Efficacia della terapia manuale sul dolore cronico di origine muscoloscheletrica: una revisione sistematica

Ultimo aggiornamento il 12 Settembre 2023

AUTORI:

Dott.ssa Rossana Cuscito
Dott. Matteo Tamburlani
Stud. Alessio D’Angelo

L’Associazione Internazionale per lo Studio del Dolore (IASP), definisce il dolore cronico come quel dolore che persiste oltre il normale tempo di guarigione dei tessuti che, in assenza di altri fattori, è usualmente fissato a 3 mesi. 1

Il dolore cronico può essere associato ad un’ampia varietà di condizioni con diverse fisiopatologie, tra cui rientra il dolore Muscoloscheletrico Primario Cronico, definito dalla Pain Task Force della IASP come “il dolore cronico nei muscoli, nelle ossa, nelle articolazioni o nei tendini caratterizzato da un significativo disagio emotivo (cioè, ansia, rabbia, frustrazione e depressione) umore o disabilità funzionale”.2

All’interno di un quadro “Biopsicosociale”, una serie di fattori può essere considerata come un contributo alla genesi del dolore di natura muscoloscheletrica. Questi includono fattori di rischio non modificabili correlati a caratteristiche pato-anatomiche (es. storia di traumi, età, sesso e genetica) e fattori di rischio regolabili, che sono più correlati a caratteristiche psicosociali (es. fumo, attività fisica e stile di vita sedentario, credenze, stile di coping, aspettative e soddisfazione lavorativa).3

Le sedi più frequenti dei dolori muscolo-scheletrici sono la zona lombare e la zona cervicale.

La lombalgia (LBP) costituisce il problema muscolo-scheletrico più diffuso e la principale causa di disabilità nella società (Rossignol 2009). La lombalgia cronica (CLBP) che non è preceduta da alcuna patologia viene definita aspecifica e rappresenta il 90% dei casi secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità.4  

Il dolore meccanico al collo, invece, ha un’incidenza annuale di 12/1000 pazienti ed è tra i motivi più comuni per visitare un medico di base.5 Il dolore al collo spesso diventa cronico e genera congedi per malattia con un conseguente costo elevato per la società.6 7

L’approccio biopsicosociale al dolore cronico è attualmente riconosciuto come il più efficace, ciò include un’enfasi sugli approcci non farmacologici e di autogestione, una valutazione approfondita che si concentri sull’intero paziente e non solo sul dolore, comprese le comorbidità, le caratteristiche cognitive, emotive e comportamentali, l’ambiente sociale e la qualità della vita e il deficit funzionale. Ciò si traduce in un approccio integrato.8 9

In tale contesto la terapia manuale riveste un ruolo cruciale in quanto rappresenta un tipo di gestione conservativa, ampiamente utilizzata, che include diverse tecniche dirette sul corpo del paziente allo scopo di valutare, diagnosticare e trattare una varietà di sintomi e condizioni.8  

La terapia manuale si compone di un’ampia varietà di tecniche, che possono essere classificate in quattro gruppi principali: manipolazione (manipolazione di spinta), mobilizzazione (manipolazione senza spinta), stretching statico e tecniche di energia muscolare. Tra di esse si rileva come la manipolazione e la mobilizzazione spinale siano tra le modalità di trattamento comunemente più utilizzate per il mal di schiena.10

Pertanto, a questo scopo, tale revisione sistematica della letteratura si propone l’obiettivo di valutare l’efficacia degli interventi di terapia manuale nel ridurre l’intensità del dolore, la disabilità funzionale derivante e migliorare la qualità di vita (QoL) dei soggetti affetti da dolore cronico di natura muscoloscheletrica e quali siano i metodi più utilizzati nella valutazione di tali pazienti.

La ricerca della letteratura, condotta seguendo le linee guida internazionali PRISMA mediante la strategia PICO,  ha previsto l’utilizzo delle banche dati Medline (via Pubmed), Scopus, Pedro e Web of Science. La letteratura presente è stata vagliata mediante la formulazione di una stringa di ricerca comune per le 4 banche dati, composta da parole chiave libere e l’operatore booleano AND combinati nel seguente modo: “Chronic pain” AND “manual therapy”. Sono stati inclusi 18 RCT in lingua inglese pubblicati negli ultimi 10 anni, così suddivisi: 8 (44,4%) inerenti il dolore lombare e 10 (55,6%) inerenti il dolore cervicale.

I risultati ottenuti evidenziano una forte eterogeneità sia nelle misurazioni utilizzate per la valutazione, che nell’applicazione delle tecniche di terapia manuale e rispecchiano quanto comunemente visto nella pratica clinica.

Gli outcome di principale interesse, valutati e comuni sia alla sede lombare sia alla sede cervicale, sono quelli relativi al dolore e alla disabilità. Il ROM, valutato frequentemente dagli autori riguardo al dolore cervicale, non è valutato altrettanto frequentemente per il dolore lombare. Probabilmente questo è legato anche alla difficoltà di valutare questa componente con degli strumenti oggettivi, quantificabili e confrontabili.

