Faschim

Ultimo aggiornamento il 16 Dicembre 2022
Fondo integrativo Faschim

Il Faschim è un Fondo integrativo, nato nel 2003 e operativo dal 2004, dedicato ai lavoratori dell’industria chimica, chimico farmaceutica, delle fibre chimiche e dei settori abrasivi, lubrificanti e GPL. Negli anni il numero di iscritti è cresciuto in modo costante, partendo da 32.949 nel 2004 fino a raggiungere quota 213.827 al 31 dicembre del 2018. Tutti gli iscritti possono disporre, navigando la mappa presente sul sito ufficiale del Faschim, di un network di strutture convenzionate con il Fondo, che già nel 2018, ammontavano a circa 2.700. Il Direttore di Faschim è Claudio Giammatteo che, insieme alla Struttura organizzativa, gestisce le attività del Fondo (dati aggiornati al 2022).

Stai cercando un centro convenzionato Faschim in cui effettuare una visita ortopedica o fisiatrica, oppure delle sedute di fisioterapia? Puoi trovarlo con gli strumenti messi a disposizione dall’ente o, alternativamente, noi siamo a tua disposizione per aiutarti:

Storia di Faschim

Come precedentemente accennato l’atto costitutivo che ha dato vita al Faschim risale al 2003, ma il Fondo è operativo dal 2004. Negli anni sono stati molti i cambiamenti che hanno portato non solo a un aumento degli iscritti ma anche all’introduzione delle Convenzioni dirette con le strutture sanitarie e a una diminuzione dell’importo mensile a carico del dipendente. Ulteriori evoluzioni sono avvenute a partire dal 2010 con l’introduzione di nuove coperture, tra le quali quelle relative alla fisioterapia privata anche non post-intervento. Successivamente l’impegno rivolto all’evoluzione digitale, l’aumento delle prestazioni coperte (2012/2013) e la possibilità di richiedere le prestazioni online (luglio 2014) hanno portato a uno sviluppo ancora più significativo del Fondo che è in grado di gestire le pratiche degli assistiti in modo più veloce ed efficiente. Giunto al 2022, il Fondo risponde alle esigenze di circa il 90% degli addetti del settore chimico-farmaceutico.

Cosa rimborsa il Faschim?

Sul sito ufficiale del Fondo è presente un’area in cui leggere chiaramente le prestazioni per le quali è possibile chiedere rimborso e informazioni sul modo in cui farlo. Va ricordato che per le varie prestazioni rimborsabili sono previsti comunque dei massimali (ad eccezione dei ticket che vengono rimborsati al 100%), superati i quali la spesa deve essere coperta dall’assistito. Tra queste prestazioni vi sono anche le visite specialistiche con un Medico-fisiatra, le sedute di fisioterapia e di fisiokinesiterapia e tutori e corsetti noleggiati o acquistati fuori dal ricovero.

Se cerchi una struttura convenzionata co Faschim dove fare fisioterapia o vedere un fisiatra o un ortopedico, puoi contattare anche noi e ti daremo tutto il supporto:

Prestazioni in forma diretta

Quando gli assistiti si recano nelle strutture convenzionate con il Faschim, il rimborso delle prestazioni eseguite è immediato; questo significa che gli assistiti, in casi similari, non sono tenuti a fare alcuna richiesta al Fondo, ma saranno rimborsati immediatamente; dovranno solo pagare eventualmente la differenza tra il costo totale della prestazione e il rimborso previsto dal Faschim. Il procedimento che gli assistiti devono seguire è spiegato in maniera esaustiva sul sito ufficiale del Faschim ed è molto semplice. È importante che gli assistiti, al momento della prenotazione della prestazione nella struttura convenzionata, dichiarino subito di essere associati al Faschim e si accertino che sia la prestazione sia il medico prescelto siano convenzionati. Bisogna inoltre chiedere sempre alla struttura l’esatta divisione tra l’importo che sarà a carico del Faschim e quello che dovrà invece essere coperto dall’assistito e portare con sé la Faschim Card che utilizzeranno anche i familiari.

Come si richiede il rimborso

Il rimborso delle prestazioni con il Faschim si può richiedere online o tramite posta ordinaria, nonostante la prima opzione sia quella più veloce e consigliata. La procedura online si può attuare dalla propria area riservata nella quale è possibile compilare i moduli richiesti e caricare foto e scansioni per il rimborso in pochi click.

La posta ordinaria viene indicata come canale secondario da utilizzare solo qualora risulti impossibile o molto problematico l’invio della richiesta online. Viene sottolineato infatti che l’adozione di questa modalità prevede tempi più lunghi di gestione di alcune pratiche. In questo caso basta stampare e compilare il modulo di richiesta, preparare una copia (è importante che i documenti inviati siano in fotocopia perché il Fondo non restituirà le copie inviate), inserire tutto in una busta per posta ordinaria e spedire all’indirizzo indicato sul sito.

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