungamento del collo (per cervicalgia)
- Posizione iniziale: in piedi con la schiena dritta e le spalle rilassate.
- Esecuzione: piegare lentamente il collo verso la spalla destra, mantenendo la spalla sinistra rilassata. Tenere la posizione per 15-20 secondi e poi ripetere dall’altro lato. È possibile anche aggiungere una leggera pressione sulla testa con la mano per intensificare l’allungamento.
- Obiettivo: ridurre la tensione nei muscoli cervicali.
2. Stretching del trapezio (per la parte superiore della schiena)
- Posizione iniziale: seduti o in piedi con la schiena dritta.
- Esecuzione: portare un braccio dietro la schiena e con l’altra mano girare delicatamente la testa verso il lato opposto, mantenendo la posizione per 20-30 secondi. Ripetere per l’altro lato.
- Obiettivo: allungare il muscolo trapezio e migliorare la mobilità del collo.
3. Estensione della colonna vertebrale (per lombalgia)
- Posizione iniziale: sdraiati a pancia in giù, con le mani sotto le spalle e le gambe distese.
- Esecuzione: solleva lentamente la parte superiore del corpo verso l’alto, mantenendo i gomiti leggermente piegati e le gambe rilassate. Non sollevare troppo la schiena, fermarsi quando si ha la sensazione di allungamento nella zona lombare. Mantenere la posizione per 10-15 secondi e poi ritornare lentamente giù.
- Obiettivo: migliorare la mobilità della colonna lombare e ridurre il dolore.
4. Ponti (per rafforzare i glutei e la parte bassa della schiena)
- Posizione iniziale: sdraiati sulla schiena, con le ginocchia piegate e i piedi appoggiati a terra. le braccia sono distese lungo i fianchi.
- Esecuzione: sollevare lentamente il bacino verso l’alto, contrarre i glutei mentre si solleva il bacino. Mantenere la posizione per 5-10 secondi, per poi tornare alla posizione di partenza.
- Obiettivo: rinforzare i glutei, la zona lombare e migliorare la stabilità pelvica.
5. Stretching del piriforme (per sciatalgia)
- Posizione iniziale: sdraiarsi sulla schiena con le ginocchia piegate e con i piedi appoggiati a terra.
- Esecuzione: portare una caviglia sopra il ginocchio opposto, creando una figura a “4”. Con le mani afferrare la coscia del piede sollevato e tirare delicatamente verso il petto fino a sentire un allungamento nella parte esterna dei glutei. Stare in questa posizione per 20-30 secondi e ripetere dall’altro lato.
- Obiettivo: ridurre la tensione nei muscoli dei glutei e alleviare il dolore sciatico.
6. Esercizio di allungamento del torace (per migliorare la postura)
- Posizione iniziale: in piedi con i piedi allineati alle spalle.
- Esecuzione: portare le mani dietro la schiena, intrecciare le dita e sollevare lentamente le braccia verso l’alto, mantenendo le spalle basse e il petto aperto. Tenere la posizione per 15-30 secondi.
- Obiettivo: aprire il torace, migliorare la postura e alleviare la tensione nella parte superiore della schiena.
7. Rotazione del busto (per migliorare la mobilità della colonna)
- Posizione iniziale: sedersi su una sedia con la schiena dritta appoggiando i piedi a terra.
- Esecuzione: ruotare piano il busto verso destra, mantenendo le spalle rilassate e lo sguardo in avanti. Tornare al centro con lentezza e ripetere verso lo stesso movimento sinistra. Mantenere la posizione per 5-10 secondi su ogni lato.
- Obiettivo: aumentare la mobilità della colonna vertebrale e migliorare la flessibilità del busto.
8. Esercizio del “gatto-mucca” (per la colonna vertebrale)
- Posizione iniziale: a quattro zampe, con le mani sotto le spalle e le ginocchia sotto i fianchi.
