Attività fisica e neoplasie: quali sono i vantaggi e i benefici?

Ultimo aggiornamento il 20 Gennaio 2023
sport e tumori

DOTT. MATTEO TURCHETTA – MEDICO CHIRURGO FISIOTERAPIA-RIABILITAZIONE

Un’attività fisica (AF) regolare è associata a benefici chiave per la salute e il benessere psico-fisico, a partire dal miglioramento del controllo del peso e della forma fisica muscolare. Moltissimi sono i suoi vantaggi per la salute cardiorespiratoria, ossea e funzionale. Fondamentale è poi il suo apporto nella riduzione del rischio di cadute e di diverse malattie non trasmissibili, tra cui il diabete, le malattie cardiovascolari, la depressione e alcuni tumori. Grazie ai miglioramenti nella gestione di patologie tumorali, il numero di sopravvissuti al cancro e il loro tempo di sopravvivenza sono in aumento. Di conseguenza, l’interesse da parte di questi individui per i comportamenti salutari, come l’AF, e il loro potenziale impatto sulla morbilità legata al cancro è aumentato rapidamente.
La ricerca preclinica fornisce crescenti conferme su quanto l’esercizio fisico influenzi lo sviluppo del cancro o il tasso di crescita del tumore una volta che la malignità è iniziata.

Gli impatti dell’esercizio fisico sui tumori

L’esercizio fisico può avere un impatto sullo sviluppo, la crescita o la diffusione del tumore attraverso diversi meccanismi. In primo luogo, potrebbe aiutare a prevenire il cancro riducendo i livelli circolanti di diversi mediatori, come il fattore di crescita insulinico-1 (IGF-1), che attiva la proliferazione cellulare. L’esercizio può anche ridurre i livelli di proteine legate a una
condizione tumorale.
Una particolare tipologia di molecole indotte dall’esercizio fisico, le catecolamine, potrebbero ridurre il rischio di sviluppare cancro alla mammella, alla pelle e al polmone attraverso modificazioni cellulari specifiche, consentendo quindi la prevenzione del
tumore.
L’esercizio fisico può stimolare l’apoptosi (morte cellulare programmata che contribuisce al controllo del numero di cellule).
L’ipossia (carenza di ossigeno) e lo scarso apporto di sangue promuovono una variante aggressiva del cancro e contribuiscono a una terapia sistemica inefficace. A questo proposito, l’esercizio può stimolare in determinati casi uno spostamento verso un microambiente tumorale più “normalizzato”, migliorando la perfusione/vascolarizzazione intratumorale.
L’esercizio fisico potrebbe anche attenuare lo sviluppo di metastasi.
Un importante effetto potenziale “antitumorale” dell’esercizio risiede in un miglioramento della funzione immunitaria.
A intensità moderate, l’esercizio può stimolare il sistema immunitario innato, specialmente le cellule natural killer (NK).
È importante notare che il muscolo scheletrico, soprattutto durante le contrazioni, rilascia nel sangue molecole note come “miochine”, che agiscono a livello sistemico per indurre una miriade di effetti favorevoli alla salute, come la riduzione dell’infiammazione e della resistenza all’insulina. Alcune miochine potrebbero anche indurre effetti anticancro diretti (attraverso la stimolazione dell’apoptosi nelle cellule tumorali).

I dati dell’OMS

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, fino al 31% della popolazione adulta nel mondo e il 35% in Europa è fisicamente inattiva. L’AF è difficile da misurare per diversi motivi. Innanzitutto bisogna tener conto di quattro domini (lavoro, casa, trasporto e tempo libero). Inoltre, i questionari sull’AF, relativi all’attività passata e corrente, sono soggetti a distorsioni di richiamo. Infine, i metodi oggettivi (pedometri o accelerometri) possono essere utilizzati solo in studi prospettici per brevi periodi di tempo, e non sempre possono rappresentare l’AF complessiva. Fortunatamente, gli smartphone e altri dispositivi consentono ora il monitoraggio dell’AF e si spera che in futuro forniscano misure più accurate.
La massa corporea è legata all’attività fisica e al rischio di cancro, agendo come un confonditore. Tuttavia, la prevenzione dell’adiposità può mediare la relazione tra AF e cancro, e il controllo dell’adiposità potrebbe portare a sottostimare il reale effetto dell’AF.

L’OMS raccomanda che gli adulti si impegnino in almeno 150 min/settimana di attività fisica moderata o almeno 75 min/settimana di attività fisica vigorosa o una loro combinazione.

Il World Cancer Research Fund e l’American Institute for Cancer Research pubblicano periodicamente le conclusioni di un gruppo di revisione delle prove che collegano il cibo, la nutrizione e l’attività fisica al rischio di cancro. Il panel ha concluso che un’attività fisica regolare e sostenuta protegge da diversi tipi di cancro indipendentemente dal grasso corporeo. Queste prove provengono da paesi ad alto reddito e si basano principalmente sull’AF nel tempo libero. L’attività fisica può contribuire a ridurre la mortalità legata al cancro e la mortalità per tutte le cause nei sopravvissuti al cancro modificando l’accumulo di grasso e migliorando la funzione cardiovascolare e muscolare scheletrica.

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