Lapadula, l'intervento e le cause spiegati dal Prof. Santucci e dal Dott. Forconi

Ultimo aggiornamento il 26 Settembre 2023
chirurgia caviglia

Gianluca Lapadula, attaccante del Cagliari e campione di grande talento, è stato operato dal Prof. Attilio Santucci e al Dott. Fabrizio Forconi nella Casa di Cura Villa Stuart di Roma, Centro Medico di Eccellenza FIFA & FIMS, per un’instabilità del comparto mediale della caviglia destra. A 50 giorni dall’intervento, il calciatore ha pubblicato una stories Instagram in cui correva al 90% di carico. Per capire di più sulla tecnica chirurgica utilizzata sul calciatore, abbiamo intervistato i Top Specialist che hanno eseguito la correzione per via artroscopica.

Quali sono le principali cause predisponenti e scatenanti di questa tipologia di lesione?

“L’instabilità di caviglia è dovuta a lesioni parziali o complete del suo apparato legamentoso ed è una delle patologie ortopediche più comuni. Basti pensare che la distorsione di caviglia, che provoca questo tipo di lesioni appunto, è il trauma che statisticamente di più interessa gli atleti, con un’incidenza di circa il 15% rispetto a tutti i traumatismi sport-correlati”

“Dai dati ufficiali sappiamo che, in una squadra di calcio di circa 25 giocatori, ci dobbiamo aspettare in un anno almeno 7 eventi distorsivi di caviglia, con una media di 16-24 giorni di allenamento persi ogni stagione. Consideriamo poi che, se pensiamo alla popolazione generale, i numeri sono ancora più impressionanti. Pare che almeno la metà di questi infortuni non siano da associare a pratiche sportive. E tra gli instabili poi, almeno 2 su 3 non ricordano proprio un trauma. Più spesso avvertono solo fastidi e limitazioni alla caviglia che spesso proprio per questo non riescono a capire e quindi a risolvere”

Che tipo di esiti è possibile aspettarsi se non viene gestita correttamente?

“Ancora prima degli esiti dobbiamo aspettarci mesi di fastidi, limitazioni e disturbi che impattano sulla performance atletica e a volte anche sulla vita civile. Nelle caviglie instabili sappiamo che, oltre alla lesione legamentosa, e a causa di essa, sono riscontrabili lesioni articolari associate in circa il 80% dei casi. Parlo di piccole punte di osso che pian piano si sviluppano sui margini articolari, aderenze fibrose dolorose, piccoli corpi liberi, lesioni della cartilagine ed altre ancora. È proprio per questo motivo che si rende indispensabile l’utilizzo di un approccio artroscopico nella cura di questa patologia. Questo per non rischiare di riparare soltanto il legamento, trascurando però tutte le altre lesioni che poi possono essere causa di disturbi cronici.”

Quando, queste lesioni, hanno indicazione chirurgica?

“L’intervento chirurgico non è proponibile se non dopo un tentativo riabilitativo di almeno tre mesi. Spesso i nostri pazienti ci chiedono ‘perché fare la fisioterapia se il legamento è lesionato?’ Certo, la fisioterapia non può aggiustare un legamento rotto, ma può rinforzare tutti quei meccanismi che il nostro corpo può operare per sostituire la validità legamentosa. Parliamo di potenza ed elasticità di alcuni particolari gruppi muscolari. Parliamo del rinforzo funzionale della nostra propriocettività e della velocità delle nostre reazioni di recupero allo stimolo distorsivo. Tutti meccanismi che possono in qualche modo raggiungere nel paziente una condizione di equilibrio stabile tale da permettergli anche il rientro sportivo ad alto impatto“.

L’intervento è solo per i giovani atleti, oppure va considerato anche per una fascia di pazienti più ampia, soggetta ad instabilità cronica di caviglia?

“L’intervento è assolutamente indicato in tutti quei pazienti, sportivi o meno, che lamentino sintomi verosimilmente riconducibili a instabilità o micro-instabilità di caviglia, qualora resistenti a un tentativo riabilitativo serio e strutturato in equipe dedicate a tale tipo di patologia che è ciò che noi offriamo nei nostri centri di alta specialità”

Quali sono le tecniche chirurgiche più diffuse e quale è quella adottata presso il Centro Medico di Eccellenza FIFA della Casa di Cura Villa Stuart?