- Esecuzione: iniziare in posizione neutra. Inspirare e inarcare la schiena verso il basso (posizione della “mucca”), sollevando il capo e il coccige. Espira e arcuare la schiena verso l’alto (posizione del “gatto”), abbassando la testa e il coccige. Fare 10-15 ripetizioni.
- Obiettivo: migliorare la mobilità della colonna vertebrale e favorire il rilassamento.
9. Rafforzamento dei muscoli addominali (per migliorare la postura)
- Posizione iniziale: sdraiarsi sulla schiena con le ginocchia piegate e i piedi appoggiati a terra. Le mani possono essere posizionate dietro la testa o incrociate sul petto.
- Esecuzione: sollevare la testa e le spalle da terra, mantenendo la parte bassa della schiena appoggiata al pavimento. Contrarre i muscoli addominali e mantenere la posizione per 5-10 secondi. Tornare lentamente alla posizione di partenza.
- Obiettivo: rinforzare i muscoli addominali, che sono fondamentali per mantenere una postura corretta.
10. Stretching dei flessori dell’anca (per la postura e lombalgia)
- Posizione iniziale: iniziare in piedi, con un piede appoggiato su un supporto stabile (ad esempio una sedia o una panca) ad un angolo di 90 gradi.
- Esecuzione: spingire lentamente i fianchi in avanti, mantenendo la schiena dritta. Mantenere la posizione per 20-30 secondi per ogni gamba.
- Obiettivo: allungare i flessori dell’anca, che spesso sono contratti e contribuiscono a problemi lombari.
Per garantire un alleviamento del dolore è importante eseguire gli esercizi in modo corretto. Contattaci per iniziare il tuo percorso con un fisioterapista..
Tecniche di rieducazione neuromuscolare e fisioterapiche: approcci e metodi utilizzati nella riabilitazione
Nel campo della fisioterapia e della riabilitazione neurologica, esistono diverse tecniche che si sono evolute nel corso degli anni per affrontare le problematiche motorie, posturali e neurologiche derivanti da traumi o malattie. Ogni metodo ha il suo approccio specifico, ma tutti mirano a migliorare la funzionalità motoria, il recupero della mobilità e il controllo del corpo. È quindi importante conoscere le principali tecniche usate i loro scopi e i costi associati a ciascun trattamento.
Tecnica di Bobath (o “Neuro-Developmental Treatment”)
La Tecnica di Bobath, sviluppata circa 50 anni fa da Berta e Karel Bobath, è un approccio riabilitativo che si concentra sul trattamento dei pazienti con danni neurologici, come gli esiti di paralisi cerebrale infantile, trauma cranico o emiplegia. L’obiettivo principale di questo metodo è stimolare e facilitare i movimenti naturali, inibendo quelli patologici attraverso l’utilizzo di posizioni specifiche e tecniche di facilitazione.
Il trattamento si basa su due concetti principali: l’inibizione dei movimenti errati e la stimolazione di schemi motori corretti. Attraverso il movimento passivo e l’interazione attiva, il paziente impara a eseguire correttamente i movimenti fondamentali. La tecnica è utilizzata soprattutto con i bambini, ma è efficace anche in altri pazienti con disturbi neurologici centrali. Questa tecnica si concentra soprattutto sul movimento e sul miglioramento del tono muscolare.
Metodo di Kabat (PNF)
Il Metodo di Kabat, o PNF (Proprioceptive Neuromuscular Facilitation), è un approccio terapeutico globale che utilizza schemi di movimento a spirale e diagonali per stimolare il sistema neuromuscolare. L’obiettivo è facilitare il movimento volontario e migliorare la forza muscolare e la mobilità articolare.
Questo metodo è particolarmente utile per il trattamento delle paralisi centrali, il rafforzamento muscolare e la riduzione della spasticità.
