Fondo Metasalute: assegnata la gestione delle prestazioni sanitarie per il triennio 2024-2026

Ultimo aggiornamento il 29 Maggio 2023
Fondo Metasalute

di Top Physio Engineering

Metasalute, il più grande Fondo sanitario di categoria italiano, che copre 1,7 milioni di persone tra dipendenti del settore metalmeccanico e familiari, è tornato a valutare le offerte sul mercato assicurativo per individuare il suo operatore di riferimento per il triennio 2024 – 2026.

Un Fondo dalla non facile gestione, come testimoniato anche da quanto accaduto ad inizio 2022, quando i sindacati e le parti datoriali avevano ridotto il rischio assicurativo per i fornitori della copertura, modificando la polizza collettiva tramite l’introduzione di nuovi tetti di spesa, franchigie e quote a carico dei lavoratori per gli iscritti, scatenando inevitabilmente le proteste di una parte dei consumatori. Gli stessi vertici di Metasalute erano successivamente tornati sulle limitazioni introdotte, specificandone le motivazioni.

Nonostante questa operazione di riduzione del rischio assicurativo, pochissimi enti hanno manifestato il loro interesse verso il prossimo mandato di gestione del Fondo.

Nel dettaglio, Unipol (tramite la sua controllata Unisalute) e Generali, due compagnie assicurative particolarmente rilevanti nel settore salute, contrariamente ad ogni previsione hanno deciso di non proporsi. Scelta significativa, se si considera che l’oggetto della contesa è il più grande Fondo italiano di sanità integrativa italiano, rappresentando per volume dei premi circa il 5% dell’intero mercato nazionale.

È probabile che vari elementi abbiano funto da deterrenti, primo tra tutti la complessità di gestione del rischio di un prodotto assicurativo dal modesto premio per assistito (€ 156 l’anno), con tuttavia una elevata probabilità di utilizzo (2,5 mln di prestazioni rimborsate ogni anno) da parte dell’enorme platea di beneficiari (come abbiamo detto, 1,7 mln di assistiti). È facile comprendere come questi numeri complichino il fondamentale equilibrio che è necessario mantenere tra l’offerta di copertura sanitaria a tutti gli iscritti e la sostenibilità del Fondo che paga.

Alla fine, è stata Intesa Sanpaolo a farsi carico del 55% del rischio legato alle coperture sanitarie del fondo dei metalmeccanici, attraverso una proposta in co-assicurazione con Allianz, Reale Mutua e Poste, che assicureranno il residuo.

Generali, invece, ha sottoscritto una convenzione con Metasalute per permettere ai pensionati (non più assistiti dal Fondo) di aderire in maniera volontaria ad una polizza per l’assistenza sanitaria integrativa per il 2023.

A partire dalla fine del 2017 e per i successivi trienni, la gara era stata vinta da RBM Assicurazione Salute, sotto la sapiente guida del Dott. Marco Vecchietti, la cui proposta aveva avuto la meglio su quelle di Generali, Allianz e UniSalute, data erroneamente come favorita in quanto storicamente più vicina al mondo sindacale e per estensione anche a quello dei Fondi sanitari contrattuali collettivi.

RBM negli anni successivi era passata dal controllo della famiglia Favaretto (Gruppo RBH), sotto la governance di Intesa Sanpaolo Vita.

Il tutto era partito da una operazione da 325 milioni di euro, tramite la quale nel 2020 era inizialmente passato di mano solo il 50% delle quote più una. Nel 2021 Intesa aveva poi deliberato un aumento di capitale a cui non aveva partecipato RBH, vedendo ridurre le quote di quest’ultima fino al 26,2%. Nel marzo 2023, tramite una operazione da ulteriori 360 milioni di euro, Intesa Sanpaolo Vita ha rilevato anche il residuo, giungendo al controllo del 100% delle quote di Intesa Sanpaolo RBM Salute.

La compagnia contestualmente fatto sapere di voler incrementare il presidio e controllo sulle prestazioni erogate e di voler ridefinire il portafoglio polizze affidato in gestione alla società di servizi Previmedical, rimasta di proprietà di RBH, e su cui quest’ultima ha deliberato un aumento di capitale di 8 milioni di euro, per potenziarne l’operatività e gli standard qualitativi offerti agli assistiti da parte delle oltre 113.000 strutture e professionisti sanitari convenzionati sul territorio nazionale.

Parallelamente, entro il primo semestre 2023 si concluderà anche l’operazione da cui è nata InSalute Servizi, la nuova società partecipata da Intesa Sanpaolo Vita e da Blue Assistance (Reale Group) che opererà nella gestione delle prestazioni sanitarie e dei sinistri, all’interno dello scenario di sviluppo di un nuovo network di strutture sanitarie convenzionate.

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