“La tecnica chirurgica più diffusa è la tecnica di riparazione con accessi chirurgici tradizionali estesi lateralmente in corrispondenza dei malleoli. A volte vengono proposti anche trapianti di tendini della caviglia stessa o del ginocchio che, oltre a determinare un indebolimento del sito donatore, possono generare un certo grado di rigidità della nostra caviglia”.

“Nel nostro centro invece adottiamo, ormai da alcuni anni, la tecnica di riparazione legamentosa artroscopica“all-inside”. Con questa riusciamo a operare tutta la riparazione legamentosa utilizzano il residuo ancora valido di tessuto legamentoso ancora reperibile in articolazione dopo il trauma.

Qualora i tessuti risultino troppo danneggiati, riusciamo, sempre in artroscopia, a rinforzare il nostro riparato biologico con un piccolo, ma resistentissimo, rinforzo sintetico che tensioniamo subito all’esterno della capsula articolare della caviglia senza quindi generare fenomeni di rigetto o di intolleranza.

Nello stesso intervento, riusciamo a spostarci in tutta l’articolazione per avere un quadro di insieme e affrontare ogni tipo dio lesione articolare che riscontriamo, cosa questa che con la chirurgia tradizionale non è fattibile perché localizzata e focalizzata solo sul legamento lesionato”.

Oltre a tutto ciò, il vantaggio di un post-operatorio artroscopico è ormai riconosciuto e assodato in tutti gli ambiti articolari. Abbiamo meno dolore, incisioni millimetriche appena visibili e un recupero più rapido.

“I risultati di “tenuta” legamentosa ai follow-up tra l’intervento tradizionale e  quello artroscopico sono assolutamente sovrapponibili. Come riportato dalla letteratura scientifica sull’argomento, e ciò basta, a nostro avviso, per decretare il netto vantaggio dell’ utilizzo delle tecniche artroscopiche sulle tecniche open classiche.”

Come mai si è scelto di effettuare un intervento a quattro mani, unendo le esperienze del Prof. Santucci a quelle del Dott. Forconi?

“Siamo abituati a lavorare in equipe tra chirurghi, radiologi e medici fisiatri con vantaggi per tutti e soprattutto per i nostri pazienti. Ci sentiamo un gruppo coeso e affiatato e ci stimoliamo a vicenda confrontandoci e supportandoci. Per noi è normale operare in team.”

Leggendo le cronache più recenti, si ha l’impressione che, sulla piazza romana, siate gli unici ad avere esperienze chirurgiche di questo tipo su atleti di così alto livello. Per quale motivo, secondo voi, è così raro individuare degli specialisti italiani che effettuino questa tipologia di intervento efficace ed innovativa?

“L’ artroscopia di caviglia è già di per sé una nicchia specialistica in chirurgia ortopedica. La riparazione legamentosa, che ne è forse la massima espressione, lo è ancor di più. Non è francamente una tecnica semplice e richiede una learning curve e una casistica di interventi costante nel tempo per non indebolire la nostra efficacia chirurgica. Solo in centri dedicati alla medicina sportiva, come il nostro appunto, si possono realizzare queste premesse fondamentali e avere un ambiente intorno che ci fornisca tutto ciò che ci serve per operare in sicurezza con prevedibilità e riproducibilità di risultato. Quando si lavora con atleti d’élite, si è abituati a margini d’errore ridottissimi e la stessa cura e attenzione la riserviamo a tutti i nostri pazienti anche al di fuori dell’ambito sportivo”.

Che tipo di decorso e percorso di cure attende l’operato, a seguito di intervento? Esistono differenze sui tempi e trattamenti, se si tratta di un atleta professionista, rispetto ad un paziente “ordinario”?

“I tempi riabilitativi sono molto precoci per tutti. Il paziente può caricare il peso sull’arto operato in prima giornata post-operatoria con un walker. La caviglia può essere mobilizzata attivamente dal paziente in autonomia evitando le rotazioni del piede per le prime tre settimane. Alla quarta settimana si inizia la fisioterapia vera e propria. Lo sport ad alto impatto è già possibile dopo tre mesi dalla chirurgia

Dove ti fa male?

Compila il form e un nostro specialista ti risponderà

Oppure