Metodo di Margaret Johnstone
Il concetto di rieducazione di Margaret Johnstone si concentra sulla riabilitazione dei pazienti con lesioni cerebrovascolari (come l’emiplegia). Il metodo enfatizza un approccio tempestivo, multidisciplinare, che combina lo sviluppo motorio e sensoriale con il posizionamento corretto del corpo. È utile in caso di riabilitazione dopo ictus o lesioni cerebrovascolari.
Metodo di S. Brunnstrom
Il Metodo di Brunnstrom è un approccio neurologico che sfrutta riflessi e stimolazioni neuromuscolari per sviluppare le capacità motorie e sensoriali nei pazienti con emiplegia o traumi cranici. Si concentra sulle reazioni automatiche del corpo per stimolare la funzionalità motoria.
Serve per il recupero motorio in pazienti con emiplegia o trauma cranico.
Metodo di Perfetti
Il Metodo Perfetti, che integra neuromotricità e psicomotricità, si basa sulla consapevolezza del movimento. L’obiettivo è che il paziente sviluppi una “programmazione del movimento” che combina le informazioni sensoriali con l’azione motoria, migliorando così la qualità del movimento. Migliora quindi la consapevolezza motoria e psicomotoria.
Rieducazione Propriocettiva
Questo approccio, sviluppato da due fisioterapisti francesi, è volto a correggere gli schemi motori alterati causati da distorsioni del piede e del ginocchio. La rieducazione propriocettiva mira a migliorare la coordinazione neuro-muscolare attraverso esercizi progressivi che coinvolgono anche tecniche di massaggio e mobilizzazione.
Metodo dei Riflessi Posturali
Questo metodo utilizza i riflessi posturali per migliorare il mantenimento della postura e l’equilibrio. Il trattamento comprende esercizi statici e manipolazioni che stimolano la muscolatura profonda per correggere i difetti posturali.
Metodo di Bugnet-Van der Voort
Questo metodo si basa su contrazioni isometriche e resistenze muscolari per rinforzare determinate posizioni. È utilizzato principalmente per il recupero della forza e della resistenza muscolare.
Catene Articolari e Muscolo-Aponeurotiche
Questa tecnica terapeutica si concentra sul trattamento manuale delle algie funzionali del sistema locomotore, basandosi sulla comprensione delle catene muscolari e della tensione muscolare. È utile per il trattamento di disfunzioni neurologiche o traumatiche.
Metodo Gyrotonic
Creato da Julius Horvath, il Gyrotonic è un metodo che combina esercizi di ginnastica posturale con movimenti fluidi e ritmici. È particolarmente utile per migliorare la flessibilità, la forza e l’efficienza del movimento. Il trattamento si basa su attrezzi specifici e mira a stimolare la muscolatura profonda.
È indicato per il miglioramento della flessibilità e della forza muscolare, riabilitazione post-operatoria. Può essere costoso, soprattutto nelle strutture private specializzate.
Metodo di Mezieres e Rieducazione Posturale Globale
La Rieducazione Posturale Globale (RPG) si basa sul principio che i muscoli del corpo agiscono come un’unità e, quando si verificano disfunzioni o tensioni, l’intero corpo si adatta in modo compensatorio. Questo metodo mira a risolvere queste disfunzioni tramite posizioni di stiramento e mobilizzazione, favorendo il rilassamento delle catene muscolari contratte.
Le tecniche di rieducazione fisioterapica sono fondamentali per il recupero funzionale di pazienti con disturbi neurologici o traumi fisici. Ogni metodo ha i suoi punti di forza, e la scelta del trattamento dipende dalle necessità specifiche del paziente e dalla diagnosi. I costi di ciascun metodo possono variare in base alla durata del trattamento, alla complessità della riabilitazione e alla specializzazione del fisioterapista. L’importante è che ogni tecnica contribuisca a migliorare la qualità della vita dei pazienti, restituendo loro una maggiore indipendenza e benessere fisico.