Tra le tecniche di MT più largamente impiegate vi sono la mobilizzazione e la manipolazione spinale. La mobilizzazione comporta movimenti passivi a bassa velocità applicati ad un range di movimento normale (ROM); la manipolazione spinale, invece, prevede impulsi e spinte applicate ad alta velocità agendo su un ROM più ampio e che vengono normalmente somministrate alle articolazioni sinoviali. Queste possono generare suoni udibili.11 Ci sono prove di qualità moderata che la manipolazione e la mobilizzazione possono ridurre il dolore e migliorare la funzione motoria; la manipolazione sembra produrre un effetto maggiore della mobilizzazione, sebbene entrambe le terapie sembrino essere sicure. I programmi multimodali possono essere un’opzione promettente.12

Questa revisione evidenzia come ciò che manca in letteratura è la definizione di un protocollo basato su una valutazione globale del paziente e l’identificazione di indici (come scale, test, questionari, valutazioni strumentali), sulla base dei quali definire quale approccio manuale sia il più indicato. L’utilizzo di protocolli così strutturati, potrebbe consentire di definire quale delle metodiche di terapia manuale sia più valida nel trattamento del dolore cronico in sede lombare e cervicale.

Bibliografia

  1. Merskey H., Bogduk N., editori. Task force IASP sulla tassonomia, parte III: termini del dolore, un elenco aggiornato con definizioni e note sull’uso. Stampa IASP; Seattle, WA: 1994. pagg. 209–214. 
  2. Raja SN, Carr DB, Cohen M, Finnerup NB, Flor H, Gibson S, Keefe FJ, Mogil JS, Ringkamp M, Sluka KA, Song XJ, Stevens B, Sullivan MD, Tutelman PR, Ushida T, Vader K. The revised International Association for the Study of Pain definition of pain: concepts, challenges, and compromises. Pain. 2020 Sep 1;161(9):1976-1982. doi: 10.1097/j.pain.0000000000001939. PMID: 32694387; PMCID: PMC7680716.
  3. Dziedzic K, Hill J, Lewis M, Sim J, Daniels J, Hay EM. Effectiveness of manual therapy or pulsed shortwave diathermy in addition to advice and exercise for neck disorders: a pragmatic randomized controlled trial in physical therapy clinics. Arthritis Rheum. 2005 Apr 15;53(2):214-22. doi: 10.1002/art.21087. PMID: 15818640.
  4. Rossignol M, Rozenberg S, Leclerc A. Epidemiology of low back pain: what’s new? Joint Bone Spine. 2009 Dec;76(6):608-13. doi: 10.1016/j.jbspin.2009.07.003. PMID: 19818666.
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  6. Pilar ER, Medina-Mirapeix F, Gascón-Cánovas JJ, Montilla-Herrador J, Jimeno-Serrano FJ, de Oliveira Sousa SL, del Baño-Aledo ME, Lomas-Vega R. How do care-provider and home exercise program characteristics affect patient adherence in chronic neck and back pain: a qualitative study. BMC Health Serv Res. 2010 Mar 10;10:60. doi: 10.1186/1472-6963-10-60. PMID: 20219095; PMCID: PMC2847560.
  7. Snodgrass SJ, Cleland JA, Haskins R, Rivett DA. The clinical utility of cervical range of motion in diagnosis, prognosis, and evaluating the effects of manipulation: a systematic review. Physiotherapy. 2014 Dec;100(4):290-304. doi: 10.1016/j.physio.2014.04.007. Epub 2014 May 2. PMID: 25037534.
  8. Jensen MP, Moore MR, Bockow TB, Ehde DM, Engel JM. Psychosocial factors and adjustment to chronic pain in persons with physical disabilities: a systematic review. Arch Phys Med Rehabil. 2011 Jan;92(1):146-60. doi: 10.1016/j.apmr.2010.09.021. PMID: 21187217; PMCID: PMC3028590.
  9. Task Force nazionale per la strategia del dolore. Strategia nazionale per il dolore: una strategia globale a livello di salute della popolazione per il dolore. Bethesda, MD: National Institutes of Health, 2015
  10. Hoving JL, Koes BW, de Vet HC, van der Windt DA, Assendelft WJ, van Mameren H, Devillé WL, Pool JJ, Scholten RJ, Bouter LM. Manual therapy, physical therapy, or continued care by a general practitioner for patients with neck pain. A randomized, controlled trial. Ann Intern Med. 2002 May 21;136(10):713-22. doi: 10.7326/0003-4819-136-10-200205210-00006. PMID: 12020139.
  11. Thomas, J. S., Clark, B. C., Russ, D. W., France, C. R., Ploutz-Snyder, R., & Corcos, D. M. (2020). Effect of Spinal Manipulative and Mobilization Therapies in Young Adults With Mild to Moderate Chronic Low Back Pain: A Randomized Clinical Trial. JAMA Network Open, 3(8). https://doi.org/10.1001/JAMANETWORKOPEN.2020.12589
  12. Coulter, I. D., Crawford, C., Vernon, H., Hurwitz, E. L., Khorsan, R., Booth, M. S., & Herman, P. M. (2019). Manipulation and Mobilization for Treating Chronic Nonspecific Neck Pain: A Systematic Review and Meta-Analysis for an Appropriateness Panel. Pain Physician, 22(2), E55–E70. https://doi.org/10.36076/ppj/2019.22.e55

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